Il doppio
di presenze, quasi 4000, rispetto alla capienza prevista (come nelle carceri),
oltre un anno di attesa per avere una risposta, condizioni di vita disumane,
chili di lacrimogeni sparati anche ad altezza d'uomo da uno schieramento militare da guerra... questa è la faccia
dell'accoglienza di cui in questi giorni si sono riempiti la bocca i ministri
di questo Stato, da Alfano alla Kyenge...
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Mineo, dopo ore si calma la rivolta
arrestato un immigrato
È tornata la calma dentro il centro di accoglienza grazie
all'intervento delle forze dell'ordine e di numerosi migranti che non hanno
preso parte alla protesta
di MICHELA GIUFFRIDA
È tornata la calma al Cara di Mineo dopo l'intervento delle
forze dell'ordine, ma anche di numerosi migranti che hanno contribuito a sedare
la rivolta. Dalla Questura di Catania riferiscono: "Non ci sono stati
feriti, se non qualche agente contuso", mentre un extracomunitario è stato
arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Sono iniziate anche le
operazioni di pulizia delle strade attigue alla struttura da pietre e massi.
Al Cara di Mineo in mattinata era scattato il piano di messa
in sicurezza. Sospesi tutti i servizi, personale richiamato, campo paralizzato.
Ed è stata valutata anche l'ipotesi di evacuazione. La polizia ha chiesto
rinforzi perché i blindati che controllano strade e campagne del territorio di
Mineo non sono bastati. Circa mille migranti hanno bloccato strade, incendiato
campagne, danneggiato auto, scagliato sassi contro uomini e cose. Una troupe
televisiva, assieme ai poliziotti di una volante che la scortava, se l'è vista
brutta. E dentro i Cara sono stati danneggiati un furgone e un'ambulanza della
Croce rossa.
Bloccata per ore la Catania-Gela, grossa arteria viaria dal
traffico di una autostrada. Bloccata anche la provinciale che porta al centro
città. Mineo è stata isolata. Una stazione di servizio è stata assediata, un
pullman di linea è stato preso a sassate.
Le prime avvisaglie della nuova protesta dei migranti ospiti
del Centro accoglienza richiedenti asilo di Mineo, il Cara, aperto nel marzo di
due anni fa, c'erano già state ieri sera. Tensioni, all'interno della struttura
che era stata base delle forze militari Usa di stanza alla base di Sigonella,
legate sembrerebbe alla tempistica burocratica legata al riconoscimento dello
status di rifugiato politico. Stamattina, intorno alle 7, un centinaio di
migranti ha preso di mira un'area di servizio. Alcuni di loro si sono
asserragliati dentro al bar. "Questa volta ho avuto veramente paura, non
era mai accaduto una cosa del genere", dice Leonardo Silva, il titolare
della stazione di servizio. "Stavolta erano davvero arrabbiati, siamo
stati costretti a chiuderci dentro l'ufficio, abbiamo abbassato la saracinesca.
Alcuni di loro - continua Silva - con
bastoni e pietre hanno distrutto i finestrini di un'auto posteggiata". A
quel punto, nella stazione di servizio, si è fermato un pullman dell'Ast.
"Si sono scagliati contro l'autobus
- racconta Silva - e hanno rotto
qualche finestrino laterale. Ma l'autista è ripartito subito. Stavolta è stato
diverso - rimarca Silva
- ora c'è da preoccuparsi"
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