sabato 5 ottobre 2019

pc 5 ottobre - Lerner, Repubblica commento ai commentatori - dallo Speciale Governo di proletari comunisti

COMMENTO AI COMMENTATORI

Il nuovo governo si muove all'interno di una spaccatura tra due frazioni della borghesia che attraverso i loro due giornali principali: Repubblica e Corriere della Sera, hanno espresso commenti critici. Più che sul governo, considerato un vero stato di necessità nei confronti dei problemi economici e della situazione in Europa, è sui partiti che lo compongono che emergono posizioni distinte.
Noi comunisti ci troviamo in una situazione in cui pur sapendo che questo governo è da contrastare e con esso tutte le frazioni della borghesia, abbiamo nello stesso tempo bisogno di condividere alcune critiche perchè fanno parte effettivamente della denuncia proletaria e della sinistra autentica, cioè comunista, e che servono anche ad indicare tatticamente e politicamente ai proletari su come schierarsi e come lottare.
Per questo sono largamente condivisibili alcune cose scritte su Repubblica che riguardano la natura dell'attacco razzista fascio-populista di Salvini al governo e alle Istituzioni, così come alcune critiche che vengono sollevate circa l'atteggiamento che questo governo deve avere nei confronti dell'attuale opposizione di destra di Salvini.

Gad Lerner in un commento dell'11 settembre segnala che anche ai tempi dell'ascesa del fascismo e in particolare delle leggi razziali ci fu chi nel campo della borghesia e delle Istituzioni raccomandò gradualità e prudenza sostenendo che ci fossero anche dei buoni contenuti da salvaguardare (sul regine fascista e le leggi razziali), Lerner segnala che anche il governo Conte sembra avere questa
posizione in merito ad esempio al decreto sicurezza, nonostante sia chiarissimo “ che di tratti di una legislazione punitiva nei confronti di chi opera per salvare esserei umani, che ha reso pressochè impossibile il riconoscimento della 'protezione umanitaria' per i migranti”. Così come segnala giustamente l'intervento di Liliana Segre che ha posto con chiarezza, scontrandosi con gli schiamazzi fascisti in parlamento, “la scelta di civiltà che si impone immediatamente, revocare nella prassi quotidiana delle Istituzioni preposte all'ordine pubblico e di seguito nei codici quelle disposizioni obbrobriose”. Lerner aggiunge che Conte non può cavarsela con un 'colpo al cerchio e un colpo alla botte' e che è una furbizia meschina sostenere,come egli ha fatto, che sarebbe necessario evitare di concentrarci ossessivamente sullo slogan: porti aperti, porti chiusi”.
Così come è inattaccabile non collocarsi a fianco delle parole di Liliana Segre quando denuncia “La festa del 25 aprile trasformata da alcuni in una sorta di faida. I casi di razzismo trattati con indulgenza.

Ha ragione Lerner quando dice che Salvini salda la sua alleanza non solo con Fratelli d'Italuia ma anche con Casa pound e Forza nuova, che proprio alla luce dei fatti, dice Lerner “bisogna riconoscere che concedergli l'accesso al palcoscenico del Viminale fu un errore”.
Con buona pace di Lerner nessuno ha sostenuto questo in Parlamento e quindi il governo PD/5stelle è più che una concessione a Salvini, è coprire la questione che sta al fondo a questa crisi, per la quale il governo attuale non è certo una risposta. E mai come mai da nessuna parte è permesso sottovalutare la minaccia fascista e il suo peso ormai raggiunto nelle Istituzioni.

