Berlusconi escluso dal Senato. Ora
deve essere arrestato.
Nonostante gli sforzi e le convulsioni
portati avanti in tanti mesi si è arrivati alla esclusione dal
parlamento, ma i gravi reati commessi in tutte le forme da
Berlusconi, dai suoi governi e dai suoi uomini devono essere
perseguiti fino in fondo, mettendo fine all'ingiustizia ad personam
che ha caratterizzato il suo potere moderno fascista. Senza andare
fino in fondo, Berlusconi trasformerà l'attuale “battuta
d'arresto” in ricompattamento per un rilancio, cacciato dalla porta
rientrerà dalla finestra come e peggio di prima.
Il governo Letta che si è retto
finora sui suoi voti si è indebolito e se ne deve andare
L'arroganza con cui si pretende di
andare avanti reggendosi sui voti di un gruppo di transfughi in
libera uscita di Alfano e della domestica di Ligresti, con il PD
invischiato al suo interno dallo scontro tra faide e cricche, rende
sempre più improponibile questo governo che su Berlusconi si reggeva
e con Berlusconi deve cadere.
Questo governo, che fino a ieri ha
fatto la politica del partito di Berlusconi non ha legittimità a
rimanere un solo giorno di più,
Napolitano, grande regista delle
'larghe intese' se ne deve andare
Il “piccolo vecchio”, miserabile
orchestratore, a difesa dei padroni e del sistema, di questa
squallida operazione delle 'larghe intese' in aperto contrasto anche
con i risultati elettorali nel tentativo di salvare Berlusconi e di
imporre una modifica reazionaria della Costituzione, a fronte del
fallimento anche di questa operazione, non ha ragione di rimanere un
giorno in più al Quirinale.
Nel parlamento la farsa continua.
in preda alle convulsioni di tre destre
in azione, travestite ora da centro destra ora da centrosinistra,
questo parlamento non è in grado di approvare alcuna legge a favore
dei proletari, delle masse popolari, ma solo di fare da gran cassa di
partiti impegnati sin da ora in una nuova campagna elettorale, con
parlamentari attaccati ai soldi e alle poltrone in spregio alle
condizioni di immiserimento e povertà che si estendono nel paese.
Il governo Pd/Alfano procede lungo
la strada della politica antipopolare al servizio dei padroni, della
grande finanza e della troika europea.
Intanto il governo pur se “azzoppato”
rafforza la sua compattezza interna lungo la linea delle tasse, delle
grandi opere, delle spese militari, del taglio alle spese sociali,
del sostegno ai padroni nella loro politica di licenziamento,
precarizzazione, flessibilità, scarico della crisi sui lavoratori,
fino all'infame sostegno a padroni assassini come Riva. Un governo
che non può essere salvato con provvedimenti di facciata e di puro
stampo elettorale come il mini reddito minimo garantito.
Un governo che ha e cerca solo
l'appoggio della troika europea, degli Usa e di Putin.
Berlusconi rilancia un partito
reazionario di massa cercando di capitalizzare a suo favore
l'estendersi del malcontento di massa
La marcia del moderno fascismo come
tendenza generale che ha in Berlusconi l'esponente principale, non
viene certo interrotta o fermata dall'uscita di Berlusconi dal
parlamento, anzi. Essa può trovare ora la forma del partito
reazionario di massa, che cercando di intercettare il malcontento
delle masse rispetto ai governi della troika di cui Letta è
espressione attuale, può puntare ancora più nettamente
all'ulteriore trasformazione reazionaria dello Stato in senso
presidenzialista e alla prospettiva della dittatura aperta. In questo
senso va letta anche la terminologia di “colpo di Stato”.
Occorre contrastare anche nelle piazze
e tra le masse l'azione del partito di Berlusconi e di ogni forza di
stampo fascista.
Proletari e masse popolari hanno
ripreso la lotta di opposizione di massa al governo e allo Stato
dei padroni, in particolare con il segnale importante dello sciopero
generale del sindacalismo di base e di classe del 18 ottobre e
l'assedio popolare (movimento per la casa, immigrati, precari,
disoccupati, No Tav, No Muos...) del 19 ottobre, e con le lotte,
dalle fabbriche dei licenziamenti ai tramvieri di Genova.
Bisogna andare avanti su questa strada,
fuori e contro tutti i partiti parlamentari, i sindacati confederali
complici del governo e alleati con i padroni.
Puntare alla rivolta generale per
rovesciare ogni governo dei padroni che apra la strada ad
un'alternativa rivoluzionaria per il potere proletario.
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