A partire da settembre in diverse città italiane, campagna di informazione, presentazione, organizzazione della partecipazione alla Conferenza del 24 novembre.
Info:
csgpindia@gmail.com Appoggiare la guerra popolare in India!
I padroni del sistema imperialista mondiale portano avanti
un’offensiva contro i popoli del mondo. Guerre di aggressione imperialiste come
quelle contro Iraq, Afghanistan e Libia hanno segnato l’inizio del secolo e
stanno preparando la prossima guerra contro la Siria, l'Iran o chissà chi altro,
perché una cosa è certa, non si fermeranno per loro volontà. Allo stesso tempo,
scaricano sui popoli le conseguenze della crisi, specie sui popoli delle
nazioni oppresse, ma anche negli stessi paesi imperialisti, dove la classe operaia
è costantemente calpestata e i suoi diritti fondamentali vengono rapidamente
cancellati. In questa situazione, il fascismo non è una minaccia vaga, ma una
forza agente.
Allo stesso tempo, gli imperialisti distruggono
sistematicamente il pianeta. Tutto ciò è ben noto. Dimostra che l'imperialismo
è reazione su tutta la linea, dimostra che l’imperialismo non è compatibile col
progresso dell’umanità e neppure con la sopravvivenza di una parte sempre più
grande della popolazione mondiale. “La fine della storia” che gli imperialisti hanno
annunciato a gran voce dalla degli anni novanta è un inferno per il
proletariato e dei popoli del mondo, ma più oppressione catena più resistenza,
e così, dal Perù alle Filippine, dalla Gran Bretagna alla Cina, dalla Colombia
al Kurdistan, dalla Nigeria alla Grecia, i paesi in tutto il mondo vogliono l’indipendenza,
le nazioni la liberazione, e i popoli la rivoluzione.
Questa è la base di una corrente che seppellirà l’imperialismo,
ma il problema è che in molti casi la lotta contro imperialismo si limita alla sola
resistenza senza altra prospettiva che la propria sopravvivenza. Perciò, per
sviluppare queste lotte come una poderosa ondata di lotta antimperialista e
rivoluzionaria, occorre un fattore cosciente e organizzato che sia in grado di dirigere
conseguentemente la lotta fino a stabilire il Potere popolare. Per questo vale
la pena di rivolgere lo sguardo all’India.
L’India, e quello che le classi dominanti presentano cinicamente come la “Via indù” è un esempio di quello che porta lo “sviluppo”
dell’imperialismo, un paradiso per
i ricchi e l’inferno per il
popolo. I patrimoni delle 53 persone
più ricche del paese è pari al
31% del PIL, mentre il 77% della popolazione vive con meno
di 20 rupie al giorno (circa 50 centesimi di euro). Ogni giorno 5.000 bambini
muoiono per fame e malnutrizione,
quasi due milioni di bambini morti
all’anno. La percentuale delle persone che soffrono la fame è superiore a quella
dell’Etiopia. La crisi agraria, conseguenza diretta della politica
imperialista, è sempre causa di
estrema misera per i contadini e di un’ondata di suicidi di centinaia di
migliaia di contadini disperati che si tolgono la
vita. “La più grande democrazia del mondo” è un paese in
cui la grande borghesia e i latifondisti fanno ciò che vogliono. Un paese dove il sistema delle caste è ancora intatto. Le diverse minoranze,
nazionalità e popoli diversi devono
sopportare di vivere in una “prigione
dei popoli”.
Per incrementare lo sfruttamento imperialista sono state istituite le Zone Economiche Speciali, dove le cosiddette
“multinazionali” sono libere di operare senza vincoli. Decine di milioni di persone sono costrette
a diventare profughi nel loro paese,
espulsi dalla terra dove i loro antenati hanno sempre vissuto, per
permettere al capitale di razziare le
materie prime. Potremmo fare molti altri esempi, fino a riempire
un libro, ma la questione è chiara:
la rivoluzione antimperialista e antifeudal è una necessità per la stragrande
maggioranza del popolo dell’India.
