Germania, simpatizzanti di Pegida uccidono il rifugiato Khaled Idris Bahray
Germania, nuove provocazioni di Pegida. Scontri con gli antifa a Düsseldorf
La sera di lunedì, intorno alle 20, mentre 25.000 persone
La polizia ha subito negato che si trattasse di un omicidio, tentando così di insabbiare il caso, ma l'autopsia ha poi rivelato che era stato ucciso.
La sporca propaganda anti-immigrati di Pegida è così riuscita a fare la sua prima vittima.
Gli amici e i coinquilini di Khaled denunciano infatti una situazione gravissima di insulti, intimidazioni e minacce continue nei loro confronti, specialmente nei lunedì durante i quali i razzisti di Pegida tentano le loro parate in città. Già durante i precedenti raduni era stata presa a calci la porta della struttura che ospita i rifugiati, mentre alcune persone
Immediata la risposta degli antifascisti tedeschi, che già da diverse settimane organizzano partecipatissime manifestazioni contro il dilagare del movimento islamofobo.
Sono numerosi infatti i presidi lanciati in questi giorni per esprimere solidarietà a tutti i migranti, ma soprattutto per comunicare la tristezza e la rabbia che ha provocato questo ennesimo omicidio razzista; il giorno dopo l'omicidio, almeno 200 persone
Nella città di Düsseldorf, invece, circa 200 neonazisti hanno tentato di cavalcare la protesta ma si sono trovati di fronte alla pronta risposta degli antifascisti locali che hanno organizzato un contro-presidio partecipato da almeno 5500 persone
Nel momento in cui la marcia xenofoba ha cercato di muoversi, il presidio antifa l’ha più volte bloccata nonostante la massiccia presenza di forze dell’ordine in antisommossa, alle quali i manifestanti hanno lanciato bottiglie e fumogeni tentando di forzarne il cordone. Quando poi i neonazisti sono giunti alla stazione centrale e hanno tentato di filmare il corteo antirazzista sono scoppiati pesanti scontri con i reparti antisommossa, che hanno più volte caricato gli antifa chiudendoli all’interno dell’edificio per favorire la fuga dei membri di Dügida. A fine corteo sono stati numerosi i feriti, anche tra la polizia.
Gli antirazzisti hanno così concluso la giornata di lotta con la consapevolezza di avere ottenuto un importante risultato contro le becere provocazioni di Pegida, ma consci del fatto di non potersi sottrarre all’intervento sui territori per arginare questa pericolosa deriva xenofoba.
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