No, "Rosa" non sarà sola ad affrontare il processo contro il militare
stupratore. Ci saranno le donne, le compagne dell'mfpr.
Perchè questo è un
processo "Simbolo", ma potrebbe anche essere un processo "pilota" se avesse
degli sbocchi positivi nel senso dell'incriminazione dei militari complici
di Tuccia.
Non ci facciamo illusioni nella giustizia classista e sessista,
spetta a noi donne smascherare tutte le connivenze, l'omertà delle
istituzioni e dei responsabili della nostra "sicurezza", e dobbiamo farlo con
forza almeno in questa occasione, superando la "timidezza" con cui, anche da
parte delle donne che si sono mobilitate qui per lo stupro di Pizzoli, è
stato affrontato questo caso.
Sappiamo che la ragazza è stata stuprata e
seviziata almeno da 3 militari (in presenza della fidanzata del commilitone
aquilano), ma che solo uno di loro, Francesco Tuccia, è incriminato per
stupro e tentato omicidio
Sappiamo che il commilitone aquilano, Stefano
Buccella, figlio del sostituto commissario di PS, aveva già tentato di
stuprare un'altra ragazza, ma è stato coperto dalle forze dell'ordine quando
quella ragazza provò a denunciarlo. Costui
ora è incriminato solo per falsa testimonianza e per calunnia nel processo a
Tuccia.
Cosa vogliamo? Vogliamo tutto!
Non ci basta un capro
espiatorio e un'ammissione in parte civile.
Vogliamo che paghino TUTTI i
responsabili dello stupro.Dai commilitoni, alla questura, a tutto questo Stato di polizia, che non è la soluzione, ma il problema, con le sue
operazioni "strade sicure" sguinzagliate per l'Italia a dare la caccia agli
immigrati, alle donne, ai proletari
"l'India non è poi così
lontana
arriverà fin qui la rossa tramontana
che spazzerà via in poche
ore
ogni militare, bastardo stupratore"
"Francesco Tuccia non lo
dimenticare
la furia delle donne dovrai scontare"
Saluti a tutte le
donne e le compagne in mobilitazione a L'Aquila, nelle altre città, in tutto il
mondo contro lo stupro e la violenza di Stato
Luigia.
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