Qualche giorno fa l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (OMS) ha dichiarato che la pandemia da COVID-19 non e’ piu’ in una fase di “emergenza” globale. Cio’ non toglie, come dichiarato dalla stessa OMS, che COVID-19 rimane un pericolo globale. Ad oggi (ed i numeri sono sottostimati), COVID-19 uccide ancora una persona ogni tre minuti. Milioni di persone nel Mondo ancora lottano in terapia intensiva contro SARS-CoV-2 e milioni di persone sono drammaticamente colpite dai postumi da COVID-19 (long COVID). Il virus continua a circolare, uccidere e mutare. La fine della fase di emergenza non vuol dire abbassare la guardia e non e’ correlato con la fine della pandemia.
SARS-CoV-2 ha impattato ed impatta drammaticamente sulla vita delle classi operaie e dei proletari in tutto il Mondo. Proletari e lavoratori sono stati i piu’ colpiti dal virus e dalle sue conseguenze. L’accesso
a strumenti di protezione individuale come le mascherine, l’accesso ad uno strumento chiave per la lotta contro SARS-CoV-2 come i vaccini, l’accesso ed utilizzo di tamponi e l’accesso a farmaci o anticorpi monoclonali, e’ stato fortemente e volutamente impedito alle classi lavoratrici dei Paesi piu ricchi, e soprattutto alle popolazioni dei Paesi piu’ poveri.La fine dell’”emergenza” globale non dichiara la fine di un pericolo globale. Cosi’ come con altre malattie infettive, cosi come verso i pericoli di Salute Pubblica legati all’antibiotico resistenza e cosi come verso l’accesso a diagnostica e terapie contro i tumori e diverse malattie croniche, i lavoratori devono essere consapevoli e formati, per poter lottare in difesa di una ricerca Pubblica e di un Sistema sanitario Pubblico.
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