Ieri il ministro Zanonato ha risposto ad una interrogazione
parlamentare sulla situazione della Fiat in Italia. Le chiacchiere di
circostanza sull'impegno del governo sono servite al ministro per nascondere un
atteggiamento di vera sudditanza nei confronti del padrone, fatta di spudorata
accondiscendenza sui programmi definiti condivisibili rivolti alla produzione
di auto di "alta gamma" e di promesse di tutta una serie di incentivi,
l'azienda richiede infatti "supporti sistemici di assistenza", "facilitazioni"
di vario genere anche per l'"apertura di nuovi mercati". La Fiat da
parte sua conferma tutta la sua arroganza nella contrattazione continuando a
negare ogni aumento salariale agli operai.
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IL MINISTRO ZANONATO
"Senza risposta la questione occupazionale"
"Sono ancora senza risposta" le questioni relative
ai problemi occupazionali della Fiat "nel breve e nel medio periodo".
Lo ha detto ieri il ministro dello
Sviluppo Flavio Zanonato al question time. L'obbiettivo, ha aggiunto il
ministro, è che "indipendentemente dalla sede, rimanga in Italia la sede
produttiva di primaria importanza". Il ministero mantiene "una forte
attenzione sul comparto auto e sulla Fiat in particolare", con "la
consulta permanente dell'automotive per individuare le linee di intervento per
la ripresa del comparto e di una filiera
duramente colpita dalla crisi" e "ha rapporti regolari con la
Fiat". Pertanto, ha proseguito Zanonato, l'azienda è "stata
sollecitata a chiarire al più presto le prospettive degli impianti, non è però
tutto fermo". Da questo punto di vista Zanonato ha citato infatti i
programmi relativi a Grugliasco, Cassino e Mirafiori, alla ristrutturazione di
Melfi.
AUTO
Contratto Fiat, tavolo in stallo
La trattativa sindacale per il rinnovo del contratto del
gruppo Fiat resta a un punto morto. E si interrompe sul tema degli aumenti
salariali. Il Lingotto tiene il punto e in nome del cattivo andamento del
mercato e della zavorra della cassa integrazione – 32 milioni di ore nel 2013,
come l'anno prima – non vuole parlare di aumenti in busta paga per il 2014. I
sindacati ribadiscono che senza un riconoscimento sulla parte salariale il
contratto non si chiude. Nulla di fatto, dunque: il tavolo si interrompe, e non
c'è una data fissata per un prossimo incontro. Lo stallo mette il sindacato in
una situazione non facile rispetto, ad esempio, a quanto previsto dal contratto
nazionale dei metalmeccanici, con aumenti nel triennio 2013-15 pari a 130 euro
a fine periodo. Se non si riuscisse a chiudere, gli addetti Fiat resterebbero
un passo indietro rispetto al resto della categoria. Da Roma, intanto, il
ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato ha sottolineato ieri che
restano senza risposta le questioni "sui problemi occupazionali della Fiat
nel breve e nel medio periodo".
Indipendentemente dalla sede, ha aggiunto il ministro, "l'obbiettivo è che
rimanga in Italia la sede produttiva di primaria importanza e il centro di
sviluppo di nuovi prodotti e competenze".
Il sole 24 ore
6/2/14
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