Info a cura dei compagni presenti all'assemblea
Oltre 200 compagni e compagne hanno partecipato all’assemblea nazionale promossa dal Si.cobas a Napoli, operai e lavoratori della logistica e delle altre strutture attive del Si.cobas, tutte le realtà dei comitati, movimenti a Napoli, il movimento per la casa di Roma e rappresentanti di altre realtà sociali di lotta italiane. Presente lo Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto e Bergamo. Hanno partecipato inoltre organizzazioni politiche di sinistra, comuniste (Potere al popolo, Pci. Pcl, Cuneo rosso, proletari comunisti ed altri).
Nella relazione introduttiva è stata con forza denunciata la natura di questo nuovo governo che pur senza Salvini, ed è un bene, continua lungo la strada dei governi dei padroni, dell’attacco alle condizioni di vita e di lavoro, dei Decreti sicurezza, dell’attacco alle lotte, alle libertà sindacali, al diritto di sciopero.
Di qui la proposta di andare ad uno sciopero generale il 25 ottobre, ad una manifestazione nazionale il 26 ottobre a Roma per la costruzione di un fronte anticapitalista.
I diversi interventi, nella loro grande maggioranza, hanno concordato con l’analisi e le proposte, dando risalto alla necessità che il 25 sia uno sciopero vero e rappresentando l’importanza politica della manifestazione del 26.
Parte dei movimenti presenti hanno risposto con interesse alla proposta del fronte anticapitalista, anche se non si è potuta sviluppare adeguatamente la discussione su come esso possa essere organizzato e possa rispondere effettivamente alle ragioni immediate e di prospettiva di unità e di lotta.
Posizioni differenti si sono manifestate sulla valutazione del movimento ambientalista, con chiare espressioni critiche verso i Friday di Greta, in particolare dai rappresentanti della “terra dei fuochi” e dallo Slai cobas per il sindacato di classe.
Tutti i temi importanti della lotta di classe sono entrati nell’assemblea che ha dimostrato un alto grado di autonomia politica non solo da padroni e governo ma anche dalla sinistra parlamentare, elettoralista e del sindacalismo confederale e Usb.
Non sono mancati i momenti, però, di stanca passerella, in particolare là doive sono intervenuti gruppi auto referenziali e auto propagandisti.
Combattiva la presenza delle donne, con interventi che si sono richiamati alle donne lavoratrici e al ruolo della lotta femminista nella lotta di classe.
E’ mancata a nostro giudizio un’adeguata analisi, contrasto, battaglia contro l’opposizione reazionaria e fascista di Salvini e la sua influenza anche tra i lavoratori. Così come è stata insufficiente l’analisi della situazione delle fabbriche, delle lotte odierne contro le politiche di chiusura e licenziamenti.
Lo Slai cobas sc ha affrontato alcuni di questi temi facendo leva sulle lotte e realtà in cui interviene ed è organizzato, ha portato la questione dell’ArcelorMittal, la questione dei braccianti migranti, l’analisi del diffondersi del sistema delle cooperative anche nelle fabbriche che avvicina la lotta di questi operai a quella della logistica; ha attaccato frontalmente il sindacalismo confederale e la Usb; infine ha parlato esplicitamente della necessità della guerra di classe e della necessaria lotta nei movimenti tra posizione proletaria e rivoluzionaria e linee della piccola borghesia, riformismo, populismo che li influenzano, in particolare nell'odierno movimento Friday for future.
Conseguentemente ha dato la sua adesione allo sciopero del 25 ottobre – vedi piattaforma allegata, condivisa - con il suo piano d'azione.
Rispetto alla manifestazione del 26 ottobre e al fronte anticapitalista, si è riservata invece di discutere la questione nel coordinamento nazionale e tra i rappresentanti dei lavoratori.
Slai cobas per il sindacato di classe
PS - Proletari comunisti ha distribuito in numerose copie il giornale “Speciale governo” per dare nelle mani di tutti i lavoratori e i movimenti un’analisi dettagliata della natura di questo governo, dei suoi ministri, delle classi sociali e interessi che rappresenta, delle politiche in atto e il suo programma in tutti i campi.
Intervento dello Slai cobas per il sindacato di classe Taranto
Al termine dei lavori è stata letta la seguente mozione, preparata dagli organizzatori della assemblea:
L’assemblea del 29 settembre a Napoli, al termine di un ampio confronto, rilancia la necessità di proseguire nel percorso di costruzione del fronte unico anticapitalista, a partire dalla chiara e netta opposizione al governo Conte-bis e alle sue politiche. Un governo che, al netto del cambio di coalizione, si pone in sostanziale continuità con gli esecutivi precedenti nel proseguire l’attacco ai proletari.
Le timide misure di sostegno ai salari (taglio del cuneo fiscale) sono solo fumo gettato negli occhi dei lavoratori per celare la natura e la genesi stessa di questo esecutivo, che è espressione organica del grande capitale italiano ed europeo e del suo interesse a governare una crisi da cui il capitalismo è tutt’altro che uscito, ed il cui carattere sistemico è reso evidente dalla “crisi climatica” contro cui milioni di giovani, al netto di tutte le contraddizioni e strumentalizzazioni, stanno scendendo in piazza attraverso il movimento di Friday for Future.
Di fronte a questa crisi, le lotte “parziali”, siano esse economico/sindacali, siano esse legate a singoli aspetti o effetti del dominio capitalistico, richiamano con urgenza la necessità di uno sbocco e una prospettiva di rottura complessiva, quindi politica, con le compatibilità capitalistiche.
La nostra proposta non ha come suo obiettivo quello di “unire i movimenti” né tantomeno di sommare sterili interessi particolari: si tratta al contrario di definire un programma unitario e concreto di iniziative e di azione che parli non solo all’insieme delle lotte, ma al complesso della classe lavoratrice e dei settori oppressi della società.
Per questo riteniamo necessario rilanciare la nostra presenza in piazza: a partire dallo sciopero del sindacalismo di base del prossimo 25 ottobre e dell'iniziativa del 26 ottobre quando manifesteremo a Roma contro il governo PD-5Stelle con alcune parole d’ordine semplici: aumenti salariali per tutti i lavoratori; lavorare tutti, lavorare meno; salario medio garantito; pieni diritti di cittadinanza per tutti i proletari immigrati; abolizione dei decreti sicurezza e denuncia del militarismo; lotta contro ogni forma di oppressione di genere; lotta contro le devastazioni ambientali; patrimoniale sulle grandi ricchezze per far sì che a pagare siano realmente i padroni; contro tutti gli sgomberi, per il pieno e incondizionato diritto all’abitare.
Su queste basi lavoreremo alla costruzione di campagne politiche che vadano oltre le date del 25 e 26.
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