L’ Expo e la famiglia
Grande
risalto ha avuto la notizia in merito al convegno che si terrà a
Milano
“Difendere la famiglia per difendere la comunità”. I riflettori
sono puntati,
da un lato, su un mal celato attacco ai gay e ai matrimoni gay-
visto l’elenco
dei promotori e partecipanti al convegno stesso-, dall’altro, sull’uso
strumentale del logo di Expo. Noi crediamo che il punto centrale
sia proprio la
questione della “Festa della famiglia Naturale e del ruolo in
essa delle donne,
che, naturalmente, esclude le coppie gay: non è un caso che, in
una sua nota l’assessore
alle Culture, Cristina Cappellini, afferma: “Il convegno
promosso
legittimamente e convintamente da Regione Lombardia ha come
unico scopo quello
di riflettere sul valore e
sul futuro della famiglia naturale, che per noi rappresenta il modello cardine di famiglia”. “Il tema - continua l’assessore - e’ di grande importanza e di forte attualita’ perche’ la famiglia rappresenta da sempre il nucleo principale e la base fondante delle nostre comunita’. Abbiamo il diritto e il dovere, come cittadini e rappresentanti delle istituzioni, di promuovere il modello di famiglia e di societa’ in cui crediamo, senza intenti discriminatori”.
sul futuro della famiglia naturale, che per noi rappresenta il modello cardine di famiglia”. “Il tema - continua l’assessore - e’ di grande importanza e di forte attualita’ perche’ la famiglia rappresenta da sempre il nucleo principale e la base fondante delle nostre comunita’. Abbiamo il diritto e il dovere, come cittadini e rappresentanti delle istituzioni, di promuovere il modello di famiglia e di societa’ in cui crediamo, senza intenti discriminatori”.
Nel
dibattito a distanza tra rappresentanti del Pd, Lega e Expo-
che assume
caratteri a tratti surreali- ma, anche, il contenuto degli
articoli dei
giornali, svia il nucleo reale del discorso: si tratta di un
ulteriore tassello
nella campagna ideologica, nell’offensiva contro le donne, in
una fase di
perdita di posti di lavoro, tagli ai servizi, al
welfare..nonostante i dati
pubblicati dall’Ufficio anagrafe del Comune di Milano confermano
il trend in
questa città di aumento di divorzi e separazioni: la famiglia
scoppia, ma,
siccome è il puntello ideologico, pratico di questa società,
bisogna a tutti i
costi preservarla. Anche contro l’evidenza dei fatti, contro la
realtà
concreta.
Quanto, poi,
alla levata di scudi “democratica” dei rappresentanti del PD,
ricordiamo, solo
per citare, il ritorno del “bonus bebè” di Renzi e del suo
governo e la
proposta, anche questa con la Lega a far da apripista in
Lombardia, ma ripresa
a livello nazionale dalla senatrice Maria Spillabotte per la
legalizzazione
della prostituzione, cioè la riapertura delle case chiuse.
Perché, in questa
società vale la doppia morale: le donne o angelo del focolare a
fare da serve o
puttane.
Ancora, vogliamo ricordare che tutti questi paladini
che oggi si
strappano le vesti in difesa della famiglia, dei gay, delle
donne.sono gli
stessi che hanno lanciato la campagna dei 200 sfratti a
settimana, cioè sono
gli stessi che non danno soluzioni ai problemi reali e non
gliene importa
niente se i nuclei familiari vengono divisi, se vivono in
macchina o mangiano
alle mense dei poveri, se devono convivere per necessità sotto
lo stesso tetto
e se, in particolare per le donne, la vita è sempre più
difficile…
Quanto ad Expo, che, nel dibattito in corso sembrerebbe
assurgere a un
ruolo positivo, ricordiamo solo che tra le “attrazioni” è stato
organizzato
Women for Expo, a quanto è dato capire, donne che aiuteranno
l’immagine di
Expo..proponendo ricette.., la donna sempre intenta alla cura, a
soddisfare
bisogni. Come conviene alle donne in questa società. Un piccolo
contributo alle
campagne ideologiche contro le donne.
MIlano sembra diventato il crocevia di integralismo cattolico - vedi i No194 -, di fascisti e razzisti: il
concentrato dell’ideologia contro le donne, il Dio-Patria-
Famiglia di triste
memoria. Nel 70° della Liberazione dal nazifascismo, per cui
Milano è stata
insignita con la Medaglia d’oro.
Noi crediamo che la lotta vada
condotta a tutto
campo: contro le politiche familiste, ma, più in generale contro le politiche
antipopolari che per le
donne rappresentano sempre un doppio attacco, di governo,
Regione, Comune;
contro le iniziative, campagne ideologiche di integralisti
cattolici, fascio-leghisti,
ma anche pratiche, delle istituzioni, contro le donne.
Pertanto, in continuità con le mobilitazioni da noi promosse
in città
contro gli integralisti cattolici del NO194, la Regione e i suoi
provvedimenti
legislativi-in occasione dell’ 8 marzo, Comune, in concomitanza
con lo sciopero
delle donne del 25 novembre 2015, ma anche in sostegno con la
lotta per il
diritto alla casa, per citare, come compagne del movimento
femminista
proletario rivoluzionario parteciperemo con questi contenuti
alla mobilitazione
già indetta da associazioni gay e lesbiche per il 17 gennaio
dalle 14 in piazza
Luigi Einaudi
Movimento femminista proletario rivoluzionario – Milano
Leggi, partecipa, contribuisci al blog:
http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/
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