La
riunione del coordinamento nazionale Slai cobas per il sindacato di
classe nel pomeriggio di sabato 10 gennaio si è aperta,
ricollegandosi, e facendo le conclusioni, al dibattito della mattina.
Come
Coordinamento nazionale – è stato detto nell'introduzione -
dobbiamo recepire il dibattito di questa mattina che ha dato un'idea
dell'importanza nazionale della vicenda Ilva-Taranto, la più grande
fabbrica siderurgica d'Europa, una delle prime 20 nel mondo, la più
grande fabbrica in Italia per concentrazione di operai, la più
grande città che sia coinvolta in problemi di inquinamento, una
fabbrica non chiusa su cui si regge il 40% dell'industria italiana,
costituendo, quindi, una importante fetta della classe operaia
industriale. Quando si dice Ilva, non è di Taranto ma di una
fabbrica che ha preso il posto della Fiat che si parla.
Siccome
lo Slai cobas è un sindacato di classe, anche se non stavamo a
Taranto sarebbe dovuto venire a Taranto; noi siamo piccoli ma abbiamo
la fortuna di combattere in una situazione chiave del nostro paese,
delle vicende generale della classe operaia.
Per
questo non è un fatto locale, è la grande questione nazionale del
sindacato di classe in Italia. Non è un caso che sull'Ilva il
governo ha “messo i piedi nel piatto”, per cercare di salvare lo
stabilimento e venderlo, molto probabilmente, ad uno dei tre padroni
del mondo, Mittal. Questo vuol dire che ogni stormir di fronda che
succede all'Ilva di Taranto, uscirà a Mumbai...
Per
questo come coordinamento nazionale daremo il volantino sul decreto
Ilva,in tutte le fabbriche e posti di lavoro in cui siamo presenti.
Rispetto
al decreto Renzi, si sono schierati a favore tutti i partiti, i
sindacati e i giornali, l'opposizione è venuta solo dagli
ambientalisti e pochi altri. Perchè anche dall'Usb ci si aspettava
qualcosa di più di critiche ed evidenziazione di limiti del decreto
(che vengono anche dai sindacati confederali che lo appoggiano),
l'unica indicazione riguarda invece soprattutto la trasparenza e la
partecipazione nella gestione con il coinvolgimento di OO.SS.,
associazioni e comitati...
I
lavoratori e cittadini non hanno alcun sindacato che non sia lo slai
cobas sc, questo aumenta la responsabilità dello slai cobas.
Lo
Slai cobas sc ha portato avanti in questi anni varie battaglie
processuali nei confronti dell'Ilva (Palazzina Laf, Nuova Siet – la
più grande condanna avuta da Riva con 150 operai parti civile, “Riva
assassino”, morti operaie, abbiamo fondato un'associazione
familiari...).
Orta
ci tocca vincere la guerra e riuscire a mobilitare i lavoratori in
una situazione in cui quasi tutti sono d'accordo e uniti con il
governo.
In
occasione dell'effettivo inizio del processo Ilva costruiremo una
manifestazione nazionale a Taranto.
Perchè
di questo che hanno bisogno i lavoratori, i cittadini dei quartieri
inquinati, i familiari degli operai uccisi. Non di “collette” -
Zaccaria vi è sembrato un genitore che chiedesse collette per suo
figlio?
Il
governo ha approvato due decreti, uno sull'Ilva e uno sul jobs act,
su questi due lo Slai cobas sc deve fare dovunque la sua parte.
Volatinaggio nazionale alle fabbriche e posti di lavoro sul decreto Ilva; promuovere fin da ora una manifestazione nazionale all'inizio effettivo del processo.
(DA DOMANI PUBBLICHIAMO GLI INTERVENTI DEI COBAS DELLE VARIE REALTA' NAZIONALI)
Volatinaggio nazionale alle fabbriche e posti di lavoro sul decreto Ilva; promuovere fin da ora una manifestazione nazionale all'inizio effettivo del processo.
(DA DOMANI PUBBLICHIAMO GLI INTERVENTI DEI COBAS DELLE VARIE REALTA' NAZIONALI)
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