Come sono andati i fatti ieri mattina davanti il Liceo Classico Umberto I di Palermo.
Ci sono molte inesattezze e falsità circa le notizie divulgate dalle agenzie stampa sul sit-in antifascista davanti il liceo classico Umberto I di Palermo svoltosi ieri 09/10/10 alle ore 12:00.
Innanzitutto smentiamo che ci siano dei nostri compagni in stato di fermo o di arresto, tutt’ora rimangono “ostaggi” dello stato tre compagni universitari. Altri tre arrestati, tra cui un minorenne, sono stati rilasciati ieri nel tardo pomeriggio.
Il sit-in non è stato organizzato solamente dalla nostra organizzazione ma anche da altri antifascisti palermitani, collettivi e organizzazioni tra cui il Collettivo ‘68degli stessi studenti del liceo classico Umberto I.
Si trattava di un semplice volantinaggio di denuncia circa le ultime aggressioni fasciste avvenute davanti la scuola da parte di gruppi neofascisti come Casapound e Giovane Italia (ex Azione Giovani), l’ultima consumatasi lo scorso 25 settembre ai danni di alcuni studenti medi antifascisti
Il volantinaggio è incominciato alle 12:00 in concomitanza con l’uscita di alcuni studenti, erano presenti una trentina di antifascisti posizionati sul marciapiede di fronte la scuola con uno striscione con su scritto “Cacciamo i fascisti da scuole e facoltà”.
Quando è terminata l’uscita dei ragazzi da scuola, alcuni dei quali si sono uniti al sit in, sono sopraggiunti agenti della digos che ci hanno intimato di andarcene perché il sit-in “non era autorizzato”, al nostro netto rifiuto di interrompere il sacrosanto diritto d’espressione sancito dalla Costituzione Italiana, e ribattendo che si trattava di un volantinaggio sul marciapiede per il quale non c’è bisogno di nessuna comunicazione in questura, gli agenti della digos hanno intimato i presenti a fornire le generalità, alla nostra richiesta di spiegazioni hanno afferrato strattonandolo un compagno del Collettivo 20 luglio di scienze politiche dicendo: “ora tu vieni con noi”, alcuni compagni hanno reagito sfilandogli il compagno e ritirandoselo sul marciapiede, a questo punto è iniziato il parapiglia dove gli agenti della digos più alcuni poliziotti in divisa, sopraggiunti su un paio di volanti, si sono avventati contro tutti i compagni cercando di arrestarne quanti più possibile, il sit-in ha risposto compatto e determinato: i compagni tiravano dalla presa dei poliziotti gli altri che erano placcati da 4-5 poliziotti e agenti della digos contemporaneamente.
Questa reazione determinata e compatta da un lato ha sorpreso chi è abituato ad ubbidire e a servire i superiori, dall’altro ha causato una foga ancora maggiore dei servi in divisa che si sono avventati principalmente contro i più piccoli.
Due compagni appena diciottenni, tutt’ora in arresto, sono stati sbattuti violentemente sul marciapiede con 4-5 poliziotti per ognuno che li bloccavano anche pressando con le ginocchia sul collo dei compagni.
Nel mentre agli studenti della scuola che tecnicamente erano usciti ma che erano rimasti dentro l’atrio non è stato permesso di uscire, il preside ha ordinato di chiudere i cancelli. Molti di loro indignati sono saliti sulla cancellata e sulle ringhiere della scuola gridando “vergogna !” in direzione della polizia, anche molti genitori e passanti che poco prima si erano avvicinati al nostro sit-in, osservavano la scena con un misto di indignazione e incredulità, una giovanissima studentessa appena sopraggiunta al sit-in e vedendo un tale spettacolo, ha inveito con rabbia contro la polizia e come risposta è stata sbattuta contro dei cassonetti.
Contemporaneamente sopraggiungevano altre volanti da cui scendevano altri poliziotti che si avventavano sugli studenti del sit-in e sugli studenti della scuola obbligandoli a cancellare foto e filmini amatoriali: le prove dell’aggressione poliziesca.
Dopo una resistenza determinata degli iniziali partecipanti più gli studenti che sono riusciti a raggiungere il sit-in, dopo aver sbattuto a terra e al muro alcuni di noi, sono riusciti ad arrestare 6 compagni (Cesare,Ruggero e Francesco tutt’ora in stato d’arresto e Paolo,Mauro e Carlo indagati ma rilasciati ieri nel tardo pomeriggio), gli altri dopo essersi ricompattati, hanno deciso di fornire solo 3 documenti permettendo al resto dei compagni di allontanarsi ed evitare ulteriori fermi e arresti.
Per arrestare questi sei compagni lo stato ha messo in campo uno spropositato intervento della polizia ( in tutto circa 15 volanti, una camionetta dell’antisommossa e le strade limitrofe chiuse al traffico), un’autentica aggressione contro 30 studenti antifascisti da parte di almeno 50 poliziotti “supportati” sul campo da una decina di digossini, abbiamo avuto anche l’onore di ricevere la visita del vice questore Pampillonia!
Questa è la cronaca dei fatti, al contrario di quanto scritto dai giornali, non c’è stata alcuna colluttazione o scontro con i fascisti (anche se li abbiamo visti scorazzare liberamente sia prima che dopo il sit-in nei pressi del liceo), non c’è stato nessun lancio di oggetti contro le forze dell’ordine, piuttosto il contrario.