In un altro editoriale sempre di Repubblica, Ezio Mauro denuncia e smaschera la natura effettiva dell'azione di Salvini. Proletari comunisti è d'accordo quando si scrive che “Salvini ha decretato lo stato d'eccezione, non ha innescato una normale crisi di governo ma ha tentato di costruire una crisi di sistema... Cos'è accaduto in questo mese? Salvini prima di tutto ha decretato lo scioglimento delle Camere con un'appropriazione indebita di prerogative altrui. Non ha infatti chiesto le elezioni anticipate, le ha pretese, come se da parte fosse diventato tutto, minacciando anche il ricorso alla piazza. Lo ha fatto dalla spiaggia del Papeete, invitando i parlamentari ad “alzare il culo”.
Un simile dileggio del parlamento è apertamente fascista e ricorda l'analogo disprezzo espresso da Mussolini.
“Il leader leghista -continua ancora Mauro – ha immediatamente fissato una posta eccezionale per le elezioni chiedendo 'pieni poteri'”.
Vale a dire chiedendo esplicitamente di andare oltre i poteri legittimi e costituzionalmente regolati, ma chiedendo un potere supplementare in proprio, un investitura, il cui esito sarebbe certamente quello indicato da Mauro “trasformare il governo in un premierato, candidarsi al Quirinale per trasformare il paese in una Repubblica presidenziale di fatto. La Costituzione seguirà”.
Tutta l'azione di Salvini è sviluppata e costruita per cavalcare il risentimento e la rabbia, trasformandola in odio, ripulsa, rigetto, cioè antipolitica; con due bersagli: “prima di tutto il migrante che paga le tre colpe della povertà, del colore della pelle e del peccato d'origine come straniero, perfetto per diventare il nemico universale sulle cui spalle caricare tutte le colpe del mondo”; quindi, il sistema democratico per un potere secondo lo schema autocratico teorizzato e praticato da Putin e un rapporto tra leadership e popolo teorizzato da Orban.
E' chiaro che questa azione di Salvini appare in opposizione all'Unione europea e alla stessa nato, ma noi pensiamo, a differenza di Mauro, che all'interno di essa la marcia di tutti i governi e la crisi progressiva dei governi imperialisti europei va nella tessa direzione, e quindi pensiamo, a differenza di Mauro, che bisogna combattere in tutta Europa gli attuali governi, la loro politica che produce, contiene e apre un'autostrada all'affermazione di governo moderno fascisti, con i colori di ciascun paese, di cui Salvini non è l'eccezione ma la punta di Iceberg.

Torniamo ad essere d'accordo con Mauro quando sottolinea che l'attuale esplicita politica di Salvini non è che l'estremizzazione di ciò che è avvenuto nei mesi del governo fascio-populista 5stelle/Lega, i cui caratteri effettivi sono state le politiche xenofobe, le teorizzazioni razziste, le pratiche repressive “circondate ed estremizzate da un linguaggio di intolleranza e di ferocia che i francesi chiamano 'delinquenza del pensiero'!
Così come siamo d'accordo con mauro quando sostiene che la formula dei pieni poteri di Salvini non è altro che l'espressione ora di teorie e politica del potere che in altri aspetti vengono definiti: assolutismo, bonapartismo, autoritarismo; e che noi non possiamo chiamare diversamente in un paese come l'Italia che moderno fascismo.
Siamo ancora d'accordo con Mauro quando mette in luce come questo governo non può rappresentare una discontinuità perchè “i 5stelle non hanno formulato un giudizio compiuto sulla politica di Salvini, sulla sua teoria del potere, sulla loro alleanza, salvo le affermazioni fatte da Conte nel suo discorso di rottura con Salvini, ma giusto un minuto dopo che la Lega ne aveva chiesto le dimissioni. I 5stelle hanno condiviso,controfirmato tutte le politiche imposte da Salvini e anche oggi all'interno di questo nuovo governo, Di Maio e i grillini continuano a ripetere che “destra e sinistra per loro sono uguali, anzi non esistono”; che è il brodo di cultura del populismo reazionario su cui avanza e si edifica il fascismo aperto di Salvini.
Per questo, questo governo in nessuna maniera è una diga effettiva all'avanzata reazionaria.
Naturalmente, si comprende benissimo che questo discorso non è altro che la posizione di parte di una frazione della borghesia, dato che nulla viene detto sul ruolo decisivo dei precedenti governi, e del PD, nell'aprire la strada al governo fascio-populista, nella condivisione di una parte delle affermazioni del M5S e di Salvini e nell'essere oggi anche dalla nuova trincea del governo un aiuto oggettivo non alla soluzione della crisi ma ad un suo approfondimento.

