martedì 23 febbraio 2016

pc 23 febbraio - UNIONI CIVILI: LA POLITICA SPORCA DI GOVERNO E PARLAMENTO VAL BENE I DIRITTI DELLE PERSONE E DEI BAMBINI



"Dopo il discorso pronunciato da Matteo Renzi durante l'assemblea del Pd, un'apertura nei confronti del Nuovo centrodestra di Angelino Alfano), il Pd va avanti sulla strada del maxiemendamento sulle unioni civili. È pronta, infatti, la bozza della super proposta di modifica sulla quale il governo porrà molto probabilmente la fiducia.  Sono stati cancellati l’ultima parte dell’articolo 3 e l’intero articolo 5, che facevano riferimento alla stepchild adoption, l'adozione del figlio naturale del partner da parte dell'altro membro di una coppia omosessuale. Alfano ha ribadito di essere pronto a votare con i suoi una legge che non contempli le adozioni (e nemmeno l’assimilazione anche solo lessicale al matrimonio) e ha aggiunto che con la nuova formulazione «anche Forza Italia potrebbe votare sì».
Il Pd, quindi, punta dritto verso la fiducia da far approvare in senato tra giovedì 25 febbraio e, al più tardi, martedì 1 marzo".

Con uno sfacciato compromesso, con Ncd, Renzi mette al riparo il governo e mette sotto i piedi i diritti civili degli omossessuali. I bambini rientrano in un grigio conteggio dei voti e, quindi, sono fatti fuori - al di là di tutte le affermazioni ipocrite sui loro diritti che si sono sprecate nei giorni scorsi.  

Anche indipendentemente da coloro che li hanno votati, le scelte dei partiti, i loro voti in parlamento possono andare bellamente da destra a sinistra, dalla maggioranza all'opposizione. Esemplare è il M5S, che in nome di una ipocrita "libertà di coscienza" sulle adozioni, mette sotto i piedi i diritti e la libertà delle persone, e dà invece "mano libera" alla destra in parlamento e diventa un punto d'appoggio per la giustificazione del governo Renzi di stralciare le "adozioni".

Renzi si accorge ora che “Il Pd non ha vinto le elezioni", quando finora si è sempre vantato di avere la maggioranza dei cittadini dietro di sè.  

 
Si dimostra ancora una volta che il parlamento non c'entra nulla con le masse, è solo una arena di scontri e accordi a difesa di interessi interni dei partiti, ognuno espressione di settori della classe dominante. 

Nessun commento:

Posta un commento