Il concertone di San Giovanni si avviava alla chiusura quando in piazza e nella diretta televisiva si sono sentite parole autorevoli contro la guerra: quelle del fisico Carlo Rovelli.
Uno dei massimi esperti mondiali di buchi neri, ha accusato esplicitamente il governo per la sua linea guerrafondaia: “Stiamo andando verso una guerra che cresce e, invece, di cercare soluzioni i Paesi si sfidano, invadono, soffiano sul fuoco della guerra e la tensione internazionale non è mai stata così alta come adesso. Questo governo rischia di distruggerci la vita”.
Senza citare mai per nome e cognome il ministro della Difesa Crosetto, Rovelli ha denunciato
apertamente che il ministro: “È stato presidente della federazione dei costruttori di armi, ma il ministero della Difesa deve servire per difenderci dalla guerra, non per fare i piazzisti di strumenti di morte. Tutti dicono pace, ma aggiungono che bisogna vincere per fare la pace. Volere la pace dopo la vittoria vuol dire volere la guerra. Con le testate nucleari puntate addosso, il governo italiano sta decidendo di mandare una portaerei a fare i galletti davanti alla Cina: queste sono le scelte che rischiano di distruggere le nostre vite”.Rovelli ha concluso invitando i giovani a ribellarsi: “Questo non è il mondo che ci piace. Il mondo non è dei signori della guerra, ma vostro, perché siete tantissimi e il mondo potete cambiarlo, insieme, potete fermare la distruzione del Paese, potete fermare i signori della guerra, costruire un mondo lavorando assieme per risolvere i problemi. Sognate un mondo migliore e costruitelo, non vivete nell’attesa di sogni irrealizzati. Non abbiate paura di imbrattare i muri, cambiate questo mondo”.
Occorre rammentare che il prof. Carlo Rovelli è uno degli scienziati firmatari dell’appello “Fermare la guerra, imporre la pace”.
Inutile dire che sulle parole di Rovelli c’è stato grande imbarazzo tra gli organizzatori e una risentita replica del ministro Crosetto “Io lavoro per la pace, non faccio il pacifista ma faccio il ministro. Lui faccia il fisico. Quando cambia settore compie qualche scivolone – ha detto Crosetto -. Basta che nel suo studio dell’Ucraina non sbagli la parte per cui lavorare, perché normalmente chi è pacifista poi è per i russi. Qui invece siamo tutti per la pace in Ucraina”.
Insomma per Crosetto chi è pacifista normalmente lavora per Mosca. E’ questa la linea dei guerrafondai di governo e di opposizione. Ed è questa la linea guerrafondaia che va sconfitta dentro e fuori il Parlamento, con ogni mezzo necessario.
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