domenica 26 dicembre 2010

pc quotidiano 26 dicembre - un dibattito necessario..16 Ottobre e 14 Dicembre :le date del fallimento del sindacato di base

con la lodevole eccezione dello slai cobas per il sindacato di classe che andrebbe sottolineata, ma come ben si dovrebbe intendere..lo slai cobas per il sindacato di classe non è un sindacato di base, ma una componente necessaria...
per il sindacato di classe


16 Ottobre e 14 Dicembre :le date del fallimento del sindacato di base

Mentre la crisi si fa più dura e attacca lavoratori e proletari, la Cgil è la
ruota di scorta del Pd ma il sindacalismo di base non si mobilita e non sa che
fare
(dall'intervento di un delegato in una assemblea di Uniti contro la Crisi))

Che il 16 Ottobre non fosse solo un appuntamento della Fiom lo si era capito
dalle risposte provenienti dai settori sociali. Se oggi centri sociali e parte
degli studenti interloquiscono con maggiore facilità con la Cgil è un limite
del sindacato di base visto che nel 1990 e ancora due anni fa abbiamo avuto una
interlocuzione privilegiata che non abbiamo saputo e voluto sfruttare per
costruire percorsi comuni e comprendere cosa va accadendo nel mondo della
conoscenza e nelle giovani generazioni.
In questi anni, il sindacato di Base non ha saputo cogliere i processi di
ristrutturazioni, spesso non li ha neppure analizzati. Basta prendere l'esempio
del mondo della conoscenza e della Pubblica Amministrazione. Se non
organizziamo i lavoratori esternalizzati negli enti locali e nella sanità
collegandoli a colleghi e colleghe pubblici (ma per quanto tempo ancora??) come
potremo condurre una battaglia contro la privatizzazione?
Se pensiamo di ridurre l'intervento sindacale alla scuola media e media
superiore dimenticando l'università e tutte le figure precarie che vivono nel
mondo della conoscenza in appalti e subappalti come potremo avere una nozione
di cosa sia oggi il mondo della conoscenza?
E infine se pensiamo che il modello Marchionne valga solo per Pomigliano come
interverremo nel settore privato quyando questo modello di schiavitù si
trasmetterà al settore metalmeccanico e a tutti gli altri ambiti del privato?

Queste sono le domande senza risposta che stanno alla base della crisi del
sindacato di base e in particolare dei Cobas.
E' palese l'incomprensione della piazza del 14 dicembre, basterebbei leggere
quello che l'esecutivo nazionale COBAS scrive sul sito www.cobas.it
"non ritenevamo che dallo scontro interno al ceto politico-parlamentare di
centrodestra, messo in scena in Parlamento martedi 14, nella totale afasia di
contenuti alternativi al berlusconismo da parte della “sinistra” politico-
istituzionale, potesse uscire alcunchè di positivo per il conflitto e per una
prospettiva di significativo mutamento delle politiche economiche e sociali
dominanti e condivise tra centrodestra e centrosinistra"

Ma gli estensori di questa lettera dove vivono?
Non si fa opposizione a Berlusconi e alle sue leggi liberticide per non
spianare la strada ai governi tecnici di Bankitalia e del centro moderato?
Sarebbe come se in Grecia i lavoratori e i comunisti non si mobilitassero
perchè la loro situazione potrebbe un domani peggiorare quando la loro stessa
sopravvivenza è oggi seriamente minacciata dalle decisioni della Banca
Europea.

Avere lasciato soli i metalmeccanici prima e gli studenti oggi non aiuta
certo a costruire opposizione sociale e politica nel paese ma piuttosto arretra
ogni ipotesi di conflitto generalizzato e getta discredito sul sindacato di
base che anche dai settori più avanzati della società non viene visto come un
interlocutore ma solo residuato degli anni passati.

E' forse tempo che la classe dirigente del sindacato di base(in 20 anni non è
cambiato un dirigente a dimostrazione che oltre al mancato ricambio generazione
esiste ormai un blocco di potere antidemocratico) si rimetta in discussione se
non vogliamo distruggere un quarto di secolo di lotte sociali e sindacali, se
non vogliamo mandare allo sbaraglio delegati e lavoratori che negli uffici e
nelle aziende sono privi di bussola e arrancano nel buio.
Ma oltre ad una nuova classe dirigente urge una analisi della fase e un nuovo
modo di operare all'interno del conflitto e del mondo del lavoro senza cui non
avremo alcun futuro

federico giusti
rsu comune di pisa

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