Il nuovo governo si
muove all'interno di una spaccatura tra due frazioni della borghesia
che attraverso i loro due giornali principali: Repubblica e Corriere
della Sera, hanno espresso commenti critici. Più che sul governo,
considerato un vero stato di necessità nei confronti dei problemi
economici e della situazione in Europa, è sui partiti che lo
compongono che emergono posizioni distinte.
Noi comunisti ci
troviamo in una situazione in cui pur sapendo che questo governo è
da contrastare e con esso tutte le frazioni della borghesia, abbiamo
nello stesso tempo bisogno di condividere alcune critiche perchè
fanno parte effettivamente della denuncia proletaria e della sinistra
autentica, cioè comunista, e che servono anche ad indicare
tatticamente e politicamente ai proletari su come schierarsi e come
lottare.
Per questo sono
largamente condivisibili alcune cose scritte su Repubblica che
riguardano la natura dell'attacco razzista fascio-populista di
Salvini al governo e alle Istituzioni, così come alcune critiche che
vengono sollevate circa l'atteggiamento che questo governo deve avere
nei confronti dell'attuale opposizione di destra di Salvini.
Gad Lerner in un
commento dell'11 settembre segnala che anche ai tempi dell'ascesa del
fascismo e in particolare delle leggi razziali ci fu chi nel campo
della borghesia e delle Istituzioni raccomandò gradualità e
prudenza sostenendo che ci fossero anche dei buoni contenuti da
salvaguardare (sul regine fascista e le leggi razziali), Lerner
segnala che anche il governo Conte sembra avere questa
posizione in merito ad esempio al decreto sicurezza, nonostante sia chiarissimo “ che di tratti di una legislazione punitiva nei confronti di chi opera per salvare esserei umani, che ha reso pressochè impossibile il riconoscimento della 'protezione umanitaria' per i migranti”. Così come segnala giustamente l'intervento di Liliana Segre che ha posto con chiarezza, scontrandosi con gli schiamazzi fascisti in parlamento, “la scelta di civiltà che si impone immediatamente, revocare nella prassi quotidiana delle Istituzioni preposte all'ordine pubblico e di seguito nei codici quelle disposizioni obbrobriose”. Lerner aggiunge che Conte non può cavarsela con un 'colpo al cerchio e un colpo alla botte' e che è una furbizia meschina sostenere,come egli ha fatto, che sarebbe necessario evitare di concentrarci ossessivamente sullo slogan: porti aperti, porti chiusi”.
posizione in merito ad esempio al decreto sicurezza, nonostante sia chiarissimo “ che di tratti di una legislazione punitiva nei confronti di chi opera per salvare esserei umani, che ha reso pressochè impossibile il riconoscimento della 'protezione umanitaria' per i migranti”. Così come segnala giustamente l'intervento di Liliana Segre che ha posto con chiarezza, scontrandosi con gli schiamazzi fascisti in parlamento, “la scelta di civiltà che si impone immediatamente, revocare nella prassi quotidiana delle Istituzioni preposte all'ordine pubblico e di seguito nei codici quelle disposizioni obbrobriose”. Lerner aggiunge che Conte non può cavarsela con un 'colpo al cerchio e un colpo alla botte' e che è una furbizia meschina sostenere,come egli ha fatto, che sarebbe necessario evitare di concentrarci ossessivamente sullo slogan: porti aperti, porti chiusi”.
Così come è
inattaccabile non collocarsi a fianco delle parole di Liliana Segre
quando denuncia “La festa del 25 aprile trasformata da alcuni in
una sorta di faida. I casi di razzismo trattati con indulgenza.
Ha ragione Lerner
quando dice che Salvini salda la sua alleanza non solo con Fratelli
d'Italuia ma anche con Casa pound e Forza nuova, che proprio alla
luce dei fatti, dice Lerner “bisogna riconoscere che concedergli
l'accesso al palcoscenico del Viminale fu un errore”.
Con buona pace di
Lerner nessuno ha sostenuto questo in Parlamento e quindi il governo
PD/5stelle è più che una concessione a Salvini, è coprire la
questione che sta al fondo a questa crisi, per la quale il governo
attuale non è certo una risposta. E mai come mai da nessuna parte è
permesso sottovalutare la minaccia fascista e il suo peso ormai
raggiunto nelle Istituzioni.
