sabato 24 marzo 2018

pc 24 marzo - Giudice Sansa: il giudice Zucca «Ha detto solo la verità» - Chi dice il falso è il sepolcro imbiancato capo della polizia Gabrielli

G8 e torturatori, continua la polemica. Sansa si schiera con Zucca: «Ha detto solo la verità»


Genova - È un’altra giornata di polemiche sulle dichiarazioni di Enrico Zucca, pm che indagò sull’irruzione alla scuola Diaz durante il G8 del 2001, pronunciate a un incontro con i genitori di Giulio Regeni («chi ha coperto i torturatori del G8 è ai vertici della polizia, come possiamo chiedere all’Egitto di rispettare convenzioni che noi stessi violiamo?»).
In sua difesa interviene Adriano Sansa, ex pretore d’assalto ed ex sindaco di Genova: «Esprimo massima solidarietà a Zucca e non posso che stimarlo, se a sessant’anni ha ancora voglia di indignarsi. Anche a me capitò di subire due procedimenti disciplinari per dichiarazioni che feci, ne
uscii sempre pulito. Le cose che ha detto sono tutte vere. Nessuno infatti le ha confutate nel merito e ora il dibattito, in modo surreale, ruota attorno “all’opportunità” delle sue opinioni. Oggi non è più come vent’anni fa, i giovani magistrati hanno paura a esprimere il proprio pensiero, c’è un clima di sfiducia nella magistratura nel Paese, e più in generale di disinteresse nei confronti della cosa pubblica. E questo è un male: un giudice per essere indipendente, e immune dal potere, deve sentirsi protetto dalla cittadinanza».

«Ci vuole equilibrio»
Dopo l’attacco del capo della polizia, Franco Gabrielli («da Zucca accuse infamanti e parole oltraggiose»), anche il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Eugenio Albamonte ha espresso parole critiche nei confronti del magistrato genovese: «Il pm deve essere imparziale ed equilibrato, sia nel corso del processo, sia nella fase successiva, quando ormai lo stesso processo è chiuso. Un’eccessiva aggressività anche nel commentare i fatti del processo dopo anni potrebbe dare l’impressione di un atteggiamento animoso che ha influenzato le scelte processuali».
Parole che, a loro volta, hanno provocato reazioni sdegnate da parte di molti iscritti a Magistratura democratica, corrente progressista delle toghe, cui appartiene lo stesso Albamonte. «Non sa di cosa parla - commenta Zucca - lo stesso Gabrielli ha riconosciuto che nelle inchieste sul G8 non è mai mancata imparzialità». Sempre ieri, è arrivato un appello di solidarietà al pm firmato dalla sigla Giuristi democratici. Nel frattempo la procura generale della Corte di Cassazione ha acquisito la videoregistrazione del convegno, per valutare eventuali procedimenti disciplinari.
«Scomodo chi dice il vero»
Sansa, un po’ come Zucca, porta su di sé la fama di magistrato “scomodo”: «È una definizione che di solito uno non si sceglie, lo posso assicurare - scherza - Zucca è una persona onesta e un magistrato rigoroso. Forse per questo dà fastidio. Tutti parlano di sovrastrutture e continuano a evitare il merito della questione: è un fatto che il G8 fu una vergogna per la città e per la polizia; è un fatto che alcuni poliziotti che si macchiarono di reati gravi, come il falso, abbiano fatto una grande carriera; ed è un fatto che l’Europa ha definito quei comportamenti torture, e che abbia condannato l’Italia per non aver portato avanti procedimenti disciplinari e non esserci dotati di legge sulla tortura. Dovremmo riflettere sul generale restringimento del spazio del dibattito pubblico. Quando fui sottoposto a un procedimento disciplinare, scoprii con stupore che uno studente, su un treno, raccolse in mio favore 400 firme a mia difesa. Temo che oggi non accadrebbe più».

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