Aree
di persone che non hanno votato guardano alle prossime elezioni come
se fosse tutto uguale e ordinario. Questo se da un lato è vero,
dall'altro è bene esaminare i vari passaggi che ci permettono di
interpretare la situazione politica. I proletari non sono
qualunquisti, i comunisti sono la parte avanzata e cosciente del
proletariato, quindi occorre vedere i particolari, analizzare le
dinamiche non fermandosi ad una visione superficiale, banale. Anche
ora dobbiamo guardare dentro le cose, non certo perchè dobbiamo
scegliere un partito “meno peggio”, ma per conoscerli uno per uno
e vedere come sono negativi tutti.
La
situazione in corso è partita dalle dimissioni di Monti, che noi
abbiamo chiamato finte dimissioni. Monti è caduto da destra, è
stato Berlusconi/PdL che lo ha fatto cadere, cercando di tornare in
campo. Non è caduto sulla base di un opposizione parlamentare di
“sinistra” o di un movimento in campo di opposizione democratica.
Bersani
ha chiamato le primarie “democrazia”, salvo poi, come si è
visto, non rispettare neanche la loro democrazia interna, gli
“eletti” alle primarie alla fine stanno concorrendo per il 3° e
4° posto, perchè i primi sono già assegnati d'ufficio.
Come
abbiamo scritto negli articoli precedenti in questo blog – in
particolare il 22 e 24 dicembre e il 1° gennaio ciò che accomuna
tutti i partiti è il loro essere servi dei padroni d'Europa e
dell'Italia. E le elezioni sono solo una scelta di quale comitato
d'affari della borghesia deve meglio scaricare la crisi sulle masse
popolari.
Sulle
liste.
Monti
ha chiarito che il nemico è la “sinistra”, era partito che la
colpa era di Berlusconi, ora invece dice che la colpa è della Cgil,
di Landini, di Vendola...
La
realtà non è così, come abbiamo visto. Monti è caduto per una
“congiura di Palazzo” non per colpa della Cgil – purtroppo –
diciamo noi - perchè questo avrebbe voluto dire che la Cgil aveva
chiamato ad un “grande sciopero”, i lavoratori erano scesi in
piazza contro il governo Monti, ecc.
Monti,
poi, continuando sulla sua linea, ha chiarito che la “sinistra”
ha una sola possibilità: silenziare la “sinistra”, Landini,
Vendola, ecc. e combattere tutti coloro che non siano allineati; ha,
quindi, affermato che o è lui capo del governo, o non accetta niente
di meno. Questo è parecchio per un tecnico che nessuno ha eletto.
Tutto
ciò si chiama dittatura dei tecnici, di maggiordomi del capitale.
Questi “tecnici” prima si sono presentati con 'stile' per ridare
“dignità ad un paese diventato barzelletta”, poi via via, questo
Monti è diventato volgare, più simile ai suoi ministri. Monti dice
che sta facendo una lista di “buona gente” ma la presenza di
“vecchia feccia”, tipo Buttiglione, mostrano la sostanza della
sua lista.
La
lista Monti è quella voluta dai padroni, dall'Europa, è fatta per
stabilire il governo che nascerà deve essere come lo vogliono loro,
“indipendentemente dal risultato elettorale”.
Questo
è il punto, sono loro stessi che dicono che le elezioni non valgono
niente. Il risultato è scontato! Questo da un lato deve spazzare via
le speranze di un cambiamento che venga dalle elezioni, dall'altra è
spia di un malessere del sistema italiano, che via via deve
rinunciare anche a quello che dice di essere.
Nessuna
illusione, quindi. I provvedimenti di sventagliata di aumenti di
tasse, di tariffe, prezzi, arrivati a fine anno, gli attacchi in
tutti i campi della vita sociale che si annunciano, dalla chiusura di
decine di università, ai tagli al lavoro e ai salari, tutti questi
attacchi non sono materia di campagna elettorale, né di differenti
programmi. Tutto è stato già deciso.
