"Ilva
la tempesta perfetta" .
Un
libro rivolto alla classe operaia per comprendere una questione
nodale per tutta la classe operaia del nostro paese
Dell'Ilva di Taranto si è parlato e
scritto molto, ma in generale si parte da analisi insufficienti sul
sistema del capitale, sull'industria e da una incomprensione di
fondo, che potremmo sintetizzare nella frase: “nocivo è il
capitale non la fabbrica”.
Il libro “Ilva la tempesta perfetta”
vuole “riequilibrare” il punto di vista affermando una visione
scientifica e dal punto di vista della classe operaia. In questo
senso è un libro di parte, dalla parte degli operai che in questa
vicenda ilva sono stati o dei fantasmi, o colpevolizzati, o
raccontati in termini moralisti, o camuffati come “cittadini”.
Attraverso articoli, materiali,
documenti, analisi, il libro ripercorre i 2 anni caldi – 2012/2013
– per riportare come realmente è andata e di cosa si tratta e deve
trattarsi all'Ilva,
una “guerra di classe”, in cui si sono scontrate e si scontrano due opzioni, quella del potere di un sistema capitalista e quella della classe operaia e delle masse popolari.
una “guerra di classe”, in cui si sono scontrate e si scontrano due opzioni, quella del potere di un sistema capitalista e quella della classe operaia e delle masse popolari.
Il libro, è una sorta di nostro “atto
dovuto” per restituire agli stessi operai una memoria, un'analisi,
una lettura ricca e complessa della "guerra" che si gioca
all'Ilva, delle forze, posizioni agenti.
E' un libro di fatti, in cui le
opinioni sono legate ai fatti, e ai settori sociali che le esprimono.
Il libro attraverso i fatti, un'analisi
oggettiva, vuole mostrare la lotta, particolarmente chiara in quei
due anni nell'opposizione alla situazione determinatasi, tra
concezioni e posizioni materialistico storico dialettiche e
concezioni idealiste e moraliste.
Il libro vuole rivalutare anche ciò
che è accaduto a Taranto in quei due anni, contro tutte le visioni
lamentose, populiste di una città e abitanti sudditi, schiacciati e
morenti.
A Taranto, nei due anni che il libro
racconta, invece vi è stata una rivolta degli operai e delle masse
popolari che ha attraversato la fabbrica, città e pesato anche a
livello nazionale.
Secondo noi una sorta di “biennio
rosso”, che però da tutti viene in parte negato e soprattutto con
una tendenza a sminuirlo, rimuoverlo, dimenticarlo.
Il libro attraverso i fatti sfata una
errata visione per cui gli operai non hanno mai lottato per la
salute, la sicurezza, ma solo per il lavoro e quindi hanno assunto
sempre una posizione più o meno esplicita aziendalista. Gli operai
invece hanno sempre lottato, quando invece la città era in silenzio,
per la salute e la sicurezza, i suoi “capi”, tra cui Battista
(Libero e pensanti) e Rizzo (ora Usb) sono stati licenziati per
questo, tanti altri operai hanno rischiato, hanno lottato in un clima
pesantissimo (è all'Ilva, con la Palazzina Laf che è nato il
“mobbing”); hanno lottato da soli e sono stati lasciati soli –
questo viene descritto anche nei due dossier in appendice del libro).
Certo, all'inizio del 2012 è stata una
rivolta non limpida né tra gli operai, ma anche tra i cittadini,
spesso ambigua – simboleggiata dalla vergognosa marcia del 30 marzo
2012 organizzata da Riva – ma poi la situazione è cambiata sia
soggettivamente che oggettivamente e vi sono stati tanti momenti di
lotte dure, occupazioni contro l'azienda (che il libro descrive),
E' stata una vera rivolta, in cui tutti
sono scesi in campo o almeno si sono interessati e ne sono stati
coinvolti, e si sono schierati, nel male – il libro è intitolato
la tempesta perfetta proprio per dire che tutti hanno contribuito,
alcuni volutamente, altri al di là delle loro stesse intenzioni, al
precipitare delle cose; e nel bene – mostrando quello che avrebbe
potuto essere e potrebbe essere ancora un'effettiva lotta di classe
tra due fronti contrapposti e giustamente contrapposti a Taranto e in
tutto il paese.
