E’ stato condannato a 7 anni e 2 mesi di reclusione, con rito abbreviato, il poliziotto accusato di aver violentato una persona transgender di nazionalità brasiliana, quando era in servizio nel Centro di identificazione ed espulsione milanese di via Corelli.
Lo ha deciso il gup di Milano Gaetano Brusia. Stando alle indagini del pm Stefania Carlucci, il poliziotto, Mauro Tavelli, nel 2009 avrebbe costretto la persona trasgender ad un rapporto orale in un ufficio all’interno del Cie, con la promessa di usare il suo potere per farlo uscire. L’agente è stato condannato per i reati di violenza sessuale, concussione, atti osceni, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e della prostituzione.
Secondo l’accusa, il poliziotto, che era finito in carcere lo scorso giugno, avrebbe anche affittato un appartamento in zona Cenisio a Milano, che veniva utilizzato da alcuni transessuali per prostituirsi. Inoltre, in fase di indagini, anche altri reclusi nel Cie avevano denunciato di aver subito tentativi di violenza. Il pm aveva chiesto per lui una pena di 11 anni e 5 mesi, ma il giudice lo ha assolto dalle accuse di sfruttamento della prostituzione e molestie.
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