Come si sa nella crisi i padroni, soprattutto quelli delle
grandi industrie, ristrutturano, dicono che si tratta infine di una occasione,
una opportunità… e in questo la Fiat guidata da Marchionne non ha fatto
differenza, soprattutto se guardiamo alle scuse accampate per la chiusura dello
stabilimento di Termini Imerese (ogni auto prodotta a Termini, diceva, ma dopo
che l'anno prima aveva fatto un piano di raddoppio della produzione e degli
operai! gli costava 1000 euro in più rispetto alle altre fabbriche), ma non
solo, anche Irisbus, Cnh, e Alfa di Arese.
Ma dato che le cifre che la Fiat, adesso anche Chrysler, spende
in stipendi per Marchionne e il signor Palmer (e prendiamo in considerazione
solo questi due dirigenti) per forza di cose dobbiamo parlare di presa in giro
perché, secondo una indagine del Sole24Ore, solo il signor Marchionne "Il
numero uno della Fiat ha guadagnato 47,9 milioni di euro complessivi, al lordo
delle tasse, di cui 4,27 milioni come ad Fiat, 2,89 milioni come presidente
della Fiat industrial, ma il grosso del guadagno deriva dalle azioni gratuite
che gli sono state assegnate all'inizio del 2012, in base al piano del
2009. Questi titoli, secondo i documenti della società, valevano 40,7 milioni
di euro. Un superpremio che la Fiat ha assegnato a Marchionne sulla base dei
risultati." E quali sarebbero i "risultati" se non la
"capacità" di licenziare migliaia di operai?
Il signor Richard Palmer, invece, "il chief financial
officer (Cfo) di Fiat e di Chrysler" passa da 750mila a 950mila dollari
l'anno e "ha ricevuto nel 2012 un compenso complessivo di 3,7 milioni di
dollari (circa 2,7 milioni di euro)"
E tutto questo mentre Marchionne sta elaborando il proprio
programma industriale che presenterà in aprile, rafforza il nuovo stabilimento
di Pernambuco in Brasile e spera ancora di strappare qualche miliardo di
dollari agli operai del Fondo Veba!
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