Sabato
17 marzo, le strade del centro di Parigi sono state attraversate da un
corteo molto partecipato (nonostante il tempo avverso), multietnico,
antifascista e antirazzista. Più di 6mila persone sono scese in piazza
per ribadire il loro rifiuto al progetto di legge voluto dal presidente
Macron, con il quale si intende criminalizzare i migranti e
istituzionalizzare il razzismo. Di fronte alle politiche migratorie
razziste, repressive e disumane dello Stato francese e dell’Unione
Europea, migranti, sans papiers, collettivi e attivisti hanno
espresso la loro piena solidarietà a tutti coloro che sono costretti a
subire, ogni giorno, le violenze e le repressioni della polizia e dei
funzionari pubblici.
Marcia di solidarietà – Il razzismo di Stato uccide
Di
fronte alla caccia, l’umiliazione, il disprezzo di cui i neri, gli
arabi, i rom, i migranti, i musulmani, i giovani e tutti quelli che
protestano e resistono;
Noi, famiglie di vittime uccise, violentate, mutilate, ferite;
Noi, migranti cacciati, torturati, traumatizzati, molestati;
Noi, gli immigrati umiliati quotidianamente dalle forze dell’ordine e dai funzionari statali;
Chiamiamo
alla mobilitazione generale contro l’impunità, per la memoria dei
morti, contro ogni discriminazione, per una società fondata sulla
giustizia, la verità e la dignità di tutti!
Affinchè
sia riconosciuta l’entità delle discriminazioni esercitate in tutte i
campi in base all’origine e al colore della pelle: salute, occupazione,
alloggio, istruzione …
Per
combattere l’individuazione dei giovani e dei quartieri popolari nei
media e la discriminazione da parte della polizia, del sistema
giudiziario e del sistema carcerario.
Per
porre fine alla politica di uno Stato coloniale e guerrafondaio, che
rifiuta di accettare la sua storia e il diritto dei popoli
all’autodeterminazione, che cancella dall’insegnamento i movimenti di
resistenza al colonialismo, i contributi culturali e tecnici dei popoli
non europei e dei loro discendenti, e che sostiene immancabilmente le
dittature e i carnefici del mondo, purché siano dei “buoni clienti”
delle industrie francesi!
Per
combattere le molestie razziste e la repressione del potere, la volontà
politica di disumanizzare, schiacciare i migranti economici e politici
che arrivano nel nostro paese.
Noi
facciamo appello alla costruzione di un fronte antirazzista, che possa,
al di là di questa manifestazione, resistere alle politiche securitarie
e identitarie, e creare risposte politiche ed economiche.
No all’impunità della polizia
– indagini sui reati di polizia da parte di organi civili e indipendenti,
– vere sanzioni contro i criminali in uniforme,
– fine della complicità tra polizia e giustizia, fine della fabbrica del non-luogo,
– disarmo della polizia e demilitarizzazione delle forze dell’ordine,
– divieto di tecniche di polizia di immobilizzazione mortale,
– abrogazione della legge di pubblica sicurezza che consente agli agenti di polizia di usare le loro pistole senza giustificare i loro spari,
– fine dei controlli in base alla faccia, delle molestie da parte della polizia (multe e PV abusivo),
– no allo stato di emergenza e alle leggi di eccezione.
Regolarizzazione, benvenuto incondizionato ai migranti
– apertura delle frontiere,
– libertà di muoversi e stabilirsi
– interrompere pratiche sistematiche di molestie e umiliazioni (gas lacrimogeni, tende lacerate, espulsioni immediate da tutti i luoghi occupati dei migranti sans papiers),
– alloggio, formazione, assistenza per tutti,
– fine delle incursioni e sgomberi forzati,
– no all’applicazione degli accordi di Dublino,
– abbandono del disegno di legge Collomb-Macron per eliminare ogni possibilità di esistenza di un immigrato senza documenti in Francia.
No alla discriminazione razziale e culturale
– uguaglianza dei diritti nell’accesso all’alloggio con o senza documenti, impiego, pensione, formazione e salute,
– il diritto degli immigrati a un alloggio dignitoso, sia esso individuale o collettivo,
– diritto incondizionato a un alloggio stabile con o senza documenti,
– pieno diritto alla privacy, diritto di ospitare, diritto a mantenere pratiche culturali di solidarietà e assistenza reciproca nelle abitazioni e nelle residenze,
– il diritto degli immigrati anziani di fare viaggi andata-ritorno secondo la loro volontà nel paese di origine senza perdere i loro diritti in Francia,
– abrogazione della legge del 15 marzo 2004 e di tutte le misure islamofobiche.
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