pc 22 ottobre - mercoledi' presidio a roma tutti liberi!
Mercoledì
mattina, i 6 arrestati durante la sollevazione generale del 19 ottobre
verranno interrogati a partire dalle ore 9.30 nel carcere di Regina
Coeli. Il Gip sceglierà se convalidare o meno gli arresti di sabato
pomeriggio.
Nel verbale di arresto la polizia ha riportato che i
6 manifestanti avevano in tasca il foglietto con il nome dell'avvocato.
L'accusa vuole, in pratica, portare avanti un'ipotesi di
predeterminazione degli scontri, di organizzazione della cosiddetta
violenza.
Si tratta ovviamente dell'ennesimo episodio, in questo
paese, di processo al dissenso. Il processo alle intenzioni che si vuole
mettere in campo ci sembra un tentativo di criminalizzazione molto
debole soprattutto difronte alle migliaia di persone che sono scese in
piazza sabato e all'energia espressa. Ormai la controparte non sa più
cosa inventarsi pur di montare un clima di paura nei confronti di chi
individua direttamente i responsabili dell'emergenza sociale che viviamo
in questo paese.
Durante le settimane che hanno preceduto l'assedio
del 19 ottobre, la stampa annunciava fantomatiche orde di alieni in
arrivo a Roma per devastare la capitale. Intanto il questore
predisponeva la chiusura de La Sapienza e ordinava, all'ospedale
universitario Policlinico, attraverso una circolare, la dimissione dei
degenti per fare spazio ad eventuali feriti. Per alzare la tensione, il
giorno prima della manifestazione nel quartiere Pigneto un gruppo di
ragazzi è stato caricato dalla polizia durante un volantinaggio, mentre
in tutta la città si svolgevano identificazioni a tappeto e venivano
notificati fogli di via, come quelli a 5 attiviste/i del movimento di
lotta per la casa di Firenze. Infine, poche ore prima del concentramento
a Piazza San Giovanni sono stati installati posti di blocco ai
principali caselli autostradali, per identificare e perquisire chi è
venuto a manifestare.
Per tutti questi motivi, a tutti i
manifestanti sono stati distribuiti i numeri del supporto legale che
seguiva il corteo. Tutti e tutte avevamo il numero di un legale in tasca
o scritto sulle braccia per qualsiasi evenienza, di fronte ai
dispositivi messi in campo dalle forze dell'ordine. Ci autotuteliamo
attraverso la diffusione di opuscoli che informano le persone dei loro
diritti nel caso di arresto e il primo di questi è la nomina
dell'avvocato.
Sabato la macchina del terrore è stata messa a nudo
da una manifestazione unita e compatta, nella quale si è espressa con
dignità la rabbia di chi subisce quotidianamente il ricatto di una
precarietà devastante e la violenza degli sfratti, della devastazione
dei territori e della precarietà. Chi governa deve farci i conti.
Mercoledì ore 9.30 presidio sotto il carcere di Regina Coeli per
richiedere la liberazione immediata dei ragazzi e delle ragazze
arrestate il 19 ottobre.
Ne buoni ne cattivi. Si parte e si torna insieme
Liberi tutti e tutte!
#Assedio di Porta Pia
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