mercoledì 21 marzo 2018

pc 21 marzo - BRASILE: La lotta dei contadini non si ferma, mentre il governo prepara l'estensione dell'intervento militare in tutto il paese

Mentre il governo assassino di Temer vuole estendere l'intervento militare da Rio a tutto il paese: 
"In una dichiarazione rilasciata il 27 febbraio, il generale Walter Sousa Braga Netto ha dichiarato, secondo il portale G1, che "l'obiettivo dell'intervento federale è quello di ‘ripristinare la credibilità’ della sicurezza pubblica nello Stato". Ha anche affermato che "Rio de Janeiro è un laboratorio per il Brasile", il che implica che Rio funzionerà come tale per eventuali interventi in altri Stati della federazione." 
come riportato da un articolo di A Nova Democracia, la durissima lotta dei contadini per l'occupazione delle terre non si ferma, come dimostra un comunicato della Lega dei contadini poveri che riproduciamo.

TERRA A CHI LA VIVE E LA LAVORA!
Scritto da LCP di Minas Gerais del Nord e Bahia del Sud
Pubblicato il 16/03/2018
Giovedì 8 Marzo una banda armata di oltre 30 uomini pagati dal latifondista Leonardo Andrade, ha attaccato vigliaccamente le famiglie contadine dell’Accampamento Terra Promessa, del FNL - Fronte Nazionale di Lotta campagne e città, nella regione Capitão Enéias. In questo attacco il dirigente a livello statale del FNL, Tiago Coimbra è stato gravemente ferito con colpi alla testa e al corpo, un altro contadino è stato ferito da un proiettile e diversi contadini picchiati, tra cui uno di 75 anni che ha una clavicola rotta da un colpo inferto con il calcio del fucile.

L'attacco è stato comandato direttamente dalla sicaria Andreia Beatriz, che si presentò come "manager" della fattoria, che ha voluto perfino fare la vittima, e ha visto anche la partecipazione diretta dell'avvocato Robson Lima: sono stati arrestati perché erano sul posto al momento del crimine.
Ore prima dell'attacco, le famiglie avevano avuto dei sospetti su questi movimenti e avevano chiesto l’intervento della Polizia Militare di Capitão Enéias che ha rifiutato di partecipare, arrivando tre ore dopo accompagnate da quella di Montes Claros che era stata attivata. Anche sentendo i colpi provenienti dall'interno della fattoria e che le famiglie venivano aggredite, si sono rifiutati di venire e solo dopo molta insistenza di un compagno che ha visto tutto ed è riuscito a fuggire, sono intervenuti. Mentre era piegato sul corpo del compagno colpito e sanguinante, una persona ha gridato aiuto per soccorrere il ferito e ha sentito dire da un poliziotto del luogo: "lascialo morire", ma poi un altro ha risposto "non nella mia piantagione" rivelando che la polizia di  Capitão Enéias era pronta così come i sicari, a difendere gli interessi del latifondista!
Non c'è stato scontro a fuoco come riportato dalle notizie false e in maniera smascherata dai monopoli della stampa legati ai latifondisti fino al midollo, quello che è successo è stato un attacco premeditato contro contadini disarmati.


In un comunicato stampa, il delegato regionale Renato Henriques ha detto che "le indagini già in
corso indicano che all'interno del centro espositivo, dove Leo Andrade stava prendendosi cura dei suoi animali, luogo dove era solito incontrarsi con persone, i suoi dipendenti stavano combinando qualcosa per praticare questa reintegrazione del possesso illegale e criminale".
Questo attacco ha mostrato ancora una volta l'organizzazione criminale dei latifondisti che si organizzano nella Società Rurale e operano dal centro espositivo, assoldando uomini armati, coperti dalla polizia, con lo slogan "pace nelle campagne."
"PACE NELLE CAMPAGNE" è lo slogan dei latifondisti per catturare, torturare e uccidere contadini, quilombolas e indigeni.
È così che funziona in tutto il Nord di Minas Gerais e in Brasile, così come l'omicidio per imboscata del nostro leader Cleomar Rodrigues in Pedras de Maria da Cruz, da uomini armati e agenti di polizia di Januária, che pubblicamente prestano "servizi" ai latifondisti della regione, membri della Società Rurale di Montes Claros.
Abbiamo già denunciato le azioni della polizia militare di Verdelandia (l’antica Cachoeirinha) che fa da scorta alle aziende agricole e si rifiuta di accogliere le denunce dei contadini minacciati e picchiati da uomini armati assoldati dal latifondista Manoel Patrick e gli altri firmatari del famigerato colonnello Georgino.

