Brecht:
“Al momento di marciare molti non sanno che
alla loro testa marcia il nemico. La voce che li comanda è la voce del loro
nemico. E chi parla del nemico è lui stesso il nemico”.
Expo Sala su allerta
terrorismo: "Bersaglio ideale, stiamo organizzando la sicurezza".
Maroni: "Bloccare i pazzi alla frontiera"
Il commissario unico Expo, Giuseppe Sala, ha spiegato:
"Stiamo lavorando da un anno e mezzo alla questione sicurezza".
Maroni ha ribadito la sua convinzione: "Sospendere Schengen"
Milano, 13 gennaio 2015 - Giuseppe Sala
risponde ai timori di un possibile attacco terroristico all'Esposizione
Universale: "L'Expo potrebbe essere un bersaglio ideale per il
terrorismo, pero' e' un tema a cui stiamo pensando da un anno e mezzo,
quindi ci stiamo
preparando, organizzando sulla protezione - ha detto a Radio 24 -. Se fossimo a 108 giorni con tutto da inventare sarei molto preoccupato. So quello che abbiamo fatto fino ad oggi'. Il commissario unico dell'Expo ha poi aggiunto: "Stiamo lavorando da un anno e mezzo con il Ministero degli Interni, Prefettura e Questura, con le aziende che ci garantiscono la sicurezza, quindi penso che stiamo messi abbastanza bene - ha precisato Sala - essendo un sito da un milione di metri quadrati, prima di tutto telecamere, avremo 400 telecamere all'aperto e circa un migliaio in luoghi chiusi, dopodiche' abbiamo una nostra vigilanza, abbiamo fatto una gara di circa un migliaio di persone, e in piu' si aggiungeranno le forze dell'ordine'.
preparando, organizzando sulla protezione - ha detto a Radio 24 -. Se fossimo a 108 giorni con tutto da inventare sarei molto preoccupato. So quello che abbiamo fatto fino ad oggi'. Il commissario unico dell'Expo ha poi aggiunto: "Stiamo lavorando da un anno e mezzo con il Ministero degli Interni, Prefettura e Questura, con le aziende che ci garantiscono la sicurezza, quindi penso che stiamo messi abbastanza bene - ha precisato Sala - essendo un sito da un milione di metri quadrati, prima di tutto telecamere, avremo 400 telecamere all'aperto e circa un migliaio in luoghi chiusi, dopodiche' abbiamo una nostra vigilanza, abbiamo fatto una gara di circa un migliaio di persone, e in piu' si aggiungeranno le forze dell'ordine'.
MARONI - Dal canto suo il presidente della Regione Roberto
Maroni "prende atto" delle rassicurazioni arrivate dalla questura e dalla
prefettura in merito alla sicurezza e le azioni di contrasto a possibili
attentati terroristici durante Expo, ma sottolinea che andrebbero fatti controlli
alla frontiera anche per i flussi interni all'Europa. "Ne prendo
atto", ha
infatti detto Maroni a margine del Consiglio Regionale. "Però -
ha proseguito - se nel mese di giugno o di luglio o di agosto
arriva un pazzo da un Paese europeo, le telecamere di oggi non servono
granche', bisogna
bloccarlo alla frontiera, e' semplice". "E' cosi' banale che mi
stupisco delle reazioni di sorpresa per le mie dichiarazioni", sulla
sospensione del trattato di Schengen, ha concluso il governatore.
