domenica 26 dicembre 2010

pc quotidiano 26 dicembre - da palermo ..ancora contro le posizioni pacifiste nel movimento studentesco

dopo il testo di red block pubblicato sul nostro blog e su quello di red block link 'Palermo ...Prendiamo le distanze da chi prende le distanze! Sui fatti del 22 Dicembre'
un nuovo testo da palermo del 'collettivo 20 luglio' si muove nello stesso campo



Comunicato sui
fatti del 22 Dicembre

In queste settimane il movimento studentesco che sta attraversando ogni strada d'Italia ha dimostrato di avere un orizzonte ben più ampio e una radicalità diffusa che i movimenti degli anni precedenti non hanno saputo esprimere. Radicalità
che va ben oltre la banale dicotomia “violenza-non violenza”, una radicalità che si
esprime in tutte le sue forme spinta da una rabbia generazionale che
non può essere ridicolizzata e liquidata con le affermazioni di cui tutto il mondo politico si è reso protagonista. La capacità e la forza dirompente di questo movimento è la sua stessa natura: questo è un movimento AUTORGANIZZATO, lontano anni luce dalle logiche partitiche e sindacali, tanto nelle sue forme quanto nella sua
teorizzazione. Negli ultimi mesi siamo riusciti a riportare al centro dell'attenzione una mobilitazione che stentava ad essere riconosciuta come un qualcosa di inarrestabile e spontaneo, abbiamo occupato monumenti, fatto centinaia
di cortei non autorizzati, preso di mira le sedi del potere e dell'alta
finanza, veri fautori di una crisi che vogliono farci pagare. Lo slogan urlato nelle piazze “Noi la crisi ve la creiamo” diventa pratica reale di una conflittualità che giorno dopo giorno prende corpo. Come sempre accade, i politici di turno
hanno appoggiato questo movimento fino a quando gli studenti non hanno
dimostrato di non conoscere “zone rosse”, divieti e limitazioni alle
loro libertà (il 14 dicembre a Roma docet), di non esser semplici burattini nelle mani di una classe politica allo sbando, ma di essere protagonisti di un lotta che parte dall'opposizione al disegno di legge Gelmini, ma che si pone come obiettivo l'abbattimento di un sistema che ha cancellato ogni prospettiva per milioni di giovani. In questo contesto i giornali, veri terroristi mediatici, non hanno
aspettato un minuto in più per mettere in pratica quello di cui sono
maestri: criminalizzare la rabbia degli studenti, identificandola come “violenza fine a se stessa” o peggio ancora come “ritormo al terrorismo degli anni '70”. Siamo
assolutamente contrari alla divisione del movimento in “buoni” e “cattivi”, abbiamo dimostrato che siamo capaci contemporaneamente di occupare le nostre strade lasciando la classe politica nelle sue zone rosse, isolati dal resto del paese,
quasi come “un'Alcatraz” in pieno centro città, e di lottare in maniera determinata per fermare lo scempio parlamentare e mandare un messaggio chiaro: PER NOI, PER LA
NOSTRA RABBIA, PER LA NOSTRA DETERMINAZIONE, NON ESISTONO ZONE
INACCESSIBILI E NON CI FERMEREMO FINO A QUANDO NON AVREMO VINTO LA
NOSTRA GUERRA!

Critichiamo in maniera netta e inequivocabile quelle realtà cittadine come Unipa Block che si sono schierati a favore di questa visione imposta dai
giornali, attaccando chi ieri mattina ha tentato di riappropriarsi dei
luoghi del potere, dove politici da strapazzo legificano contro i diritti e gli interessi degli studenti,dei lavoratori, dei migranti. Assurdo oltre che controproducente scrivere comunicati contro altre realtà di movimento, che invece
andrebbero difese e sostenute di fronte alla vera violenza, quella di
Stato! Inoltre ci dissociamo dall'articolo apparso su Repubblica Palermo dove si sottolinea la presa di distanza da parte del Coordinamento Universitario. NOI NON CI
DISSOCIAMO rispetto agli eventi di ieri mattina. La manifestazione del
pomeriggio era già stata programmata da tempo e certo non in contrapposizione con quella mattutina. Un'analisi diversa ci aveva portato a scendere in piazza in
momenti diversi, ma questo (né da una parte, né dall'altra) era stata considerata una spaccatura del movimento. Infine vogliamo sottolineare la nostra estraneità al gruppo Unipa Block e ancor di più a partitini come Sinistra e Libertà e
Partito Democratico che scendono in piazza con l'unico intento di
egemonizzare e guidaer la mobilitazione a fini puramente propagandistici, contrapponendosi con la maggioranza degli studenti che ripudiano in maniera netta le loro ingerenze.

Consigliamo ai giornalisti di essere in piazza e parlare con gli studenti prima di
scrivere montagne di merda, prima di sentenziare e sparare a zero senza
conoscere nulla di quello che accade all'interno del movimento.

Consigliamo invece agli studenti che hanno scritto comunicati contro
una parte del movimento di tornare nelle loro sedi di partito o nei
vari senati accademici di cui fanno parte.

COLLETTIVO 20 LUGLIO
boxautogestito@libero.it

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