martedì 1 ottobre 2019

pc 1 ottobre - NOTE DALL'INTERVENTO NELLE MANIFESTAZIONI DEL 27 SETT. DI PROLETARI COMUNISTI - BG e TA


BERGAMO 
Corteo grosso che ha superato per presenze studentesche quello precedente, circa 5000.
I cartelli erano tantissimi, attivismo sfrenato, gli slogans (tanti in inglese) erano uguali a quelli delle altre città- effetto facebook.
Purtroppo, però, vi erano cartelli anche di tono maschilista e sessista molto visibili, compresi alcuni portati da studentesse.

Abbiamo parlato, discusso, polemizzato anche vivacemente, distribuendo il materiale, per tutta la durata del corteo. Bel confronto e contatti. 
Apertura al confronto, sensibilità su tanti punti, dal capitale distruttore ai cartelli maschilisti da cacciare dal corteo, passando per l’autorizzazione allo sciopero dei presidi, altra faccia della repressione che si manifesta con le retate antidroga (in quest’apertura di anno scolastico hanno praticamente eguagliato la quantità dell’intero anno precedente in provincia). E ancora sulla natura di questo Stato, qualità e finalità della scuola.
Non sono tutti "Gretini", ma per ora si muovono in questo contesto. L’elemento associativo, collettivo ha una sua forza.

E ci sono poi i fascisti, abbastanza intraprendenti. Non ho visto segni visibili nel corteo, ma gruppi di giovani dichiararsi fermamente anticomunisti e agitare i peggiori luoghi comuni della propaganda di destra alla vista dei volantini.

Altre presenze di movimento, fino all’Usb che ha indetto uno sciopero generale, sono state modeste, senza simboli e sono arrivate al massimo ad esprimere il no all’autostrada Bergamo-Treviglio, nuovo cavallo di battaglia locale interpretato in maniera arretrata e codista.

Diffuse in 600 copie le tre versioni dei disegni per la rivoluzione, fatti da Taranto, e 100 della presa di posizione sulla non adesione di proletari comunisti alla giornata, dati in maniera più mirata.

Giornata interessante istruttiva che conferma un grande lavoro che ci attende per niente scontato. E per il quale dobbiamo attrezzarci.

TARANTO
Intervento al corteo molto grosso, circa 5mila, con volantino (di cui riportiamo stralci) e affissione di
"strisciate" lungo il percorso dei manifesti rivolti agli studenti.

Ai tantissimi ragazzi in corteo anche a Taranto al grido "il futuro del pianeta siamo noi", abbiamo detto: questo è senz'altro vero, in qualsiasi caso, ma quel futuro sarà davvero diverso e migliore solo se riusciranno/riusciremo a essere i becchini del presente.

Che sia solo l'inizio di uno sviluppo ben differente.

...Senza rovesciare il capitalismo e l’imperialismo non è possibile rovesciare il processo di devastazione e distruzione dell’ambiente da esso procurato.
Non è accettabile che si chieda proprio ai responsabili di questa distruzione di mettere fine ad essa.
Il capitalismo cerca nuove fonti di profitto e individua nella Green Economy l’opportunità, fa leva sul movimento in corso per accelerare questo processo. In ogni paese le grandiassociazioni padronali, le multinazionali, i governi, la Finanza sono pronti come lupi famelici a lanciarsi sul nuovo business del secolo e a costruire il consenso intorno ad esso.
... la enorme quantità di giovani scesa in piazza domanda a tutti un impegno e un’attenzione, perché è fondamentale che la gioventù sia non la massa di manovra del capitale e dell’imperialismo, non i costruttori del consenso ad essi, ma i distruttori di questo sistema.
Il capitalismo prima fa profitti sulla distruzione, poi fa profitti sulla sua ricostruzione.
...Sempre la gioventù è stata interessata ai grandi temi dell’ambiente, come in altre occasioni della fame, della pace, e così via. E in generale per tanti giovani, soprattutto giovanissimi, è la prima forma che assume il loro impegno sociale diretto ed è la prima forma che contiene una volontà radicale di cambiamento. C’è bisogno che questo movimento passi attraverso l’esperienza diretta, c’è bisogno del tempo necessario perchè in esso si definiscano le tendenze e si sviluppi lo scontro tra due visioni e due vie.

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