"In una dichiarazione rilasciata il 27 febbraio, il generale
Walter Sousa Braga Netto ha dichiarato, secondo il portale G1, che
"l'obiettivo dell'intervento federale è quello di ‘ripristinare la
credibilità’ della sicurezza pubblica nello Stato". Ha anche affermato che
"Rio de Janeiro è un laboratorio per il Brasile", il che implica che
Rio funzionerà come tale per eventuali interventi in altri Stati della
federazione."
come riportato da un articolo di A Nova Democracia, la durissima lotta dei contadini per l'occupazione delle terre non si ferma, come dimostra un comunicato della Lega dei contadini poveri che riproduciamo.
TERRA A CHI LA VIVE E LA LAVORA!
Scritto da LCP di Minas Gerais
del Nord e Bahia del Sud
Pubblicato il 16/03/2018
Giovedì 8 Marzo una banda armata
di oltre 30 uomini pagati dal latifondista Leonardo Andrade, ha attaccato
vigliaccamente le famiglie contadine dell’Accampamento Terra Promessa, del FNL
- Fronte Nazionale di Lotta campagne e città, nella regione Capitão Enéias. In
questo attacco il dirigente a livello statale del FNL, Tiago Coimbra è stato
gravemente ferito con colpi alla testa e al corpo, un altro contadino è stato ferito
da un proiettile e diversi contadini picchiati, tra cui uno di 75 anni che ha
una clavicola rotta da un colpo inferto con il calcio del fucile.
L'attacco è stato comandato
direttamente dalla sicaria Andreia Beatriz, che si presentò come
"manager" della fattoria, che ha voluto perfino fare la vittima, e ha
visto anche la partecipazione diretta dell'avvocato Robson Lima: sono stati
arrestati perché erano sul posto al momento del crimine.
Ore prima dell'attacco, le
famiglie avevano avuto dei sospetti su questi movimenti e avevano chiesto
l’intervento della Polizia Militare di Capitão Enéias che ha rifiutato di
partecipare, arrivando tre ore dopo accompagnate da quella di Montes Claros che
era stata attivata. Anche sentendo i colpi provenienti dall'interno della
fattoria e che le famiglie venivano aggredite, si sono rifiutati di venire e
solo dopo molta insistenza di un compagno che ha visto tutto ed è riuscito a
fuggire, sono intervenuti. Mentre era piegato sul corpo del compagno colpito e
sanguinante, una persona ha gridato aiuto per soccorrere il ferito e ha sentito
dire da un poliziotto del luogo: "lascialo morire", ma poi un altro
ha risposto "non nella mia piantagione" rivelando che la polizia di Capitão Enéias era pronta così come i sicari, a
difendere gli interessi del latifondista!
Non c'è stato scontro a fuoco
come riportato dalle notizie false e in maniera smascherata dai monopoli della stampa
legati ai latifondisti fino al midollo, quello che è successo è stato un
attacco premeditato contro contadini disarmati.
In un comunicato stampa, il
delegato regionale Renato Henriques ha detto che "le indagini già in
corso indicano che all'interno del centro espositivo, dove Leo Andrade stava prendendosi cura dei suoi animali, luogo dove era solito incontrarsi con persone, i suoi dipendenti stavano combinando qualcosa per praticare questa reintegrazione del possesso illegale e criminale".
corso indicano che all'interno del centro espositivo, dove Leo Andrade stava prendendosi cura dei suoi animali, luogo dove era solito incontrarsi con persone, i suoi dipendenti stavano combinando qualcosa per praticare questa reintegrazione del possesso illegale e criminale".
Questo attacco ha mostrato ancora
una volta l'organizzazione criminale dei latifondisti che si organizzano nella Società
Rurale e operano dal centro espositivo, assoldando uomini armati, coperti dalla
polizia, con lo slogan "pace nelle campagne."
"PACE NELLE CAMPAGNE" è
lo slogan dei latifondisti per catturare, torturare e uccidere contadini,
quilombolas e indigeni.
È così che funziona in tutto il
Nord di Minas Gerais e in Brasile, così come l'omicidio per imboscata del nostro
leader Cleomar Rodrigues in Pedras de Maria da Cruz, da uomini armati e agenti
di polizia di Januária, che pubblicamente prestano "servizi" ai latifondisti
della regione, membri della Società Rurale di Montes Claros.
Abbiamo già denunciato le azioni
della polizia militare di Verdelandia (l’antica Cachoeirinha) che fa da scorta
alle aziende agricole e si rifiuta di accogliere le denunce dei contadini
minacciati e picchiati da uomini armati assoldati dal latifondista Manoel
Patrick e gli altri firmatari del famigerato colonnello Georgino.
Fu il colonnello Georgino Jorge a
comandare le truppe del 10° Battaglione della Polizia Militare durante il
regime militare e che si alleò con i proprietari terrieri per sfrattare i
contadini e strappare la loro terra in tutto il Nord di Minas Gerais,
soprattutto in Cachoeirinha, dove nel 1967 perseguitò, imprigionò, torturò e
uccise gli occupanti, tra cui 62 bambini.
Come già avvenuto a Pau D'Arco nel
Pará nel luglio dello scorso anno, con la strage di 10 lavoratori da parte
della polizia della DECA - Ufficio per i conflitti agrari - che spalancò alla
luce del giorno ciò che accade nelle campagne brasiliane quasi ogni giorno, in
modo sistematico, in tutta la nostra storia!
