10 dicembre al processo tyssen
Dopo la manifestazione a Paderno Dugnano del 4 dicembre, dove si è chiesto
giustizia per i 2 operai morti all'Eureco, mentre ad 1 mese di distanza
dall'incendio, altri 2 operai dei 7 feriti, sono in gravissime condizioni
con bruciature al 90% del corpo, l'iniziativa cittadina a Taranto nello
stesso giorno per chiedere lavoro e non morti sul lavoro, la manifestazione
a Ravenna del 7 dicembre contro lo schiavismo e le morti sul lavoro degli
immigrati e quella a Palermo del 9 dicembre dove i morti sul lavoro
aumentano a causa della disoccupazione e del lavoro nero che non rientrano
nelle statistiche...
Oggi 10 dicembre siamo qui a Torino perché vogliamo una condanna esemplare
per i dirigenti della Thyssenkrupp, perché anche i processi sono parte della
battaglia contro il sistema di sfruttamento dei padroni che genera le morti
operaie ed è per questo che la rete ha sempre seguito le udienze; ma ora che
si avvicina la sentenza (martedì 14 dicembre saranno rese note le richieste
di condanna da parte del PM), vogliamo rilanciare la proposta
PER COSTRUIRE UNA MANIFESTAZIONE E ASSEMBLEA NAZIONALE
AL TRIBUNALE DI TORINO
IN OCCASIONE DELLA CONCLUSIONE DEL PROCESSO THYSSEN.
Stralci dall'appello:
Le morti sul lavoro stanno crescendo, nonostante padroni, governo e i loro
mass media dicano il contrario.
.Dopo una settimana di agonia sono morti 2 dei 7 operai del rogo di Paderno
Dugnano, bruciati come gli operai della Thyssenkrupp. Questa morte si
aggiunge alla strage infinita di lavoratori che, ad oggi, ha fatto più di
500 morti dall'inizio dell'anno, da Capua e Napoli divenuta nuova capitali
delle morti sul lavoro, al nord est, dalla Lombardia alla Sicilia, dal
Trentino alla Puglia, soffocati nelle cisterne, caduti e schiacciati nelle
fabbriche e nei cantieri, folgorati, travolti sulle rotaie....
Il 27% delle vittime sono operai edili, meridionali e immigrati soprattutto,
impiegati nei subappalti nei cantieri del nord, e poi ci sono le morti che
non rientrano nelle statistiche che avvengono sulle strade mentre i
lavoratori
vanno o tornano dai turni massacranti di lavoro.
La Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro è stata finora l'unica realtà
in grado di condurre questa guerra di classe come battaglia unitaria e
nazionale con le lotte manifestazioni nazionali a Torino, Taranto, è in ogni
luogo in cui è stato possibile arrivare unendo operai, delegati rls,
familiari, tecnici, medici, associazioni e ogni energia disponibile.
La Rete è stata l'unica alternativa praticata al sindacalismo confederale
in generale complice e inefficace contro le politiche di padroni e governo
su questo terreno, tranne qualche rara eccezione, la Rete è stata ed è
alternativa unitaria al vuoto lasciato dall'attività ristretta e puramente
episodica dei sindacati di base su questi temi e una linea pratica e metodo
contro il settarismo autoreferenziale con partiti, gruppi e organizzazioni
che agitano questa battaglia solo come autopropaganda non come battaglia
generale per farla avanzare nell'interesse dei lavoratori.
Ma le forze sono ancora insufficienti, per questo c'è bisogno che le altre
energie che si vogliono veramente impegnare nella lotta contro le morti sul
lavoro si uniscano nella Rete per sviluppare quel movimento
operaio, popolare, sociale, politico e culturale necessario per incidere in
questa battaglia, nel quadro della lotta per una rivoluzione politica e
sociale che affermi la vita degli operai sul profitto dei padroni e del
sistema del capitale.
Ripartiamo per costruire lo sciopero generale nazionale e una
manifestazione, una nuova manifestazione nazionale di lotta e di
combattimento nel senso letterale della parola.
RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO
bastamortesullavoro@gmail.com 335 5244902
fip171110
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