Moschee a Milano Beccalossi:
"Attenzione alle black list. Chi sa denunci"
L'assessore alle Politiche Sociali: "Condivido il
ragionamento
di fondo dell'onorevole Stefano Dambruoso sul tenere alta la guardia in vista della
realizzazione di luoghi di culto a Milano. Siamo disponibili e interessati ad
incontrare lui e tutti coloro che vorranno darci informazioni"
Milano, 13 gennaio 2015 - Sul caso moschee a Milano
interviene anche Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio
in seguito agli allarmi lanciati da Stefano Dambruoso, deputato ed ex pm
impegnato contro il terrorismo a Milano. "Eì necessaria una verifica urgente per
capire se all'interno del Caim, il Coordinamento delle associazioni
islamiche di Milano, o di altre organizzazioni religiose sono presenti
gruppi inseriti nelle Liste nere internazionali". Beccalossi si è
rivolta al presidente della quinta Commissione consiliare, Alessandro
Sala, e di riflesso al prefetto e al questore di Milano. "Per giovedì
infatti - ha spiegato l'assessore - è in programma l'audizione della
Commissione regionale competente per ascoltare la
posizione del Caim e di altri
soggetti sul progetto di legge destinato a regolamentare la realizzazione
di nuovi luoghi di culto in Lombardia. Ritengo un atto
dovuto evitare che nessuno dei gruppi segnalati, anche come sospetti,
abbia accesso alle sedi istituzionali della Regione". "Sono infatti
convinta - aggiunge Viviana Beccalossi - che per
contrastare questa follia terrorista non servono né proclami né appelli. Se davvero la parte buona
dell'Islam vuole estirpare questo cancro, i vari imam, direttori di
centri islamici,
responsabili di moschee, collaborino a tutti gli effetti con la giustizia e, senza clamore o inutili annunci
mediatici, si rechino nelle caserme dei carabinieri e nei
commissariati di polizia per segnalare eventuali dubbi su persone o fatti che destano anche il
minimo sospetto".
«Iscritte in Comune sigle
islamiche vietate da Emirati e Germania»
Moschee, Stefano Dambruoso, deputato di Scelta civica,
ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno
di Gianni Santucci
Il richiamo arriva da una fonte molto qualificata. Il
deputato di Scelta civica, Stefano Dambruoso, nella seconda metà degli Anni 90
ha condotto da magistrato alcune delle più importanti indagini sul terrorismo
islamico a Milano; prima di candidarsi al Parlamento, tra gli altri ruoli, ha
fatto parte della Rappresentanza permanente italiana dell’Onu a Vienna. E ieri,
dopo aver presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno sulle aree per
nuovi luoghi di culto e moschee a Milano, ha spiegato: «La giunta comunale ha
definito requisiti e modalità di iscrizione nell’Albo delle associazioni e
organizzazioni religiose in città. Tuttavia, al suddetto albo risultano
iscritte anche realtà e organizzazioni le cui sigle compaiono nelle black list
governative di alcuni Paesi stranieri».
Le black list sono gli elenchi nei quali i governi indicano le associazioni a rischio. Ogni Paese compila però le liste secondo le proprie priorità e approfondimenti. Al di là di Al Qaeda e Isis, dunque, gli inserimenti di altre realtà minori non sono unanimemente riconosciuti. Dambruoso però conclude: «Ho ritenuto necessario chiedere al ministro quali iniziative intenda adottare per assicurare il diritto alla libertà di culto e garantire che l’iscrizione all’Albo del Comune di Milano avvenga nel pieno rispetto delle norme di pubblica sicurezza e di prevenzione di ogni forma di estremismo religioso». Il primo elenco è quello delle associazioni islamiche bandite dagli Emirati Arabi Uniti, che vicino ad Al Qaeda e ai Talebani ha citato l’«Association of italian muslims», sede in viale Monza. Un inserimento fortemente contestato («Privo di ogni fondamento») dal presidente, Mohamed Ibrahim, che ha chiesto al governo italiano di attivarsi contro «una così improvvida e liberticida iniziativa». La seconda associazione a cui fa riferimento Dambruoso (il tema è seguito anche dal consigliere comunale Matteo Forte) è probabilmente Milli Gorus, organizzazione islamica turca che in Germania conta oltre 30 mila aderenti e che il governo di Berlino non inserisce in una black list , ma in un report annuale su criminalità ed eversione, parlando di associazione legale che «attraverso mezzi politici ha l’obiettivo di assicurare che i propri membri possano condurre una vita conforme con i precetti islamici». L’articolazione Milli Gorus italiana ha avuto il riconoscimento all’interno dell’Albo del Comune. All’ex magistrato ha risposto ieri l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino: «Il nostro obiettivo resta avere luoghi di culto come case di vetro. Condivido il ragionamento di fondo dell’onorevole sul tenere alta la guardia. Siamo disponibili e interessati ad incontrare lui e tutti coloro che vorranno darci informazioni». Polemici Luca Squeri e Mariastella Gelmini, coordinatori provinciale e regionale di Forza Italia: «Finalmente comincia a farsi largo un approccio più cauto e avveduto su una questione prioritaria per la sicurezza dei milanesi, soprattutto nell’attuale fase di emergenza».
