Anche l’Egitto dopo Algeria e Sudan sta per essere travolto
dalla seconda ondata delle rivolte arabe?
Corrispondenza DA TUNISIERESISTANT
Un auspicio dopo che lo scorso 20 settembre a piazza Tahrir
nella capitale egiziana ancora una volta è risuonato lo slogan “il popolo vuole
fare cadere il sistema”, anche ad Algeri lo stesso giorno si gridava lo stesso
slogan, d’altronde sia i manifestanti algerini che quelli egiziani stanno
fronteggiando un’ondata di arresti e repressione dei rispettivi regimi
reazionari che rispondono in tal modo alle istanze di libertà rivendicati dalle
piazze.
In Egitto dopo il colpo di Stato militare di Al- Sisi
nell’estate 2013 (in cui furono uccise quasi 1.000 persone e migliaia
incarcerate) il paese, dopo la breve parentesi di due anni, è ripiombato negli
anni bui della dittatura militare di Mubarak. L’attuale regime forte del
sostegno delle principali potenze imperialiste (USA, Russia, Regno Unito,
Francia e Italia) ha instaurato un oppressivo stato di polizia all’interno e
sviluppato ulteriormente la propria politica estera in maniera aggressiva
assurgendo a potenza regionale appoggiando apertamente il maresciallo/macellaio
Haftar in Libia e stringendo più stretti rapporti con i due baluardi della
reazione suoi vicini: l’Arabia Saudita e l’entità sionista di Israele.
Un paese in cui arresti arbitrari, torture e omicidi
politici sono la norma, avrebbe dovuto ospitare un
summit internazionale sulla tortura: inaccettabile, la piazza non poteva restare in silenzio…
summit internazionale sulla tortura: inaccettabile, la piazza non poteva restare in silenzio…
Così oltre 200 manifestanti sono scesi in strada al Cairo,
ma anche in altre città come Alessandria e Suez chiedendo apertamente la caduta
del regime, un migliaio sono stati gli arresti in soli 5 giorni, secondo alcune
organizzazioni egiziane dei diritti civili, tra cui molti minori che dichiarano
di essere stati torturati (quelli che hanno avuto la fortuna di essere stati
rilasciati) di molti non si sa neanche dove siano detenuti.
I Socialisti Rivoluzionari, un gruppo della sinistra
egiziana, in un comunicato pubblicato il giorno dopo le proteste ha salutato
quest’ultime come una “crepa in un muro che sta per crollare” denunciando come
la situazione del paese sia diventata ormai intollerabile per le classi
popolari citando un dato su tutti: oltre alla repressione delle libertà, il
tasso di povertà è aumentato negli ultimi 3 anni dal 27,8% al 32,5%.
Rimanendo in nord Africa ma spostandoci verso occidente,
oggi in Algeria è in corso la manifestazione settimanale per il 37esimo venerdì
consecutivo: anche qui tra le parole d’ordini campeggiano quelle contro la
repressione e gli arresti arbitrari ma anche contro le elezioni farsa convocate
dal regime militare per il 12 dicembre;
in Tunisia invece è in corso uno sciopero nazionale degli
avvocati contro la repressione poliziesca avvenuta durante una manifestazione
degli avvocati a Tunisi la scorsa settimana in occasione di un’udienza per il
caso degli omicidi politici di Chokri Belaid e Mohammed Brahmi assassinati
entrambi nel 2013 da salafiti durante il governo islamista a guida Ennahdha.
Tunisian lawyers
protest against new proposed taxes
I popoli arabi che sono stati protagonisti della prima
ondata delle rivolte nel 2010/2011 attraversata la fase della
sconfitta/restaurazione sotto diverse forme sembra che stiano per ridestarsi
uno dopo l’altro dall’Algeria al Sudan, dall’Egitto alla Tunisia e
probabilmente nel prossimo futuro anche il Marocco e i paesi del Medio Oriente
riserveranno delle sorprese in quello che sta prendendo la forma di una Seconda
Ondata delle Rivolte Arabe contro i regimi burocratici e reazionari asserviti
all’imperialismo.
Proprio questa settimana l’ingannapopolo ministro degli
esteri italiano Di Maio ed il capo del governo Conte, in continuità con il
precedente esecutivo “dominato” dalla linea Salvini, hanno evocato un maggiore
sostegno a tutti questi regimi nella guerra quotidiana contro i migranti.
https://tunisieresistant.wordpress.com/2019/09/27/anche-legitto-dopo-algeria-e-sudan-sta-per-essere-travolto-dalla-seconda-ondata-delle-rivolte-arabe/
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