Fu il colonnello Georgino Jorge a comandare le truppe del 10° Battaglione della Polizia Militare durante il regime militare e che si alleò con i proprietari terrieri per sfrattare i contadini e strappare la loro terra in tutto il Nord di Minas Gerais, soprattutto in Cachoeirinha, dove nel 1967 perseguitò, imprigionò, torturò e uccise gli occupanti, tra cui 62 bambini.
Come già avvenuto a Pau D'Arco nel Pará nel luglio dello scorso anno, con la strage di 10 lavoratori da parte della polizia della DECA - Ufficio per i conflitti agrari - che spalancò alla luce del giorno ciò che accade nelle campagne brasiliane quasi ogni giorno, in modo sistematico, in tutta la nostra storia!
Questo attacco, il ruolo della stampa e della polizia mostra la situazione attuale del Brasile nelle campagne, svelando i piani accelerati del latifondismo e del vecchio stato brasiliano genocida di passare alla guerra aperta contro i contadini, indigeni e quilombolas, la guerra contro i poveri e i neri delle favelas e delle periferie come parte della guerra preventiva per intimidire e cercare di fermare la rivolta popolare che tutte queste secolari ingiustizie accumulate fanno fermentare in tutto il paese.
IL TERRORE NON FERMERÀ LA LOTTA PER LA TERRA!
Gli oltre 50 anni dall'eroica resistenza degli occupanti di Cachoeirinha e tutte le uccisioni e gli attacchi contro i contadini come a Santa Elina - Corumbiara / Ro (1995), Eldorado dos Carajás / PA (1996), Colniza / MT (2017) e Pau D'Arco / Pa (2017) e molti altri in tutto il paese, rivelano che questi bagni di sangue non sono stati in grado di fermare la lotta dei contadini per la terra e degli indigeni per il territorio!
I contadini si sollevano in tutto il paese pretendendo il loro diritto sulla terra e sull'acqua, resistendo alle minacce e agli sgomberi vigliacchi come abbiamo assistito questa settimana a Francisco Sá, nell’accampamento Alvimar Ribeiro, resistendo alla violenza del latifondismo e del vecchio stato brasiliano genocida!
I contadini si sono ripresi le terre di Santa Elina (Ro) e le terre di Hacienda Santa Lucia a Pau D'Arco (Pa). Le famiglie di Nova Cachoeirinha (Verdelandia) resistono e riaffermano che tutte le terre rubate a chi le occupava nel 1967 saranno riconquistate e le famiglie dell’Accampamento "Terra promessa" a Capitão Enéias resistono e richiedono il loro diritto a vivere e lavorare con dignità nelle terre della fattoria Norte America!
Tutti gli attacchi contro i contadini, quilombolas e indigeni in Brasile spalancano il fallimento di questa politica semi-coloniale di FHC, seguita da Lula, Dilma e ora Temer, che nel regime militare hanno avuto in Bob Fields (Roberto Campos) e Delfim Neto i suoi più ardenti difensori per i quali "l'esportazione è quello che conta!" Con il termine "esportazione" si intende dare via la nostra ricchezza, l'esportazione di materie prime annullando la loro industrializzazione e costringendo il paese a importare le manifatture di queste stesse materie prime; non creare posti di lavoro più qualificati, mentre la minoranza di parassiti sfruttatori - latifondisti, grandi borghesi e i loro governi di turno vendipatria, si arricchiscono tutti a scapito della miseria del popolo e della sottomissione della Nazione!
Questi episodi sanguinosi smascherano la grande menzogna del nostro tempo: che l'agrobusiness è la parte del Brasile che funziona. No, signori, mille volte no! Affinché l’agroalimentare abbia successo, il Brasile deve sbagliare! Come ora! Questa è la verità che non vuole stare zitta. L’“agro” non è tech, non è pop. L’“agro” è il Brasile semicoloniale, è il lavoro servile e da schiavi, “agro” è la frusta! È uno Stato in decomposizione e un sistema politico putrefatto fallito completamente e gestito da banditi professionali come Temer e la sua banda condannato a trascinare il paese e la nazione di crisi in crisi verso la barbarie.
Il governo Pimentel/PT che ha inviato truppe della polizia militare per sfrattare le famiglie di Nova Cachoeirinha e in tutto lo stato di Minas Gerais, che minaccia ora le famiglie di Campina Verde della comunità di Bela Vista e che copre i crimini del latifondo fa parte della banda del governo Temer/PMDB/PSDB che affligge il paese con una profonda crisi e impone al popolo le proprie controriforme, tagli alla spesa per sanità e l'istruzione, aumentando le tasse, la disoccupazione, la povertà e la violenza diffusa, in particolare della polizia contro il popolo povero.
Sono gli stessi che preparano il ritorno del regime militare per assicurare gli interessi dell'imperialismo USA nel nostro paese. Quelli che vogliono l'intervento militare che è già iniziato a Rio de Janeiro e la sua applicazione in tutto il paese di un regime di aggressione e violenza indiscriminata contro il popolo e le sue lotte sotto il comando delle Forze armate reazionarie, per offrire tutte le ricchezze della nazione ai monopoli stranieri.
La Lega dei contadini poveri dice: distruggere il latifondismo, e tutto il ritardo che essa genera nell’economia, nella politica, nella cultura del nostro paese.
Unire contadini, indigeni e quilombolas! Con il sostegno degli operai e degli altri lavoratori della città! Spazzare via tutta la spazzatura della corruzione, povertà, ingiustizia, sfruttamento, oppressione e genocidio, per conquistare la Nuova Democrazia e il Nuovo Brasile.
Viva la riconquista del latifondo Norte America!
Viva la lotta degli occupanti di Cachoeirinha!
Tutto il sostegno e la solidarietà ai compagni del FNL!
Morte al latifondismo!
Viva la rivoluzione agraria!

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