Questa rivoluzione è
in corso. Sotto la direzione del
Partito Comunista dell'India (Maoista)
si sta sviluppando una guerra popolare, definita dagli esponenti più importanti delle classi
dominanti la più grande minaccia per il sistema. Nelle campagne ci sono migliaia di organizzazioni
di vero potere popolare. Nei Comitati Popolari Rivoluzionari hanno iniziato a stabilire il loro Stato
quelli che per secoli hanno avuto nulla. Organizzano
con le proprie forze una società dove non c’è fame, dove
ci sono istruzione e la salute, dove
la terra è proprietà di chi lavora. Lì non ci sono più
latifondisti né servi degli imperialisti, le esigenze
delle masse sono la legge, vive
la vera democrazia, la nuova democrazia
del popolo. Nelle città le organizzazioni di massa avanzano per
salti. A febbraio di quest’anno la classe operaia indiana ha realizzato il più
grande sciopero della storia
dell’umanità, con la partecipazione di 100 milioni di
persone, e le classi dominanti
sono terrorizzate dalla crescente
influenza dei maoisti. La guerra
popolare scuote la società dalle fondamenta più profonde.
Ovviamente le classi dirigenti e i loro padroni imperialisti
non se ne stanno tranquilli a braccia conserte a guardare il movimento rivoluzionario che
avanza. Agiscono come hanno fatto
sempre e ovunque, cercando di
soffocare nel sangue la lotta del popolo. “Specialisti” della lotta anti-sovversiva
sono giunti dagli Stati Uniti e dal Mossad di Israele per collaborare sul campo con le
forze repressive. Forze paramilitari dello Stato combattono quotidianamente contro
la guerriglia, paramilitari organizzati
e armati militarmente. Esercito e aviazione prendono
sempre parte ai combattimenti. Lo
stato reazionario ha scatenato barbare campagne quali, tra la altre, Salwa Judum, “Green Hunt”,
e applica una politica paragonabile
alle campagne dei nazisti contro le
resistenze antifasciste nella seconda
guerra mondiale, praticando sistematicamente assassinii,
torture e "sparizioni" contro i dirigenti rivoluzionari.
Ma il popolo non
si fa schiacciare. La guerra popolare
avanza senza fermarsi col chiaro
obiettivo della presa del potere. Ciò è possibile
in quanto quel fattore cosciente e
organizzato di cui abbiamo parlato, esiste ed è in grado di dirigere coerentemente
la lotta fino in fondo. La loro è una lotta giusta ed è un dovere internazionalista darle il nostro
pieno e saldo appoggio. La guerra popolare in India deve fondersi
con la lotta dei popoli di tutto
il mondo ed essere parte della
grande corrente rivoluzionaria che infine sconfiggerà l’imperialismo. Lo sviluppo di
un movimento antimperialista conseguente in un paese di 1,2 miliardi di persone,
farà sì che cambino i rapporti di forze tra imperialismo e popoli oppressi,
e sarebbe perciò una grande spinta per
le forze rivoluzionarie in tutto
il mondo. Appoggiare questo movimento non significa
solo osservare un dovere, ma serve anche a fare avanzare
il movimento in tutti
i paesi.
E’ in questo senso
che il 24 novembre
di quest’anno organizziamo ad Amburgo una conferenza
internazionale. ci aspettiamo che questa conferenza dia un impulso importante al
movimento internazionale di sostegno
alla Guerra in India. Delegazioni
da diversi paesi vi parteciperanno
e porteranno le loro esperienze e idee
su come far crescere questa campagna a
un livello superiore. Vogliamo che questa sia una conferenza in cui esprimano
l’iniziativa, l’energia e la volontà
antimperialista e rivoluzionaria, di
proletari, donne, giovani, immigrati, artisti e intellettuali progressisti. Non
vogliamo che sia solo un atto formale, ma una viva
espressione di internazionalismo proletario,
che possa servire a fare progressi
concreti nella campagna di appoggio.
La conferenza è aperta a tutte le forze
coinvolte in questo obiettivo. Perciò:
Tutti alla Conferenza
Internazionale di Appoggio alla Guerra Popolare in India!
Comitato internazionale di Sostegno alla Guerra Popolare in India
Lega Contro l'Aggressione Imperialista - Amburgo
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