CRIMINALE È CHI SFRATTA E LASCIA LE CASE VUOTE!
La mattina del 18
febbraio dalle 6.30 sono state eseguite dalla Questura di Padova perquisizioni
abitative e corporali tra Padova, Schio (Vi) e Cagliari nei confronti di 11
compagni del Comitato di Lotta per la Casa, attivi anche nella radio web
RadiAzione e all’interno dell’Associazione culturale N. Pasian.
Queste
si sono tramutate in 11 misure cautelari tra cui: 4 arresti domiciliari, 2
divieti di dimora e 5 obblighi di firma. Inoltre senza alcun avviso è stata
sigillata con un portone di metallo la sede di Piazza Toselli, storico punto di
riferimento a Padova e in particolare del quartiere, in cui si sono sempre
svolte le attività dello sportello antisfratto del Comitato di Lotta per la
Casa, dell’Asd Quadrato Meticcio, del doposcuola, dell’associazione N. Pasian,
della Boxe Popolare Chinatown, della biblioteca del Centro di Documentazione C.
Giacca e della web radio RadiAzione (a cui è stata requisita tutta la
strumentazione). Attualmente la stessa sede è stata posta sotto
sequestro.
L’accusa è quella di associazione a delinquere. Negli ultimi
anni il reato associativo è stato sempre più utilizzato perchè consente, da una
parte di incarcerare e dare misure cautelari
preventive, così di allontanare
dalle lotte dei compagni attivi, e dall'altra di allargare il raggio d'azione
dell'inchiesta coinvolgendo anche strutture, sedi fisiche e strumenti di
propaganda come per RadiAzione. I fatti specifici constano di numerosi
picchetti antisfratto ed alcune occupazioni abitative. La costruzione
accusatoria però parla di un’organizzazione criminale, capace di circuire
persone straniere e, fingendo di erogare loro un servizio inerente alla loro
problematica abitativa, prima fidelizzarle e in seguito spingerle a occupare
inconsapevolmente un alloggio. Il Comitato, sempre secondo l’accusa, si serviva
di RadiAzione come strumento per “promuovere le proprie attività
criminali”.
Questa è la costruzione messa in piedi dalla Digos e
commissionata da coloro che nell’edilizia residenziale pubblica vedono
l’ennesimo bacino di speculazione da dove poter succhiare quei sempre più
risicati margini di guadagno che la crisi del sistema produttivo ed economico
ancora concede. Dal momento che le istituzioni non vogliono dare risposte serie
alle problematiche sociali tipiche dei quartieri popolari (e chiunque conosca
le condizioni in cui versano le case Ater non farà fatica a credere a queste
parole), si cerca di risolverle reprimendo e criminalizzando le realtà
politiche identificate come capaci di focalizzare la rabbia diffusa che in tali
quartieri si respira. Ed ecco che chi lotta per evitare che persone in
difficoltà vengano buttate fuori di casa (perché ree di morosità incolpevole)
diventa un criminale. Chi aiuta famiglie, costrette a vivere in auto, ad
occupare alloggi lasciati colpevolmente vuoti dall’Ater in attesa di poterli
svendere all’asta al palazzinaro di turno, viene arrestato e una radio che
denuncia la situazione di miseria a cui sempre più persone sono costrette, pur
di garantire la ricchezza dei soliti pochi, viene fatta tacere.
La pronta
e grande solidarietà mostrata sin da subito dagli abitanti del quartiere e da
moltissime realtà in tutta Italia evidenzia quanto queste menzogne si scontrino
ogni giorno di più con le contraddizioni palesi della società in cui viviamo.
Una società strozzata dalla crisi economica irreversibile, che per mantenere
inalterati i propri profitti promuove misure antipopolari tagliando istruzione e
sanità, allungando i termini per le pensioni, riducendo e privatizzando sempre
più i servizi sociali come i trasporti, precarizzando ulteriormente il mondo del
lavoro e speculando sull'edilizia residenziale pubblica. Tutto ciò a fronte del
costante rifinanziamento degli investimenti bellici, espressione della tendenza
alla guerra sempre più marcata e che spesso si intreccia sul fronte interno con
l'apparato repressivo dello stato.
Per continuare con le riforme “dei
sacrifici”, la classe dirigente necessita di un clima di pace sociale e di
tenere a freno il malessere popolare che, invece, aumenta sempre più e in tutta
la penisola. Questo fine lo persegue con l'inasprimento della repressione e
l'attacco verso le diverse forme di lotta che maturano in tale contesto, sia
attraverso inchieste giudiziarie che con il manganello della polizia, com'è
successo nei giorni scorsi ai lavoratori della logistica della Bormioli in
lotta per il proprio posto di lavoro. Questo è un attacco rivolto a tutta una
classe sociale e non solo agli 11 indagati; perché quella che loro identificano
come “un vero e proprio sodalizio criminale, strutturato e organizzato in
maniera stabile” è una realtà impegnata nella costruzione di un tessuto sociale
capace di rispondere in maniera autorganizzata alle proprie esigenze, senza
bisogno di andare ad elemosinare le briciole dalla giunta di turno, magari in
cambio di qualche voto in più. Questo tessuto ci conosce, e sa bene che i veri
criminali sono quelli che, in nome della ripresa, propongono ricette fatte di
supersfruttamento, stipendi da fame e licenziamenti indiscriminati e poi, quando
non si hanno abbastanza soldi per pagare loro un affitto, mandano la polizia a
buttarti fuori di casa. Le accuse che ci muovono le rimandiamo al mittente,
consci che se è successo tutto questo è perché hanno paura e noi dal canto
nostro non abbiamo intenzione di smettere di fargliene. Giovedì abbiamo salutato
compagni determinati e con la rabbia negli occhi e siamo e saremo sempre pronti
a raccoglierne il testimone.
Per questo l'appuntamento musicale del
venerdì in Piazza Toselli verrà mantenuto e ci prenderemo le strade del
quartiere per portarlo avanti.
Per questo continueremo a lottare.
Abbiamo
bisogno del sostegno di tutti e tutte. Le istituzioni hanno dato la loro
risposta a chi chiedeva uguaglianza sociale, adesso è il momento di dare la
nostra.
SOLIDARIETÀ A TUTTI I COMPAGNI DEL COMITATO DI LOTTA PER LA CASA
LE LOTTE NON SI ARRESTANO!
SABATO 27, ORE 16, PIAZZETTA CADUTI DELLA
RESISTENZA CORTEO A SOSTEGNO DEI COMPAGNI INDAGATI
Comitato di Lotta per
la casa, redazione di RadiAzione.info, Associazione Culturale N. Pasian, Mensa
Marzolo Occupata, Centro di documentazione C. Giacca, Collettivo Universitario
RedAnt
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