martedì 2 maggio 2023

pc 2 maggio - Prime immagini dal 1 maggio a Parigi - con una corrispondenza



La giornata del Primo Maggio a Parigi. 
Come ormai consuetudine il corteo si è svolto su due percorsi, uno definito “principale” e l’altro di “decongestionamento”, che condividevano il concentramento iniziale e il punto finale d’arrivo. I numeri sono stati impressionanti ciascuno degli spezzoni sindacali era davvero nutrito. Principalmente è stato un corteo sindacale in cui le organizzazioni politiche hanno utilizzato il concentramento e il tragitto del corteo per essere presenti con banchetti, speaker-corner, gazebo.I settori erano tanti ma non tutti di facilissima identificazione dato che alcuni spezzoni erano costituiti secondo il sindacato di appartenenza e il settore a cui appartenevano, ma altri anche sul piano del territorio in cui la loro sezione lavorava.

Il fatto che fosse Primo Maggio ha fatto sì che fossero maggiormente presenti anche le organizzazioni comuniste di altri paesi che organizzano le comunità degli immigrati in Francia (tunisini, turchi, kurdi, algerini, ecc…).Ovviamente le principali parole d’ordine sono state quelle contro la riforma delle pensioni, contro Macron, contro il restringimento democratico portato avanti dalla procedura del 49.3 del Governo, contro la violenza della polizia e la repressione. Ma molto presente era anche l’Internazionale.
Il corteo principale è quello che più ha subito la repressione della polizia perché la componente che riempie la testa del corteo con l’intento di portare avanti un corteo combattivo in queste giornate decide di mettersi sempre lungo il percorso principale.
Le tensioni contro la polizia, contro le banche e altri luoghi simbolici sono iniziate molto presto anche nel tentativo della polizia di dividere lo spezzone di testa dal resto degli spezzoni sindacali che seguivano; le tensioni sono proseguite per tutto il corteo principale e continuate a lungo al concentramento finale a place de la Republique. Mentre la piazza continuava a riempirsi si svolgeva il fronteggiamento con la polizia. Come in altre occasioni pur essendo portato avanti dalla componente più giovane non sembrava esserci un reale scollamento tra chi conduceva gli scontri e il resto del corteo. Anche i sindacati, pur impegnati a tenere compatto il proprio spezzone anche nei confronti dell’esterno, non sembravano avere un atteggiamento scandalizzato o fatto di isterismi contro chi contemporaneamente andava avanti contro la polizia. Ovviamente una divisione c’era ma in generale il corpo del corteo era a suo agio, dato anche dal fatto che ogni corteo parigino da quando è iniziata la mobilitazione contro le pensioni è terminato con scontri con la polizia.
Il Governo e gli organi di informazione hanno criminalizzato più delle altre volte attraverso foto che avrebbero dovuto shockare gli spettatori e allarmismi: il ministro dell’interno ha parlato di black-block provenienti da Italia e Regno Unito per uccidere i poliziotti.
Al di là di Parigi pare sia stata una giornata di lotta estremamente partecipata. I sindacati parlano complessivamente di 2 milioni e mezzo di manifestanti in tutto il paese (il Ministero dell’interno di 782 mila) e in molte città particolarmente piccole si è trattato del corte del Primo Maggio più partecipato di sempre.

Adesso chiaramente si pone il problema di come proseguire. Dalla decisione del consiglio costituzione francese che ha dato il via libera alla riforma e ha bloccato l'ipotesi di referendum contro la legge è stata lanciata questa grande mobilitazione per il Primo Maggio ma contemporaneamente sono state tantissime le azioni di disturbo contro Macron e i ministri. In qualsiasi posto si recavano subivano contestazioni e venivano zittiti dal rumore delle pentole. L'apice si è avuto in occasione di una partita importante allo stadio di Parigi alla quale era presente Macron e in cui al minuto 49 e 3 secondi (49.3 come la procedura) dagli spalti sono iniziati una bordata di fischi e la gente ha mostrato un cartellino rosso per espellere Macron. Azioni di questo tipo sono state varie e adesso bisognerà vedere la capacità del movimento di continuarle affiancando la capacità di portare avanti gli scioperi nei posti di lavoro. Attualmente l'intersindacale tiene e non ha avuto cedimenti rispetto all'obiettivo del ritiro della riforma ma adesso che una serie di opzioni istituzionali si sono saturate e che la legge è ormai approvata bisognerà vedere come riuscire a continuare la lotta e in che forme.




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