Nell’attesa della ripresa della trattativa con i sindacati sul futuro dello stabilimento Fiat di Mirafiori, se mai ci sarà, Marchionne è dilaniato da un dilemma: quale delle stock option (così si chiamano i soldi regalati ai manager come incentivo!) incassare prima, se incassarle subito o aspettare investendoli in questa o in un’altra azienda, ecc. ecc., si tratta di più di 100 milioni di euro, oltre naturalmente allo stipendio annuale di circa 5 milioni, insomma quel che si addice ad un manager moderno (fascista) che ha fatto del suo meglio per “salvare l’azienda e migliorare i suoi conti.”
Lui ha lavorato bene e i padroni, gli azionisti, innanzi tutto gli Agnelli, lo ricompensano a dovere. Può pensare quindi ad un capodanno con i fiocchi.
Il resto è poco importante: come passeranno il capodanno le migliaia di operai e operaie in cassa integrazione o licenziati; il futuro degli altri operai che si dovrebbero piegare ad una vita da schiavi modernissimi legati alla catena di montaggio, ma secondo la metrica ultramoderna dell’Ergo Uas. Oppure entrare o uscire dalla Confindustria, per esempio. E questo atteggiamento Marcegaglia, però, lo vuole capire. E alla fine lo capisce! Dato che prima della riunione che avrà a quattrocchi con Marchionne ha prospettato delle soluzioni possibili per evitare l’eventuale strappo traumatico; riportiamo dal sole24ore di oggi:
- costituzione di una newco che assorbe una parte delle attività di Mirafiori e che dunque, essendo una entità nuova, potrebbe in prima battuta restare fuori da Federmeccanica e da Confindustria e negoziare un contratto a parte senza compromettere la presenza del gruppo Fiat in Confindustria.
- trovare una soluzione diretta nell’ambito di Confindustria.
Avrebbe detto un comico: La prima che hai detto! La seconda è infatti inutile, inaccettabile per Marchionne, non gli permette la "governabilità".
Dice la Marcegaglia: “Una delle soluzioni potrebbe essere anche in un contratto dell’auto che sta fuori per un po’ dal sistema Confindustria, intanto che mettiamo a posto le cose, per poi rientrare.” Dato che le ragioni di Marchionne in un contesto competitivo globale sono del tutto legittime anche perché “si trova sotto pressione degli azionisti americani che sono poi il governo e gli stessi sindacati oltre alla Fiat i quali chiedono risultati… d’altra parte dovrò tenere anche conto degli interessi di tutte le altre aziende italiane… si tratta di vedere fino a dove potremo spingerci…” ed esprime ottimismo la Marcegaglia… Anche se “non si possono spaccare tutte le regole che abbiamo avuto finora, dobbiamo farle evolvere. Capiamo perfettamente le esigenze di Marchionne, ci mancherebbe altro, si sono poi quelle di tante altre imprese e quindi, stasera o domani, ci confronteremo in modo molto costruttivo e positivo.” La Marcegaglia ha aggiunto che è giusto aiutare Marchionne: “Stiamo dando il massimo supporto perchè il suo lavoro sta portando la Fiat ad essere un competitor globale nel difficile mercato dell’auto”. “Abbiamo iniziato dal 1999 a cambiare le relazioni industriali, ma certo non è possibile cambiare in un giorno 100 anni di storia.”
Nell’attesa dell’incontro Marchionne per togliersi lo sfizio denuncia la trasmissione di Santoro “Annozero” che si è permessa di mettere in dubbio la qualità delle vetture Fiat a paragone di altre marche. Ricordiamo che per quanto riguarda la qualità delle auto Fiat gli americani da sempre traducono il marchio in questo modo: “Fit It Again Tony” e cioè “aggiustala di nuovo, Toni”.
Da Marchionne alla Marcegaglia la strada è abbastanza segnata e Landini insiste con le assemblee!!! Mentre gli operai a Mirafiori in parte hanno dimostrato di volerci provare.
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