sabato 13 maggio 2023

pc 13 maggio - Stellantis Pomigliano lo sciopero che continua - info

Continuano gli scioperi a Pomigliano principalmente sulle linee della Panda con l’adesione quasi totale degli operai.

L’azienda non dà segni di vita. Nessun comunicato. Nessun invito ai soliti tavoli di trattativa nei confronti dei sindacati, Fiom compresa.... c’è la presa di posizione della Fim, che non dice una parola sugli scioperi, ma chiede all’azienda di fare un passo indietro sugli aumenti della cadenza “senza aggiunta di personale” e chiede un incontro nell’ambito delle procedure di raffreddamento, invitando le altre organizzazioni sindacali ad una riunione del consiglio di fabbrica per discuterne.
La Fiom, che ha dato la copertura sindacale agli scioperi, chiede un incontro con l’azienda senza discriminazioni rispetto ai sindacati firmatari, “per discutere nel merito delle richieste avanzate” “sui

problemi di salute e sicurezza, sul ripristino della cadenza precedente, sulla questione efficienza, servizi igienici e aprire un confronto serio senza pregiudizi sulla questione turnistica”.
La prima cosa da sottolineare è che gli operai si sono fermati perché stanchi di vedersi aumentare i carichi di lavoro. Gli ultimi aumenti della cadenza sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Allora la prima questione che si pone è che qualsiasi discussione con l’azienda si può aprire solo dopo che gli annunciati aumenti di cadenza della linea siano eliminati.
Altra questione è che gli operai, con la forte mobilitazione che hanno messo in campo, non si possono e non si vogliono accontentare solo di questo.
Bisogna ricordare che l’azienda sta cercando in tutti i modi di liberarsi degli Rcl dopo averli ridotti così per averli costretti a lavorare per anni con ritmi asfissianti sulle linee. Inoltre, le cadenze erano già alte prima degli ultimi aumenti. Il problema della sicurezza è legato agli alti ritmi e si può migliorare solo attraverso un loro drastico abbassamento e coinvolgendo le centinaia di operai perennemente in cassa per distribuire il lavoro che grava solo su quelli che ora attualmente lavorano.
Altra questione aperta è il salario. Rispetto alla montagna di soldi che l’azienda ha guadagnato negli ultimi tempi, agli operai, che sono gli unici produttori di questa ricchezza, è toccato poco o niente. Quei soldi sono andati nelle tasche principalmente degli azionisti e dei dirigenti che per la produzione di questa ricchezza non muovono un dito. È arrivato il momento di chiedere aumenti salariali adeguati.
È su tutte queste cose che l’azienda deve dare delle risposte e gli scioperi di questi giorni rappresentano il primo passo degli operai su questa strada. Questi sono i punti fermi che, chiunque andrà a trattare con l’azienda, devono essere centrali: Riduzione drastica dei ritmi e distribuzione del lavoro tra tutti gli operai dello stabilimento riducendo il ricorso alla cassa integrazione. Aumenti reali dei salari.
Farla finita con le discriminazioni nei confronti degli rcl per costringerli ad andarsene.
Tocca agli operai che in massa hanno scioperato in questi giorni, imporre ai tavoli di trattativa la discussione su questi punti centrali.

Intanto l’azienda non parla, ma si organizza. Aspetta che ci stanchiamo e nel frattempo cerca di boicottare gli scioperi. Nella Tonale ha allontanato gli operai dalle linee con la scusa che mancavano le scocche, guarda caso proprio quando passavano in corteo gli operai in sciopero. E subito dopo, per miracolo tecnologico, le scocche ricomparivano e la produzione riprendeva.
I suoi sindacalisti ci vogliono fermare con le “procedure di raffreddamento”. Con la convocazione del consiglio di fabbrica e con l’incontro che ne seguirà con l’azienda, passerà tempo. Tempo utile a far rientrare gli scioperi.
da operai contro - estratti 

S.L.A.I . cobas
SCIOPERO IN SETTIMANA E RECUPERO AL SABATO? 
NO, GRAZIE!
Le proteste dei lavoratori di questi giorni testimoniano l’insostenibilità delle
condizioni lavorative date dai sistematici aumenti di carichi di lavoro e delle
vergognose condizioni di igiene e sicurezza esistenti nei reparti e negli ambienti della
fabbrica, inclusa, inoltre, la creazione di nuove aree di lavoro in capannoni fatiscenti
e da anni dismessi.

Questa grave inagibilità ambientale e lavorativa consentita nei fatti dai sindacati
compiacenti (inclusi i finti “oppositori”) ha determinato in questi anni l’inesorabile
ed ormai insopportabile declino dei diritti dei lavoratori.

Come Slai cobas ci stiamo adoperando per riportare in fabbrica la democrazia ed il
diritto del lavoro, tenuti fuori dai cancelli della fabbrica – da troppo tempo ormai –
da azienda e sindacati tutti (firmatari e non).

Per non trasformare in farsa la importante mobilitazione dei lavoratori in questi giorni
con il recupero produttivo obbligatorio al sabato:

sabato 13 maggio 2023 
sciopero di 8 ore per ogni turno di lavoro
Slai cobas F.C.A. Stellantis Pomigliano

Alla Stellantis di Melfi - nell'intervento dello Slai cobas per il sindacato di classe di venerdi 12 portata una locandina informativa sullo sciopero in atto a Pomigliano, operai subito solidali e... "si dovrebbe fare come a Pomigliano".

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