Col passare delle ore cresce la mobilitazione dei
curdi in Europa. E si precisano i sospetti su esponenti dell'ultradestra
turca presenti a Parigi.
I kurdi chiedono di far luce su chi ha armato la mano omicida contro le proprie rappresentanti e manifestano in molte capitali dov’è presente la comunità. A Parigi l’appuntamento è per le 12 in Place de la Bastille, a Roma dalle 10 alle 14 a piazza Farnese davanti allo storico Palazzo sede dell’Ambasciata di Francia. La scelta è direttamente simbolica, viene lanciata una chiamata di correo al governo Hollande e al Ministero dell’Interno che non ha provveduto a prevenire l’odioso attentato vigilando sulle strutture della comunità. Le indagini prendono in considerazione molte le piste e le più svariate ipotesi. Fra quest’ultime una porta dritto a certe componenti dell’ultradestra turca presenti in territorio francese che fanno della capitale un abituale luogo di ritrovo e d’azione. Si tratta di rodati appartenenti alla struttura dei “Lupi grigi” e non solo. Ora la denominazione è quasi caduta in disuso, si mascherano in vari Paesi dell’Unione Europea dietro la sedicente “Federazione dei Turchi”. La struttura s’è costituita in Francia, Germania, Belgio, Austria, Danimarca, Olanda, Svizzera ricalcando la strada della storica migrazione da lavoro del popolo turco. Ma il “lavoro” di anziani e nuovi militanti ha scopi che rasentano l’eversione e in altre epoche l’hanno praticata. Quella Federazione mostra ben poco di federativo, nel migliore dei casi si tratta d’un organismo paneuropeo che esalta uno sfrenato nazionalismo.
Peraltro a “place Beauvau” molti di questi signori sono conosciuti, seguiti, schedati. Si chiamano Cemal Çetin, Aytekim Kiraç, Nihat Bozdac, Ersan e Tayfur Tastan, Yusuf Ziya Arpacik. Quest’ultimo ha alle spalle un perfetto curriculum paramilitare formandosi come squadrista e poi guardiaspalle del leader del Milliyetçi Hareket Partisi. Diventa quindi miliziano in Azebaijan poi combatte gli armeni del Karabakh. S’è ripetuto in Iraq con bande ultrazionaliste a Kirkouk. Certo il personaggio s’aggira attorno ai cinquantacinque anni, vive di ricordi postando su You Tube talune tardo comparsate dall’Iraq di questo tenore http://www.indirvideo.net/yusuf-ziya-arpacik-hq--319949.html . Però fu coinvolto nel caso Ergenekon e ha avuto un ruolo non secondario nell’attentato al Consiglio di Stato compiuto nel 2006 col colonnello Muzaffer Tekin. Se un pezzo dell’Intelligence appartenente allo “Stato profondo” si serva ancora di uomini come Arpacik non è dato sapere. Magari non per fare il killer visto che, anche grazie all’autopubblicità, l’ex ‘lupo grigio’ è ultra conosciuto oltreché ultra nazionalista. Comunque questa rete parigina può aver fornito appoggi e informazioni. Un’emittente della “Federazione dei Turchi” molto attiva nella propaganda, Radio Mit che sta per ‘Made in Turkey’, viene indicata come una strumento lobbistico con cui l’organismo cura operazioni garbate di reclutamento e avvicinamento a determinati obiettivi politici. L’uso dell’acronimo (Mıt è la sigla deli Servizi di Ankara) non sembra totalmente casuale.
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I kurdi chiedono di far luce su chi ha armato la mano omicida contro le proprie rappresentanti e manifestano in molte capitali dov’è presente la comunità. A Parigi l’appuntamento è per le 12 in Place de la Bastille, a Roma dalle 10 alle 14 a piazza Farnese davanti allo storico Palazzo sede dell’Ambasciata di Francia. La scelta è direttamente simbolica, viene lanciata una chiamata di correo al governo Hollande e al Ministero dell’Interno che non ha provveduto a prevenire l’odioso attentato vigilando sulle strutture della comunità. Le indagini prendono in considerazione molte le piste e le più svariate ipotesi. Fra quest’ultime una porta dritto a certe componenti dell’ultradestra turca presenti in territorio francese che fanno della capitale un abituale luogo di ritrovo e d’azione. Si tratta di rodati appartenenti alla struttura dei “Lupi grigi” e non solo. Ora la denominazione è quasi caduta in disuso, si mascherano in vari Paesi dell’Unione Europea dietro la sedicente “Federazione dei Turchi”. La struttura s’è costituita in Francia, Germania, Belgio, Austria, Danimarca, Olanda, Svizzera ricalcando la strada della storica migrazione da lavoro del popolo turco. Ma il “lavoro” di anziani e nuovi militanti ha scopi che rasentano l’eversione e in altre epoche l’hanno praticata. Quella Federazione mostra ben poco di federativo, nel migliore dei casi si tratta d’un organismo paneuropeo che esalta uno sfrenato nazionalismo.
Peraltro a “place Beauvau” molti di questi signori sono conosciuti, seguiti, schedati. Si chiamano Cemal Çetin, Aytekim Kiraç, Nihat Bozdac, Ersan e Tayfur Tastan, Yusuf Ziya Arpacik. Quest’ultimo ha alle spalle un perfetto curriculum paramilitare formandosi come squadrista e poi guardiaspalle del leader del Milliyetçi Hareket Partisi. Diventa quindi miliziano in Azebaijan poi combatte gli armeni del Karabakh. S’è ripetuto in Iraq con bande ultrazionaliste a Kirkouk. Certo il personaggio s’aggira attorno ai cinquantacinque anni, vive di ricordi postando su You Tube talune tardo comparsate dall’Iraq di questo tenore http://www.indirvideo.net/yusuf-ziya-arpacik-hq--319949.html . Però fu coinvolto nel caso Ergenekon e ha avuto un ruolo non secondario nell’attentato al Consiglio di Stato compiuto nel 2006 col colonnello Muzaffer Tekin. Se un pezzo dell’Intelligence appartenente allo “Stato profondo” si serva ancora di uomini come Arpacik non è dato sapere. Magari non per fare il killer visto che, anche grazie all’autopubblicità, l’ex ‘lupo grigio’ è ultra conosciuto oltreché ultra nazionalista. Comunque questa rete parigina può aver fornito appoggi e informazioni. Un’emittente della “Federazione dei Turchi” molto attiva nella propaganda, Radio Mit che sta per ‘Made in Turkey’, viene indicata come una strumento lobbistico con cui l’organismo cura operazioni garbate di reclutamento e avvicinamento a determinati obiettivi politici. L’uso dell’acronimo (Mıt è la sigla deli Servizi di Ankara) non sembra totalmente casuale.
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