Le black list sono gli elenchi nei quali i governi indicano le associazioni a rischio. Ogni Paese compila però le liste secondo le proprie priorità e approfondimenti. Al di là di Al Qaeda e Isis, dunque, gli inserimenti di altre realtà minori non sono unanimemente riconosciuti. Dambruoso però conclude: «Ho ritenuto necessario chiedere al ministro quali iniziative intenda adottare per assicurare il diritto alla libertà di culto e garantire che l’iscrizione all’Albo del Comune di Milano avvenga nel pieno rispetto delle norme di pubblica sicurezza e di prevenzione di ogni forma di estremismo religioso». Il primo elenco è quello delle associazioni islamiche bandite dagli Emirati Arabi Uniti, che vicino ad Al Qaeda e ai Talebani ha citato l’«Association of italian muslims», sede in viale Monza. Un inserimento fortemente contestato («Privo di ogni fondamento») dal presidente, Mohamed Ibrahim, che ha chiesto al governo italiano di attivarsi contro «una così improvvida e liberticida iniziativa». La seconda associazione a cui fa riferimento Dambruoso (il tema è seguito anche dal consigliere comunale Matteo Forte) è probabilmente Milli Gorus, organizzazione islamica turca che in Germania conta oltre 30 mila aderenti e che il governo di Berlino non inserisce in una black list , ma in un report annuale su criminalità ed eversione, parlando di associazione legale che «attraverso mezzi politici ha l’obiettivo di assicurare che i propri membri possano condurre una vita conforme con i precetti islamici». L’articolazione Milli Gorus italiana ha avuto il riconoscimento all’interno dell’Albo del Comune. All’ex magistrato ha risposto ieri l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino: «Il nostro obiettivo resta avere luoghi di culto come case di vetro. Condivido il ragionamento di fondo dell’onorevole sul tenere alta la guardia. Siamo disponibili e interessati ad incontrare lui e tutti coloro che vorranno darci informazioni». Polemici Luca Squeri e Mariastella Gelmini, coordinatori provinciale e regionale di Forza Italia: «Finalmente comincia a farsi largo un approccio più cauto e avveduto su una questione prioritaria per la sicurezza dei milanesi, soprattutto nell’attuale fase di emergenza».
Moschee a Milano, Majorino:
luoghi di culto devono essere case di vetro
L'assessore alle Politiche Sociali: "Condivido il
ragionamento
di fondo dell'onorevole Stefano Dambruoso sul tenere alta la guardia in vista della
realizzazione di luoghi di culto a Milano. Siamo disponibili e interessati ad
incontrare lui e tutti coloro che vorranno darci informazioni"
Milano, 12 gennaio 2015 - Se si dovessero
scoprire eventuali legami tra le associazioni religiose islamiche
milanesi e il mondo del terrorismo "saremo in tempo per impedire
la partecipazione al bando" per l'assegnazione di spazi
da destinare alla costruzione di luoghi di culto e "a
ripulire l'Albo comunale fino all'ultimo giorno possibile". Queste le
parole dell'assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco
Majorino, ha risposto in aula alle sollecitazioni sul tema
dell'opposizione di centrodestra. Sono stati infatti diversi oggi gli
interventi degli esponenti di minoranza che rilanciavano le
preoccupazioni contenute nell'interrogazione parlamentare del deputato
di Scelta Civica, Stefano Dambruoso, a proposito della costruzione di
nuove moschee e dell'identikit delle associazioni che parteciperanno al
bando. "A noi non risultano" legami di questo tipo o
che alcune associazioni rientrino nelle 'black list' di Paesi stranieri,
ha specificato l'assessore, che ha detto di aver contattato lo stesso
Dambruoso e «vari soggetti istituzionali» per avere approfondimenti.
«Nessuno deve sottovalutare il rischio", ha concluso, ma "per
noi non cambia minimamente la scelta di sviluppare luoghi di
culto". "Condivido il ragionamento di fondo dell'onorevole
Stefano Dambruoso sul tenere alta la guardia in vista della realizzazione di
luoghi di culto a Milano. Siamo disponibili e interessati ad incontrare lui e
tutti coloro che vorranno darci informazioni - ha assicurato Majorino - Il
nostro obiettivo resta avere luoghi di culto come case di vetro".
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