Questo attacco, il ruolo della
stampa e della polizia mostra la situazione attuale del Brasile nelle campagne,
svelando i piani accelerati del latifondismo e del vecchio stato brasiliano
genocida di passare alla guerra aperta contro i contadini, indigeni e quilombolas,
la guerra contro i poveri e i neri delle favelas e delle periferie come parte
della guerra preventiva per intimidire e cercare di fermare la rivolta popolare
che tutte queste secolari ingiustizie accumulate fanno fermentare in tutto il
paese.
IL TERRORE NON FERMERÀ LA LOTTA
PER LA TERRA!
Gli oltre 50 anni dall'eroica
resistenza degli occupanti di Cachoeirinha e tutte le uccisioni e gli attacchi
contro i contadini come a Santa Elina - Corumbiara / Ro (1995), Eldorado dos
Carajás / PA (1996), Colniza / MT (2017) e Pau D'Arco / Pa (2017) e molti altri
in tutto il paese, rivelano che questi bagni di sangue non sono stati in grado
di fermare la lotta dei contadini per la terra e degli indigeni per il
territorio!
I contadini si sollevano in tutto
il paese pretendendo il loro diritto sulla terra e sull'acqua, resistendo alle
minacce e agli sgomberi vigliacchi come abbiamo assistito questa settimana a
Francisco Sá, nell’accampamento Alvimar Ribeiro, resistendo alla violenza del
latifondismo e del vecchio stato brasiliano genocida!
I contadini si sono ripresi le
terre di Santa Elina (Ro) e le terre di Hacienda Santa Lucia a Pau D'Arco (Pa).
Le famiglie di Nova Cachoeirinha (Verdelandia) resistono e riaffermano che
tutte le terre rubate a chi le occupava nel 1967 saranno riconquistate e le
famiglie dell’Accampamento "Terra promessa" a Capitão Enéias resistono
e richiedono il loro diritto a vivere e lavorare con dignità nelle terre della
fattoria Norte America!
Tutti gli attacchi contro i
contadini, quilombolas e indigeni in Brasile spalancano il fallimento di questa
politica semi-coloniale di FHC, seguita da Lula, Dilma e ora Temer, che nel
regime militare hanno avuto in Bob Fields (Roberto Campos) e Delfim Neto i suoi
più ardenti difensori per i quali "l'esportazione è quello che
conta!" Con il termine "esportazione" si intende dare via la
nostra ricchezza, l'esportazione di materie prime annullando la loro
industrializzazione e costringendo il paese a importare le manifatture di queste
stesse materie prime; non creare posti di lavoro più qualificati, mentre la
minoranza di parassiti sfruttatori - latifondisti, grandi borghesi e i loro
governi di turno vendipatria, si arricchiscono tutti a scapito della miseria
del popolo e della sottomissione della Nazione!
Questi episodi sanguinosi smascherano
la grande menzogna del nostro tempo: che l'agrobusiness è la parte del Brasile
che funziona. No, signori, mille volte no! Affinché l’agroalimentare abbia successo,
il Brasile deve sbagliare! Come ora! Questa è la verità che non vuole stare
zitta. L’“agro” non è tech, non è pop. L’“agro” è il Brasile semicoloniale, è
il lavoro servile e da schiavi, “agro” è la frusta! È uno Stato in decomposizione
e un sistema politico putrefatto fallito completamente e gestito da banditi
professionali come Temer e la sua banda condannato a trascinare il paese e la
nazione di crisi in crisi verso la barbarie.
Il governo Pimentel/PT che ha
inviato truppe della polizia militare per sfrattare le famiglie di Nova
Cachoeirinha e in tutto lo stato di Minas Gerais, che minaccia ora le famiglie di
Campina Verde della comunità di Bela Vista e che copre i crimini del latifondo
fa parte della banda del governo Temer/PMDB/PSDB che affligge il paese con una
profonda crisi e impone al popolo le proprie controriforme, tagli alla spesa
per sanità e l'istruzione, aumentando le tasse, la disoccupazione, la povertà e
la violenza diffusa, in particolare della polizia contro il popolo povero.
Sono gli stessi che preparano il
ritorno del regime militare per assicurare gli interessi dell'imperialismo USA
nel nostro paese. Quelli che vogliono l'intervento militare che è già iniziato
a Rio de Janeiro e la sua applicazione in tutto il paese di un regime di aggressione
e violenza indiscriminata contro il popolo e le sue lotte sotto il comando
delle Forze armate reazionarie, per offrire tutte le ricchezze della nazione ai
monopoli stranieri.
La Lega dei contadini poveri dice:
distruggere il latifondismo, e tutto il ritardo che essa genera nell’economia, nella
politica, nella cultura del nostro paese.
Unire contadini, indigeni e quilombolas!
Con il sostegno degli operai e degli altri lavoratori della città! Spazzare via
tutta la spazzatura della corruzione, povertà, ingiustizia, sfruttamento, oppressione
e genocidio, per conquistare la Nuova Democrazia e il Nuovo Brasile.
Viva la riconquista del latifondo Norte America!
Viva la lotta degli occupanti di Cachoeirinha!
Tutto il sostegno e la solidarietà ai compagni del FNL!
Morte al latifondismo!
Viva la rivoluzione agraria!
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