giovedì 28 novembre 2013

pc 28 novembre - Iniziativa davanti ai cancelli della Fiat 28 novembre ore 9

Comunicato stampa
Palermo, 27 novembre 2013 
Il gruppo di operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese che si è riunito oggi presso la sede della nostra organizzazione sindadale ha deciso che domani mattina alle 9.00, in occasione del ritiro della busta paga mensile, darà comunicazione agli altri operai delle iniziative in corso per dire basta alla cassa integrazione in deroga e che è necessario mobilitarsi per riprendersi la fabbrica.
Il disinteresse mostrato per la fabbrica da parte della Fiat e delle Istituzioni con le promesse finora on mantenute e unite alle notizie che vengono dal governo in merito alla cassa in deroga confermano agli operai che il loro futuro è seriamente compromesso, da quì l'urgenza di organizzarsi e mobilitarsi in una battaglia di lunga durata che porti a soluzione.
Slai Cobas per il sindacato di classe
Via G. del Duca 4 Palermo
tel.fax 091 20.36.86
3387708110
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Basta con la cassa integrazione, è stato affermato con forza da tutti. E' una via senza uscita che porta solo ad una lenta agonia. Vogliamo la riapertura della fabbrica.
È con queste parole che un gruppo di operai ex Fiat di Termini Imerese, attualmente in cassa integrazione in deroga, che si è riunito a chiusura della giornata del 15 novembre, ha aperto l'assemblea al fine di fare il punto sulla situazione della vertenza.
E' stato detto innanzi tutto che tenere una fabbrica come quella di Termini Imerese chiusa, ma niente affatto smantellata e con i macchinari tenuti in condizioni pienamente operative, è una grave offesa agli operai che l'hanno di fatto costruita e portata avanti fino a questi anni, permettendo alla Fiat di fare miliardi di profitti; un'offesa alla disoccupazione dilagante, soprattutto giovanile, e dimostra un disinteresse vergognoso del padrone e del suo amministratore delegato Marchionne e delle Istituzioni locali a cominciare dalla Regione Siciliana con a capo Crocetta.
Anni di effettivo abbandono e connivenza dei sindacati confederali, che hanno costantemente creato e alimentato una divisione artificiosa tra gli operai, hanno portato alla situazione attuale.
Ciò che importa e deve importare agli operai, è stato detto, è l'urgenza di mettere fine ad una cassa integrazione infinita, con la brutta prospettiva della mobilità, per quelli che ci rientrerebbero, e del licenziamento, e di organizzare una lotta capace di rimettere al centro dell'interesse e dell'attenzione di tutti la condizione degli operai che, riprendendosi la propria capacità di mobilitazione e protagonismo... si tratta di un primo passo, di una sfida importante e, come per tutte le sfide, perché si arrivi all'obbiettivo, ci vuole coraggio e determinazione per non farsi distrarre da chi mantenendoci in questa condizione ostacola in tutti i modi una vera soluzione.


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