Bloccati gli stipendi per precari e forestali… ferme tutte
le spese per servizi sociali e assistenziali!
Le chiacchiere di questo altro burocrate parassita del
Partito Democratico si smascherano con i fatti: dalle infinite manifestazioni
di ogni tipo di precari al blocco di tutte le attività per "mancanza di
fondi"!!! Mentre si sviluppa una guerra interna ai partiti al potere della
Regione Siciliana per le poltrone imbottite di soldi e tutti i politici, tra
cui tanti che finiscono indagati o in galera per corruzione, continuano ad
incassare stipendi d'oro!
Crocetta, per rifarsi una faccia, approfitta, come un lurido
avvoltoio, della platea offerta dalla disgrazia degli immigrati, e allora sì,
spende parole di " umana comprensione"…
***
Si ferma la spesa della Regione. Stop ai fondi per
finanziare gli enti locali, i servizi sociali e assistenziali, gli stipendi dei
precari e le principali voci del sistema agricolo fra cui quelle per forestali,
consorzi di bonifica ed Esa. È l'effetto del rapido raggiungimento dei limiti
imposti dal patto di stabilità e solo una trattativa fra Stato e Regione
dall'esito imprevedibile può far ripartire i pagamenti pubblici. Per alcuni si
rischia un congelamento fino a gennaio.
Il caso
A differenza di quanto accadeva negli anni scorsi, lo stop
non è stato deciso per decreto. La cassa regionale non è stata chiusa per
evitare di far crescere la spesa che produce deficit. "Il problema –
spiega l'assessore all'Economia, Luca Bianchi –à è che quasi tutti gli
assessorati hanno raggiunto il tetto di spesa imposto dalla trattativa per il
patto di stabilità". In pratica giù a metà ottobre gli assessorati hanno
speso quanto lo Stato prevede di far spendere in un anno. "E ora abbiamo
problemi enormi su tutti i fronti – ammette Bianchi - anche perché non possiamo
fermare la spesa legata al cofinanziamento degli investimenti con i fondi
europei per evitare di perdere i contributi comunitari". Il problema che
si è verificato è molto tecnico: "La Regione – spiega Bianchi – quest'anno
non ha ancora siglato il patto di stabilità con lo Stato. Non siamo i soli, è
così per quasi tutte le regioni. Il punto è però che noi abbiamo chiesto di
poterci spingere fino a una spesa che vale circa 5,8 miliardi e lo Stato fino a
oggi ci ha invece proposto il tetto di 4,9 miliardi. In attesa di firmare l'accordo,
dobbiamo restare dentro un margine di prudenza per evitare di ritrovarci già
oltre i limiti da concordare". In pratica, si rischia di concordare tetti
di spesa già sforati.
Le spese bloccate
Bianchi avrà un incontro decisivo al Ministero dell'Economia
in questi giorni. Nell'attesa è lunghissimo l'elenco delle spese già bloccate.
"All'assessorato Famiglia e Lavoro – spiega Ester buonafede – abbiamo
fermato i fondi destinati ai precari e tutti quelli per i servizi
socio-assistenziali destinati a minori, anziani e disabili. Quest'anno abbiamo
sbloccato spese risalenti a parecchi anni prima e questo ci ha fatto
raggiungere rapidamente il tetto. Ora non possiamo più spendere un euro".
Agli Enti locali sono stati bloccati i trasferimenti ordinari: "Gli ultimi
sono arrivati due mesi fa – spiega Paolo Amenta, presidente dell'Anci – e
riguarda la prima trimestralità dei fondi che servono per far funzionare i
Comuni. I sindaci, per assicurare i servizi, sono costretti a ricorrere a
scoperture di tesoreria che provocano interessi salatissimi. C'è un grave
problema di liquidità".
Gli stipendi congelati
La Bonafede ha proposto a Bianchi di decidere delle deroghe
per gli assessorati più esposti, quelli che hanno pagamenti obbligatori legati
a stipendi e contributi. L'assessore all'Economia sta provando a ricavare
margini di spesa togliendo qualcosa agli assessorati che non hanno ancora
raggiunto i rispettivi tetti. Manovra complicata che Bianchi vorrebbe
effettuare limitando le deroghe alle spese per stipendi.
A pressare in questo senso sono tutti gli assessori che
gestiscono stipendi: "Io ho bloccato fondi per forestali, personale
dell'Esa e di consorzi di bonifica – spiega l'assessore all'Agricoltura, Dario
Cartabellotta -. Avete idea di cosa significa tenere in sospeso una platea di
25 mila persone…?"
Giornale di Sicilia
25 ottobre ’13
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