Comunicato della Rete nazionale sicurezza sui
posti di lavoro Nodo Milano/Bergamo
Siamo veramente indignati di quanto
successo oggi pomeriggio dai microfoni di Radio Popolare Milano all’
interno della trasmissione Pop Line delle 18.30. Da un lato ci ha fatto
piacere che si parlasse degli incidenti e delle morti sul e da lavoro,
in particolare della tragedia della ThyssenKrupp di Torino e dell’
Eureco di Paderno Dugnano, dall’altro abbiamo assistito ad uno
spettacolo indegno. Indegno per chi in queste fabbriche ha perso la
propria vita in nome del profitto padronale; indegno per i loro
familiari che quasi mai ottengono giustizia; indegno per i tanti
lavoratori – delegati RLS – addetti alla sicurezza – associazioni
familiari – comitati - giornalisti – artisti- e le singole energie, che
in maniera disinteressata si battono tutti i giorni per sconfiggere
questa vera e propria guerra, che in nome del profitto uccide più di
1000 lavoratori all’anno. In sostanza la conduttrice di Radio popolare
ha parlato del processo Thyssen, che si avvia alla fase finale (il 10-
12-10 è prevista la requisitoria del giudice Guariniello), nel terzo
anniversario, intervistando un rappresentante Cgil che ha parlato delle
“iniziative” per “non dimenticare”, quali fiaccolata/corteo e che alla
Thyssen non si rispettavano le normative. La giornalista e il
rappresentante Cgil si “dimenticano” che sono 3 anni che la Rete ha
fatto appello a tutte le energie disponibili – al di la delle
appartenenze – a costruire un movimento permanente che non si limiti
alle frasi di rito ma che costruisca
iniziative/convegni/spettacoli/presidi/manifestazioni e quant’altro sia
necessario, e da questo punto di vista la Rete, non solo a Torino, ha
costruito iniziative e una manifestazione nazionale, oltre 5000
partecipanti, nel 2008 ad un anno della strage – ha presenziato a tutte
le udienze e continua a farlo, esiste ampia documentazione sul blog
della Rete http://bastamortesullavoro.blogspot.com , - ha indetto un
presidio per il 10 dicembre, all’interno di una mobilitazione nazionale
che è iniziata il 4 con presidio a Paderno Dugnano per la vicenda
Eureco, prosegue il 7 a Ravenna (dove ricordiamo che la Rete ha
costruito iniziative e occupazione di una agenzia interinale, la
Intempo, che aveva “affittato” un giovane operaio-Luca Vertullo, 22
anni- per dei lavoro al Porto e morto al primo giorno di lavoro, come
promemoria questa agenzia è del circuito Cgil), dove al centro ci sono
le morti dei lavoratori immigrati, e altre iniziative all’Ilva di
Taranto, Fincantieri Palermo e Marghera -; e durante questi tre anni
non abbiamo visto né la Cgil né altri sindacati o partiti politici
aderire alla Rete o contribuire a questa battaglia. Dopo la Thyssen la
giornalista ha parlato dell’Eureco di Paderno presentando l’intervento
di una rappresentante della Cisl, che l’ha corretta dicendo che era
della Cgil, che in poche parole ha “denunciato” quanto si sapeva da
anni, ovvero, lavorazioni pericolose senza nessuna tutela per i
lavoratori e la popolazione. Cose vere sulle quali stanno indagando gli
inquirenti. Ma dov’erano Radio Popolare e la Cgil sabato 4 dicembre? La
Rete era in Piazza della Resistenza a Paderno Dugnano, di fronte al
municipio, e insieme a noi della Rete sono venuti esponenti di Medicina
Democratica, del Comitato No Inceneritore del Villaggio Ambrosiano,
Massimo de Vita del Teatro Officina che ha che ha messo in prosa la
testimonianza di un operaio Thyssen su quella tragica notte del 6
dicembre 2007. C’erano un operaio della Thyssen e dell’associazione
Legami D’Acciaio, come rappresentanti del Comitato NoExpo, dell’
FlmuCub, e persino il gota del PD di Paderno. Come erano presenti
giornalisti del Giorno e InfoNodo che hanno fatto un ampio articolo
sulla iniziativa. Dal presidio è passata una rappresentante del
Comitato Immigrati di via Imbonati che ha riportato il senso dell’
iniziativa all’interno della concomitante manifestazione a Milano.
Abbiamo informato, messo striscioni sulla “Precarietà che uccide” o
sulla necessità “di uno sciopero generale contro le morti sul lavoro”,
ma anche “Eureco: giustizia per Sergio Scapolan e Harun Zeqiri” che è
stato affisso davanti la fabbrica a fine iniziativa. Dov’erano Radio
Pop. e Cgil? L’appello l’hanno ricevuto anche loro, in particolare alla
Cgil è stato consegnato a mano in occasione della venuta a Paderno
della Commissione Parlamentare per l’audizione di quanti interessati
dall’inchiesta.
Non siamo né permalosi né smaniosi di protagonismo,
ciò che abbiamo a cuore sono gli interessi dei lavoratori e di quanti
subiscono la barbarie dello sfruttamento che uccide. Per questo
pensiamo ci sia bisogno di una onesta informazione e di persone
coerenti che “ci mettano la faccia” nelle cose. Quanto successo stasera
non colpisce quanti aderiscono alla Rete, ma colpisce in primis i
lavoratori, i loro familiari, i l compagni di lavoro.
Per la Rete
nazionale sicurezza sui posti di lavoro Nodo Milano Bergamo
Galio
Giuseppe
retesicurezzamilano@gmail.com; tel. 338-7211377
Milano 6/12/10
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