In un altro editoriale
sempre di Repubblica, Ezio Mauro denuncia e smaschera la natura
effettiva dell'azione di Salvini. Proletari comunisti è d'accordo
quando si scrive che “Salvini ha decretato lo stato d'eccezione,
non ha innescato una normale crisi di governo ma ha tentato di
costruire una crisi di sistema... Cos'è accaduto in questo mese?
Salvini prima di tutto ha decretato lo scioglimento delle Camere con
un'appropriazione indebita di prerogative altrui. Non ha infatti
chiesto le elezioni anticipate, le ha pretese, come se da parte fosse
diventato tutto, minacciando anche il ricorso alla piazza. Lo ha
fatto dalla spiaggia del Papeete, invitando i parlamentari ad “alzare
il culo”.
Un simile dileggio del
parlamento è apertamente fascista e ricorda l'analogo disprezzo
espresso da Mussolini.
“Il leader leghista
-continua ancora Mauro – ha immediatamente fissato una posta
eccezionale per le elezioni chiedendo 'pieni poteri'”.
Vale a dire chiedendo
esplicitamente di andare oltre i poteri legittimi e
costituzionalmente regolati, ma chiedendo un potere supplementare in
proprio, un investitura, il cui esito sarebbe certamente quello
indicato da Mauro “trasformare il governo in un premierato,
candidarsi al Quirinale per trasformare il paese in una Repubblica
presidenziale di fatto. La Costituzione seguirà”.
Tutta l'azione di
Salvini è sviluppata e costruita per cavalcare il risentimento e la
rabbia, trasformandola in odio, ripulsa, rigetto, cioè antipolitica;
con due bersagli: “prima di tutto il migrante che paga le tre colpe
della povertà, del colore della pelle e del peccato d'origine come
straniero, perfetto per diventare il nemico universale sulle cui
spalle caricare tutte le colpe del mondo”; quindi, il sistema
democratico per un potere secondo lo schema autocratico teorizzato e
praticato da Putin e un rapporto tra leadership e popolo teorizzato
da Orban.
E' chiaro che questa
azione di Salvini appare in opposizione all'Unione europea e alla
stessa nato, ma noi pensiamo, a differenza di Mauro, che all'interno
di essa la marcia di tutti i governi e la crisi progressiva dei
governi imperialisti europei va nella tessa direzione, e quindi
pensiamo, a differenza di Mauro, che bisogna combattere in tutta
Europa gli attuali governi, la loro politica che produce, contiene e
apre un'autostrada all'affermazione di governo moderno fascisti, con
i colori di ciascun paese, di cui Salvini non è l'eccezione ma la
punta di Iceberg.
Torniamo ad essere
d'accordo con Mauro quando sottolinea che l'attuale esplicita
politica di Salvini non è che l'estremizzazione di ciò che è
avvenuto nei mesi del governo fascio-populista 5stelle/Lega, i cui
caratteri effettivi sono state le politiche xenofobe, le
teorizzazioni razziste, le pratiche repressive “circondate ed
estremizzate da un linguaggio di intolleranza e di ferocia che i
francesi chiamano 'delinquenza del pensiero'!
Così come siamo
d'accordo con mauro quando sostiene che la formula dei pieni poteri
di Salvini non è altro che l'espressione ora di teorie e politica
del potere che in altri aspetti vengono definiti: assolutismo,
bonapartismo, autoritarismo; e che noi non possiamo chiamare
diversamente in un paese come l'Italia che moderno fascismo.
Siamo ancora d'accordo
con Mauro quando mette in luce come questo governo non può
rappresentare una discontinuità perchè “i 5stelle non hanno
formulato un giudizio compiuto sulla politica di Salvini, sulla sua
teoria del potere, sulla loro alleanza, salvo le affermazioni fatte
da Conte nel suo discorso di rottura con Salvini, ma giusto un minuto
dopo che la Lega ne aveva chiesto le dimissioni. I 5stelle hanno
condiviso,controfirmato tutte le politiche imposte da Salvini e anche
oggi all'interno di questo nuovo governo, Di Maio e i grillini
continuano a ripetere che “destra e sinistra per loro sono uguali,
anzi non esistono”; che è il brodo di cultura del populismo
reazionario su cui avanza e si edifica il fascismo aperto di Salvini.
