venerdì 27 luglio 2012

pc 27 luglio - Scontri tra polizia e i lavoratori Jabil a Cassina de' Pecchi


Jabil: i lavoratori si oppongono allo sgombero dei macchinari 


Jabil, scontri al presidio degli operai. Ma l'irruzione è un flop


Mattinata rovente nello stabilimento di Cassina de' Pecchi: 140 fra operai e giovani dei centri sociali hanno fronteggiato polizia e carabinieri


Una manifestazione degli operai Jabil
Cassina de' Pecchi, 27 luglio 2012 - Mattinata calda, anzi rovente alla Jabil di Cassina de' Pecchi. Polizia e carabinieri sono intervenuti per sgomberare il presidio degli operai licenziati dalla multinazionale americana. Le forze dell'ordine sono intervenute con sei camionette a sostegno del personale Jabil, entrato nell'area dello stabilimento sulla Padana superiore con due camion e sei muletti per prelevare e portare via i componenti per la produzione di ponti radio. Ad accoglierli, allertati sin da ieri di una possibile irruzione, c'erano un centinaio di operai sostenuti da una quarantina di ragazzi dei centri sociali. Dopo una piccola carica i lavoratori si son dovuti fare da parte ma la missione dei facchini Jabil si è rivelata un flop, perché nel magazzino hanno trovato solo pochi scatoloni di scarso interesse.
"Questo è l'ultimo colpo di coda della Jabil - commenta un operaio -, per lo smacco ricevuto pochi giorni fa, quando il Governo ha dimostrato di voler riavviare la produzione a Cassina". La Jabil ha chiuso lo stabilimento produttivo a dicembre, lasciando a casa 325 lavoratori che hanno continuato a occupare la fabbrica. Venerdì scorso, in municipio, la possibile svolta, con l'incontro fra un rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico, di Invitalia, della direzione di Nokia Siemens Networks, proprietaria dell’area, e dei rappresentanti dei lavoratori. Il tavolo ha prodotto l’impegno concreto, da parte governativa, di presentare entro sei mesi un progetto di sviluppo produttivo del sito.

TRE OPERAI, FRA CUI DUE DONNE, SONO SALITI SUL TETTO
Cassina de' Pecchi, tensioni tra polizia e lavoratori dello stabilimento Jabil
Presidio davanti all'azienda che produceva per Nokia Siemens Network e che ha licenziato tutti i 380 dipendenti


Scontri tra polizia e i lavoratori Jabil a Cassina de' Pecchi
MILANO - Momenti di forte tensione venerdì mattina allo stabilimento della Jabil a Cassina de' Pecchi, nel Milanese, fra lavoratori e forze dell'ordine. Ci sono stati spintoni e tre operai, fra cui due donne, sono saliti sul tetto. Alle 5.30 la proprietà si è presentata con un tir per caricare i materiali rimasti nello stabilimento: una sessantina di persone, che partecipavano al presidio permanente, sono state spostate dall'ingresso principale e si è cominciato a caricare il camion. Sono intervenuti carabinieri e polizia. Una sessantina di persone, tra cui alcuni appartenenti ai centri sociali, sono tornati verso l'ingresso per disturbare l'operazione di carico con urla e cori, ma senza alcun contatto con le forze dell'ordine. A quel punto un ingegnere della Jabil ha deciso di interrompere il caricamento della merce a causa del clima teso. L'azienda produceva componenti per ponti radio e telecomunicazioni per conto di Nokia Siemens Network, e ha licenziato nel novembre scorso tutti i 380 dipendenti, per consentire agli addetti della Jabil di recuperare il materiale delle linee di produzione.

                   
NEL CAPANNONE - Secondo quanto spiegato dalla Fiom, dopo spintoni fra le tute blu e le forze dell'ordine una ventina di addetti della Jabil sono riusciti a entrare nel capannone, di proprietà della Nokia, e hanno iniziato a prelevare del materiale ma sono stati affrontati dagli operai che hanno bloccato il recupero della merce. La situazione si è normalizzata dopo le 8.30. «La Jabil - sottolinea Roberto Giudici, responsabile organizzativo della Fiom-Cgil di Milano - deve capire che le azioni di forza falliranno sempre e che l'unica strada è la discussione con i lavoratori. Chiediamo che Jabil favorisca l'ingrezzo di acquirenti dopo aver deciso di andarsene e quindi non deve portare via asset produttivi che sono la precondizione per un rilancio dell'attività».

corriere Redazione Milano online
27 luglio 2012

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