Al centro della mobilitazione, che ha coinvolto molti giovani senza lavoro e universitari, vi sono in primo luogo la questione della disoccupazione e della corruzione
del nuovo governo, presieduto dal primo ministro Adel Abdul Mahdi. A
Baghdad, Bassora e a Nassirya le proteste hanno visto un duro
fronteggiarsi tra manifestanti e forze di sicurezza che ha portato a 19
morti, tra cui un bambino e circa 400 feriti. Dalla caduta di Saddam
Hussein nel 2003 sono stati sottratti dai fondi pubblici circa 450 miliardi di dollari. La mobilitazione ha caratteristiche spontanee e non avviene sotto alcuna bandiera di partito.
Il governo di Baghdad ha risposto alle proteste con il pugno duro,
in piazza sono stati utilizzati proiettili di gomma, idranti,
lacrimogeni e anche proiettili veri per impedire ai manifestanti di
raggiungere i palazzi delle istituzioni. Questa mattina è stato
promulgato il coprifuoco nella capitale e sta disturbando l'accesso a
internet, ma nonostante questo le manifestazioni continuano e alta è la
tensione nella Green Zone, dove hanno sede le ambasciate straniere e
nella notte si è registrata un'esplosione, probabilmente un attacco all'ambasciata statunitense.
Le proteste hanno assunto lo slogan “Il popolo vuole la caduta del regime”
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