Sindaco del Torinese disobbedisce al decreto Sicurezza: "Iscrivo lo stesso un migrante all'anagrafe"
La mossa di
Nicola De Ruggiero, primo cittadino di Rivalta: "Garantisco un diritto a un
cittadino, mi auguro di non essere il solo"
Rivalta, comune
di 20 mila abitanti dell'area metropolitana di Torino, ha iscritto all'anagrafe
comunale un richiedente asilo nonostante il divieto del decreto Sicurezza che
dispone che chi non è ancora titolare di un permesso di asilo non può avere una
carta di identità.
Il primo cittadino Nicola De Ruggiero ha provveduto a firmare il documento di persona. "So di
commettere una violazione del decreto e per questo mi sono preso io la responsabilità senza delegare, questa volta, le impiegate dell'anagrafe - spiega il primo cittadino - La mia è in parte una provocazione ma anche una necessità perché questo signore ha trovato un lavoro ma gli servono i documenti per iniziare". Ousseynou Fall, 40 anni, quattro figli rimasti in Senegal è in Italia da due anni, da sei mesi ospite dal centro di accoglienza straordinaria di Strada del Dojrone. "Dopo aver firmato l'atto l'ho inviato con una lettera al prefetto che prenderà i dovuti provvedimenti se lo riterrà necessario", spiega ancora il sindaco.
"Mi auguro che questo mio gesto non sia isolato e che altri primi cittadini, in Italia, accolgano le istanze di iscrizione all'anagrafe di migranti e richiedenti asilo, in modo che si possa portare il problema all'attenzione del nuovo governo, perché l'esecutivo ponga rimedio a una situazione potenzialmente lesiva e discriminatoria", commenta Nicola De Ruggiero.
Ousseynou inizierà a lavorare come magazziniere a Torino con la cooperativa Le Soleil. "Noi abbiamo 40 ospiti, sono convinto che sia molto meglio che queste persone partecipino alla vita della città lavorando - dice - La salute e la possibilità di lavorare sono diritti che vanno garantiti".
Il primo cittadino Nicola De Ruggiero ha provveduto a firmare il documento di persona. "So di
commettere una violazione del decreto e per questo mi sono preso io la responsabilità senza delegare, questa volta, le impiegate dell'anagrafe - spiega il primo cittadino - La mia è in parte una provocazione ma anche una necessità perché questo signore ha trovato un lavoro ma gli servono i documenti per iniziare". Ousseynou Fall, 40 anni, quattro figli rimasti in Senegal è in Italia da due anni, da sei mesi ospite dal centro di accoglienza straordinaria di Strada del Dojrone. "Dopo aver firmato l'atto l'ho inviato con una lettera al prefetto che prenderà i dovuti provvedimenti se lo riterrà necessario", spiega ancora il sindaco.
"Mi auguro che questo mio gesto non sia isolato e che altri primi cittadini, in Italia, accolgano le istanze di iscrizione all'anagrafe di migranti e richiedenti asilo, in modo che si possa portare il problema all'attenzione del nuovo governo, perché l'esecutivo ponga rimedio a una situazione potenzialmente lesiva e discriminatoria", commenta Nicola De Ruggiero.
Ousseynou inizierà a lavorare come magazziniere a Torino con la cooperativa Le Soleil. "Noi abbiamo 40 ospiti, sono convinto che sia molto meglio che queste persone partecipino alla vita della città lavorando - dice - La salute e la possibilità di lavorare sono diritti che vanno garantiti".
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