In
questo quadro le elezioni non ci servono come arma di combattimento.
In
certi casi i comunisti non si sottraggono alle elezioni per
ostacolare anche con l'azione parlamentare i provvedimenti del
governo, o per fare del parlamento una tribuna per chiamare i
proletari e le masse popolari alla lotta. Ma queste cose, con le
attuali leggi elettorali e parlamentari, non si possono fare. La
realtà mostra che quando fai una lotta pesi molto ma molto di più
di un deputato (vedi la No Tav). Perchè, quindi, dovremmo darci da
fare per un deputato invece che approfondire il distacco tra masse e
istituzioni? In queste elezioni utilizziamo un mix di lotte e di
scelte coraggiose di boicottaggio aperto. Questo è più conseguente
a quello che diciamo tutti i giorni.
Andiamo
avanti nell'analisi del voto. L'esito probabile delle elezioni, è
che il PD abbia la maggioranza relativa. Ma questo non significa che
Bersani sia il capo del governo, perchè se non hai la maggioranza
assoluta ti devi alleare con altre liste. In questo senso, l'unico
governo possibile del PD è quello con Monti (che deve essere capo
del governo). Avremo, quindi, un governo tecnico investito dal voto
elettorale.
Ma
nello stesso tempo Monti rischia molto, è il modo con cui ha
iniziato la campagna elettorale che lo fa rischiare. Monti dovrebbe
prendere voti dal PD (Renziani, Ichino, ecc.), da ex vicini a
Berlusconi, o raccoglie questi altri voti, o i voti alle tre liste
che ha messo insieme non bastano.
In
questa situazione Berlusconi tornerebbe effettivamente ad avere un
peso..
La
borghesia si è messa in un vicolo cieco, in una instabilità
maggiore di prima.
Fuori
da questo quadro, altre soluzioni sono difficili. Certo, Berlusconi
non va sottovalutato, raccoglie il fondo del barile, che purtroppo
non finisce mai (aree fasciste), ma è difficile che metta in
discussione i risultati elettorali. Berlusconi e PdL sarebbe comunque
una presenza incombente in parlamento. Il partito di Berlusconi è
sempre più un misto di fasci, leghisti, puttanieri, il listino di
Berlusconi è fatto con i “pizzini”. Ma resta una realtà che può
incidere. Sotto questo punto di vista, resta un problema di cui tener
conto nell'evoluzione della situazione politica.
Poi
c'è il voto a Grillo che potrebbe arrivare ad essere il 2°o 3°
partito, che però non è spendibile dalla borghesia. La lista Grillo
è una fusione di tre questioni: Grillo, i grillini e chi li vota che
in generale esprimono un voto di protesta. Grillo è un demagogo
senza futuro, esprime un populismo impregnato di destra, gli eletti
grillini non sono nessuno - per questo Grillo dice che non devono
aprire bocca – e questi grillini, una volta eletti, si posizionano
nel loro vero partito (come è già accaduto). Quindi questa lista
non è una vera opposizione, non serve a cambiare i meccanismi
interni.
Rispetto
alla Lega, Berlusconi ha indispensabile bisogno dell'aiuto della
Lega, ma essa non si allea con Berlusconi e, quindi, rischia di non
arrivare al parlamento, è in caduta libera; si trova di fronte a
questa situazione ingarbugliata: se si allea con Berlusconi perde i
suoi voti ma viene eletta in parlamento; se si presenta da sola
rischia di non andare proprio in parlamento.
Sulle
altre varianti di presenza alle elezioni, ne parleremo dopo. Ma
comunque anche queste altre liste non porterebbe parlamentari di
sinistra nel parlamento.
Noi
dobbiamo pensare a ben altro, costruire la forza e organizzazione dei
lavoratori, dei giovani, delle donne, sviluppando l'autonomia
soggettiva dei proletari e delle masse popolari.
L'unico
modo per pesare anche nelle elezioni è il boicottaggio elettorale.
L'opposizione
nel nostro paese non cresce su base parlamentare.
Proletari
comunisti
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