Per questo, questo
governo in nessuna maniera è una diga effettiva all'avanzata
reazionaria.
Naturalmente, si
comprende benissimo che questo discorso non è altro che la posizione
di parte di una frazione della borghesia, dato che nulla viene detto
sul ruolo decisivo dei precedenti governi, e del PD, nell'aprire la
strada al governo fascio-populista, nella condivisione di una parte
delle affermazioni del M5S e di Salvini e nell'essere oggi anche
dalla nuova trincea del governo un aiuto oggettivo non alla soluzione
della crisi ma ad un suo approfondimento.
E' significativo che su
una sponda opposta si muova il Corriere della sera con un articolo di
Ernesto Galli Della Loggia che definisce questo governo all'insegna
dell'immobilismo e del trasformismo.
Non torniamo qui sul
discorso generale reazionario che questo commentatore fa da lungo
tempo e che lo porta di volta in volta ad appoggiare oltre che la
borghesia nel suo insieme, la sua frazione reazionaria. Della Loggia
attacca questo governo sostanzialmente proprio dal versante del PD e
scrive “Sotto l'etichetta della difesa della Costituzione i
democratici sono diventati infatti il vero partito delle elite della
penisola, quello che ne raccoglie in misura maggiore il consenso
elettorale (basta vedere come votano i quartieri bene delle grandi
città). I Dem sono il partito dell'europeismo ortodosso e
dell'atlantismo ufficiale, di tutte le magistrature, dell'alta
burocrazia, della 'civiltà cattolica' e delle alte gerarchie della
Chiesa, dei “mercati” e del vasto stuolo dei professionisti della
consulenza, degli incarichi pubblici ad personam, dei vertici dei
sindacati delle forza armate e degli apparati di sicurezza, nonché
letterati di successo, accademici con ambizioni più ampie,
giornalisti, pubblicitari, gente di cinema... In senso proprio oggi
può dirsi che il PD è per antonomasia il “partito dello Stato”...
Il PD trae il massimo motivo della sua esistenza non già da qualche
precisa identità programmatica ma dalla pura e semplice difesa per
l'appunto degli equilibri e delle prassi esistenti dell'”ordine
costituzionale”. Nell'esercizio di tale difesa ha costantemente il
bisogno di trasformare il fondamento di quell'ordine, cioè la
Costituzione, in un intangibile feticcio, nel non plus ultra della
Carta del buon governo democratico, e insieme, naturalmente, di
enfatizzarne l'ispirazione “antifascista” per avere... la
possibilità di immaginare questa sotto la semplice risorgente
minaccia della destra, in un clima perenne di “emergenza
democratica”...”.
La descrizione del PD
ormai come partito del potere borghese, sia pure con alcune
esagerazioni ed enfatizzazioni, è esatta, è la ragione di fondo del
distacco profondo che si è realizzato tra i proletari e masse
popolari e questo partito, e del suo ruolo di costante difesa
dell'ordine esistente.
Un po' diversa invece è
la descrizione che fa Della Loggia del rapporto tra questo partito e
la costituzione, e qui per sua bocca parla l'estrema destra che oggi
vuol dire Salvini. Perchè non è affatto vero che il PD sia il
partito della “difesa della Costituzione”. Da tempo sia sul
problema della riforma costituzionale, sia sui problemi dei
provvedimenti di ordine pubblico, economico e polittico, sociali, le
politiche del PD hanno svuotato e attaccato la Costituzione. Come fa
Della Loggia a nascondere che l'attacco più pesante e diretto è
avvenuto con il referendum (respinto) di Renzi?
Quindi, il nuovo
governo, lungi dall'essere all'insegna del trasformismo, è
all'insegna di condurre la marcia reazionaria con altri mezzi da
quelli auspicati da Ernesto Galli Della Loggia, che non può,
evidentemente, fare altra critica a Salvini di un fare inutilmente
smargiasso; di fatto invitandolo a un'azione più adatta a
realizzarne l'obiettivo della trasformazione, di eliminare i
trasformismi per realizzare l'unica trasformazione che la borghesia,
sia la sua frazione che nel suo insieme, vuole: la trasformazione
reazionaria.
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