venerdì 4 ottobre 2019

pc 4 ottobre - Prima i rubli: il video di Report smentisce tutte le menzogne di Salvini

Salvini e Savoini insieme a Mosca. Il leader della lega ha sempre negato di essere coinvolto nella trattativa sui fondi alla Lega
Di Marco Nepi-Tpi
Savoini e Salvini

Un video di Report mostra Matteo Salvini e Gianluca Savoini insieme a Mosca: è l’ultimo capitolo della vicenda sulla trattativa per far arrivare fondi russi alla Lega.
Un filmato della trasmissione Rai conferma che il leader del Carroccio e lo storico attivista milanese (nazifascista, ndr) erano a pochi metri di distanza nei giorni in cui ci sarebbero stati lavori per un accordo per fare arrivare soldi al partito italiano.
Il 18 ottobre 2018 Savoini, ex portavoce di  Salvini, si trovava all’interno dell’hotel Metropol, l’albergo dove è iniziata la trattativa con tre russi per una partita di gasolio da 1,5 miliardi di euro. L’accordo sarebbe stato raggiunto su un prezzo basso per garantire a Savoini una stecca di circa 65 milioni di euro.
Savoini a Mosca durante un intervento di Salvini

Salvini ha sempre negato ogni coinvolgimento nella trattativa, ma non ha mai fornito spiegazioni precise. Ma la sera prima della trattativa, il 17 ottobre, anche l’ex ministro dell’Interno si trovava a Mosca.
Salvini ha sempre negato di sapere che Savoini fosse a Mosca, ma il video inedito di Report dimostra che mentre il vicepremier era sul palco di Confindustria Russia il suo ex portavoce era a pochi metri di distanza, seduto in prima fila.
Le immagini dunque rendono poco credibile la versione del leader leghista sulla vicenda. Salvini ha ripetuto di non aver mai saputo nulla dell’incontro della mattina dopo al hotel Metropol.
Le immagini del servizio di Report sono stata registrate all’hotel Lotte, dove Confindustria Russia aveva organizzato un incontro con gli imprenditori. Il video integrale andrà in onda nella puntata di lunedì 21 ottobre, alle ore 21,15, su Raitre.
Che la trattativa al Metropol sui fondi russi alla Lega ci fu davvero viene confermato anche dal magnate Konstantin Malofeev.

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