La rivolta che il libro racconta ha
purtroppo finora perso. Ha mostrato le sue potenzialità ma il loro
sviluppo è mancato. E nel libro si possono leggere quello che
secondo gli autori ne sono la ragione.
Ma l'Ilva e Taranto sono il centro, ben
al di là della nostra città, di una contraddizione epocale che
mostra fin dove arriva in termini di distruzione di uomini e cose il
sistema del capitale fondato sulla logica del profitto, dello
sfruttamento di uomini e ambiente circostante.
Per questo Taranto è importante, e non
è una realtà su cui solo denunciare e "piangere", ma una
realtà da capire subito e ricominciare.
Per questo il libro è rivolto ben al
di là della nostra città, esso viene diffuso e presentato in
diverse città italiane proprio con lo scopo di dare un'altra
immagine di quello che è avvenuto e succede nella nostra città.
Mostrando quanto siano state vive e attive settori della classe
operaia e del popolo per due anni e di come è stata forte la
denuncia, l'azione, mobilitazione di un popolo tutt'altro che
semplicemente lamentoso, suddito e rassegnato.
E spieghiamo questo nel libro non per
ottenere l'ennesima solidarietà sulla città martoriata, ma proprio
per rendere partecipi, le realtà operaie e popolari, dei centri
sociali, delle organizzazioni di lotta, dello scontro che si svolge a
Taranto e chiedere loro di prendere posizione e partecipare
attivamente ad una vicenda le cui sorte ricadono su tutte le lotte,
su tutto il paese.
Il libro è strutturato in maniera
molto schematica in 4 grandi parti, per rendere più chiaro il
contesto dei testi che spesso risentono degli eventi specifici dei
due anni.
- la guerra di classe - contro gli operai e le masse popolari portata avanti da Riva e da tutto il sistema istituzionale, politico, compreso questura, chiesa, mass media, e sindacati confederali. Questa parte insieme alla seconda uole
2. l’opposizione proletaria – che è il cuore di questo libro
3. le posizioni in campo – un'analisi, critica, delle posizioni più influenti nella battaglia di questi due anni, che sono da un lato, nel bene, la ragione dello sviluppo della rivolta ma dall'altro, in particolare alcune, anche la ragione, nel male, per la sua sconfitta.Questa parti vogliono dare una lettura ricca e complessa della guerra di classe che si combatte all'Ilva, delle forze e delle posizioni agenti. E per indicare anche le possibili armi politiche, sindacali, teoriche e culturali con le quali gli operai avrebbero dovuto e possono fare la loro battaglia, non di contrapposizione con i cittadini, ma di unità, egemonia, guida.Unica prospettiva vincente.
4. atti giudiziari - Il libro contiene anche alcuni atti giudiziari del processo Ilva, allo scopo di mostrare come esso sia un paradigma generale della vicenda e una sorta di 'madre di tutti i processi' che riguardano al sicurezza sul lavoro, la salute, l'ambiente e che si svolgono in tante parti del nostro paese. Anche questa parte però ha lo scopo di mostrare che il capitale, i padroni, i loro complici che hanno reso questa fabbrica uno strumento di distruzione di vite operaie e di salute nel territorio, non l'industria in sè.E' la produzione per il profitto sulla pelle e sul sangue dei lavoratori e delle masse che il libro prende a bersaglio per alludere all'unica soluzione che questa situazione può avere, quella rivoluzionaria. Al di là delle numerose soluzioni, ora concrete ora fantasiose che si sono affacciate in questo scenario e che il libro, in alcune pagine analizza criticamente nel dettaglio.
Infine vanno segnalati in
appendice due importanti dossier, che rendono più chiaro cosa è,
come si è sviluppato l'“impero Riva” e la figura stessa di
padron Riva che trascende la persona per rappresentarlo come un
simbolo pieno del dominio del capitale e del rapporto tra il dominio
nella fabbrica e il dominio economico e finanziario globale.
Infine la vicenda giudiziaria “Riva
assassino” che nel suo piccolo ha anticipato lo scontro in un
aula di un tribunale di pace, che l'ampia inchiesta del maxi processo
ha reso poi emblematica e generale.
Il
libro sarà presentato prossimamente in una assemblea pubblica in Basilicata
Intanto
si può richiedere allo
slai
cobas per il sindacato di classe Taranto
slaicobasta@gmail.com
tel.3475301704
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