la rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro esprime la massima
solidarietà a questi operai in lotta
«Ci è stato negato il lavoro - spiegano - in quanto siamo visti come
"scomodi"
per la nostra presa di posizione contro la multinazionale tedesca, ma anche
a causa
della colpevole assenza delle istituzioni, a tutti i livelli». Gli operai
dicono di
sentirsi abbandonati da tutti. Dal capo dello Stato, dichiarano in una nota
«che dopo
il commovente discorso di fine anno del 2007 dedicato ai sette operai morti
bruciati
e tante promesse, nulla ha fatto per migliorare la situazione della
sicurezza nei
luoghi di lavoro facendo valere il peso del suo ruolo sulla politica». Dal
nuovo
presidente della Regione il leghista Roberto Cota, «che - si legge -
sbandiera ai
quattro venti un programma tutto incentrato sulla difesa dei posti di lavoro
per i
lavoratori del Piemonte, noi ci chiediamo a quali lavoratori si riferisce e
come lo
sta attuando, con una nuova ricetta Fiat?». Dal Comune di Torino «che nelle
persone
del sindaco Chiamparino e del suo vice Dealessandri, ci ha del tutto
ignorato». Una
situazione «paradossale», secondo i tredici lavoratori: «Gli stessi enti
locali che
hanno sottoscritto gli accordi che prevedono la ricollocazione per tutti i
lavoratori
e che si sono costituiti parte civile nel processo al fianco degli operai,
ci hanno
poi completamente abbandonati». (fonte: Ansa)
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