E' significativo che su una sponda opposta si muova il Corriere della sera con un articolo di Ernesto Galli Della Loggia che definisce questo governo all'insegna dell'immobilismo e del trasformismo.
Non torniamo qui sul discorso generale reazionario che questo commentatore fa da lungo tempo e che lo porta di volta in volta ad appoggiare oltre che la borghesia nel suo insieme, la sua frazione reazionaria. Della Loggia attacca questo governo sostanzialmente proprio dal versante del PD e scrive “Sotto l'etichetta della difesa della Costituzione i democratici sono diventati infatti il vero partito delle elite della penisola, quello che ne raccoglie in misura maggiore il consenso elettorale (basta vedere come votano i quartieri bene delle grandi città). I Dem sono il partito dell'europeismo ortodosso e dell'atlantismo ufficiale, di tutte le magistrature, dell'alta burocrazia, della 'civiltà cattolica' e delle alte gerarchie della Chiesa, dei “mercati” e del vasto stuolo dei professionisti della consulenza, degli incarichi pubblici ad personam, dei vertici dei sindacati delle forza armate e degli apparati di sicurezza, nonché letterati di successo, accademici con ambizioni più ampie, giornalisti, pubblicitari, gente di cinema... In senso proprio oggi può dirsi che il PD è per antonomasia il “partito dello Stato”... Il PD trae il massimo motivo della sua esistenza non già da qualche precisa identità programmatica ma dalla pura e semplice difesa per l'appunto degli equilibri e delle prassi esistenti dell'”ordine costituzionale”. Nell'esercizio di tale difesa ha costantemente il bisogno di trasformare il fondamento di quell'ordine, cioè la Costituzione, in un intangibile feticcio, nel non plus ultra della Carta del buon governo democratico, e insieme, naturalmente, di enfatizzarne l'ispirazione “antifascista” per avere... la possibilità di immaginare questa sotto la semplice risorgente minaccia della destra, in un clima perenne di “emergenza democratica”...”.
La descrizione del PD ormai come partito del potere borghese, sia pure con alcune esagerazioni ed enfatizzazioni, è esatta, è la ragione di fondo del distacco profondo che si è realizzato tra i proletari e masse popolari e questo partito, e del suo ruolo di costante difesa dell'ordine esistente.
Un po' diversa invece è la descrizione che fa Della Loggia del rapporto tra questo partito e la costituzione, e qui per sua bocca parla l'estrema destra che oggi vuol dire Salvini. Perchè non è affatto vero che il PD sia il partito della “difesa della Costituzione”. Da tempo sia sul problema della riforma costituzionale, sia sui problemi dei provvedimenti di ordine pubblico, economico e polittico, sociali, le politiche del PD hanno svuotato e attaccato la Costituzione. Come fa Della Loggia a nascondere che l'attacco più pesante e diretto è avvenuto con il referendum (respinto) di Renzi?
Quindi, il nuovo governo, lungi dall'essere all'insegna del trasformismo, è all'insegna di condurre la marcia reazionaria con altri mezzi da quelli auspicati da Ernesto Galli Della Loggia, che non può, evidentemente, fare altra critica a Salvini di un fare inutilmente smargiasso; di fatto invitandolo a un'azione più adatta a realizzarne l'obiettivo della trasformazione, di eliminare i trasformismi per realizzare l'unica trasformazione che la borghesia, sia la sua frazione che nel suo insieme, vuole: la trasformazione reazionaria.

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