Giovedì sera al teatro Aurora di Scandicci andava in scena “Magazzino 18” del cantante Cristicchi, incentrato sul tema dell'esodo istriano e delle foibe. Come
Firenze Antifascista e Rete Noi saremo tutto abbiamo deciso di
contestare questo spettacolo revisionista di propaganda a favore del
peggiore nazionalismo irredentista e anti-slavo.
Per quanto ci riguarda
la storia è importante ed è importante soprattutto leggerla nella sua
complessità analizzando i fatti all’interno del proprio contesto. Cristicchi
dice che “nessuno dei manifestanti ha ritenuto fosse importante assistere in
prima persona a ciò che erano venuti a contestare per scoprire se stavano
dicendo o no la verità”. Ma noi lo spettacolo di Cristicchi lo conosciamo
benissimo. Uno spettacolo
che propaga l'idea dell'Istria come terra italiana
legittimando la politica fascista dell'assimilazione forzata; che alimenta
il mito degli "italiani brava gente" cancellando i crimini dell'occupazione
italiana dei Balcani; che mistifica la realtà dello stato socialista
jugoslavo, dove erano rispettati i diritti di tutte le nazionalità, inclusa
quella italiana che è rimasta a vivere in Istria e Dalmazia.
Per farsi
un'idea chiara della retorica vittimistica e fuoriviante che sta alla base
dello spettacolo basterebbero in effetti le ripetute dichiarazioni in cui
Cristicchi ha paragonato il "magazzino 18", dove sono conservati beni non
reclamati da persone che decisero di abbandonare quelle zone, con i beni
rubati agli internati nei campi di sterminio nazisti.Un paragone
improponibile!
Tra l'altro Cristicchi nel presentare il suo spettacolo aveva
dichiarato che il suo compito "non era quello di fare lo storico" e che, per
non annoiare il pubblico, aveva sintetizzato 40 anni di storia in...5
minuti di spettacolo!
Per noi “La storia non è una fiction” e per questo
diciamo che quei quarant’anni vanno ricordati tutti. Cristicchi non voleva
fare lo storico ma oggi difende il suo spettacolo come se fosse la "verità"
senza però la necessità di esser rigoroso come uno storico. Nega di fare
politica ma porta sul palcoscenico un mito, lo fa
passare per storia e gli
dà credibilità e legittimità. E' indicativo che i primi ad esprimere
solidarietà a “l’artista” siano stati noti fascistelli fiorentini
chiaramente in linea con la sua ricostruzione: poco storica e molto
politica, utile a denigrare i valori della Resistenza Antifascista e
significativo ci sembra anche che
Cristicchi non abbia sentito la necessità
di rispedire al mittente la solidarietà giunta dalle peggiori sigle del
vecchio e nuovo fascismo ancora in circolazione.Per capire chi sono i
simpatizzanti di Cristicchi e del suo spettacolo basta d'altra parte
guardare la sua pagina facebook, piena di attestati di solidarietà di
"apolitici"
simpatizzanti del duce, della RSI e supposti parà...se poi a
questo coro si aggiunge anche il sindaco Renzi, che con una telefonata a
Cristicchi avvalla la richiesta dei noti fascistelli fiorentini di
riproporre lo
spettacolo a Firenze, ciò riconferma quello che abbiamo sempre
detto: un sindaco in cerca di costante visibilità e responsabile dello
sdoganamento e della copertura dei fascisti in questa città!
Come eravamo giovedì al teatro non mancheremo di essere in piazza il 15
marzo quando, a più di un mese di distanza dal giorno del ricordo, i
fascisti si faranno scudo dei cosiddetti “martiri delle foibe" (ora
addirittura eroi!) per tornare a sventolare il tricolore, strizzare
l’occhio ai forconi e portare avanti la loro propaganda razzista e
antioperaia come se i problemi dell’oggi fossero dovuti al comunismo e
agli immigrati…non al capitalismo e ai padroni!
Firenze Antifascista
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