La versione divulgata dalla questura circa uno scontro tra opposte fazioni che si fronteggiavano e totalmente falsa e serve solo a giustificare il grave atto di repressione poliziesca davanti agli occhi di decine di persone tra studenti,genitori, lavoratori e passanti.
Il problema di ordine pubblico è stato provocato dalla repressione poliziesca contro un pacifico volantinaggio che non stava mettendo in pericolo nessuno studente della scuola contrariamente da quanto dichiarato dal preside della scuola Antonino Raffaele.
La scellerata decisione del preside di chiamare continuamente la Questura anche in questa occasione è stata causa di “problemi all’ordine pubblico” e della contusione di studenti giovanissimi, di tutto questo il preside è responsabile e dovrà rendere conto agli studenti.
Come abbiamo scritto in comunicati precedenti sul nostro blog, ormai è da circa un anno che il preside tollera che organizzazioni neofasciste facciano la loro sporca propaganda sia dentro che fuori la scuola.
Chiunque dovrebbe indignarsi davanti al fatto che esistano gruppi neofascisti, tollerati e spalleggiati dallo stato e dal governo, in teoria vietati dalla costituzione italiana di cui il preside dovrebbe esserne garante a scuola.
Ma tutto ciò non ci stupisce, l’antifascismo non lo deleghiamo a nessuno, ne ad un preside che non ha cura dei propri studenti, ancor meno allo stato e ai suoi servi in divisa che storicamente sono collusi con i fascisti.
L’antifascismo è un valore sacrosanto che difendiamo e pratichiamo quotidianamente.
In questa città, come diciamo da tempo, il clima sta cambiando, a Palermo la digos scorta i fascisti di Casapound la notte per coprire le scritte antifasciste davanti l’Umberto, a Palermo ieri la questura ha alzato di grosso il tiro contro chi esprime un’ opinione non conforme a quella dominante, contro chi denuncia la collusione tra istituzione e squadristi, contro gli antifascisti e indirettamente contro qualsiasi cittadino che esprime il proprio dissenso. Non dimentichiamo come la settimana scorsa siano successi episodi analoghi contro liberi cittadini che non gradivano la visita del Papa costata 3 milioni di € in una città in permanente emergenza sociale
È evidente che, dopo la grande manifestazione studentesca di Venerdi scorso con la partecipazione di 7000 studenti che gridavano all’unisono “siamo tutti antifascisti” , che dopo l’esperienza dell’onda del 2008 sono pronti a scendere nuovamente in campo con più esperienza e determinazione, la reazione delle istituzioni è di paura e spaesamento al montare del dissenso reagendo con la repressione poliziesca, principalmente contro i giovani e i giovanissimi che scoprono un nuovo modo di fare politica, quella vera, lontana da partiti e sindacati istituzionali.
Tutto questo non rimarrà impunito!
Cesare,Ruggero e Francesco liberi subito!
Chi semina vento raccoglie tempesta!
Oggi alle ore 16:00 sit-in sotto la Questura a seguire assemblea di movimento presso la sede dello Slai Cobas per il Sindacato di Classe in Via G.del Duca 4 (accanto i cantieri culturali della zisa).
Domani ore 9:00 sit-in davanti il Tribunale di Palermo
Partecipiamo in massa a tutti gli appuntamenti, la solidarietà è un’arma!
Red Block
Domenica 10/10/10
www.redblock-it.blogspot.com
la presa di posizione di proletari comunisti palermo
Siamo al fianco dei compagni arrestati, dei giovani denunciati a seguito del
grave attacco repressivo ad opera ieri mattina di decine di agenti della digos
e della polizia contro il presidio antifascista davanti il liceo classico
Umberto I, promosso da diverse organizzazioni tra cui i giovani di Red Block,
il Collettivo universitario 20 Luglio, il Collettivo ‘68 degli studenti del
liceo classico Umberto I e altre realtà, per denunciare alcun interventi messi
in atto impunemente proprio in quella scuola nei giorni scorsi con
atteggiamenti intimidatori verso alcuni studenti da gruppi neofascisti come
Casa Pound.
Minacce verbali, calci, strattonamenti, manganelli contro i giovani
antifascisti che non lasciandosi affatto intimidire hanno risposto con forza e
determinazione al vile attacco della polizia, chiamata dal preside della
scuola, come riportano oggi i quotidiani locali.
Sei giovani sono stati portati n questura. Tutti denunciati di cui tre in
stato di arresto.
La “verità” costruita e dichiarata dalla polizia è stata che l’intervento
fosse giustificato dal fatto che, anche su segnalazione del preside, “ci fosse
in atto uno scontro tra giovani della sinistra radicale contro giovani di
destra” da bloccare.
Menzogne! I fasci di Casa Pound, come detto a gran voce anche da alcuni
studenti del Liceo Umberto I ai quali il preside ha cercato di impedire,
invano verso alcuni, di uscire dalla scuola, erano nei paraggi (senza che la
digos facesse nulla per impedire loro di aggirarsi lì intorno!) ma da sporchi
vigliacchi come sono non hanno osato avvicinarsi al presidio degli antifascisti
in corso davanti la scuola.
“Illegale e non autorizzato” .è stato dichiarato dalla polizia il presidio
antifascista e così avviene ancora una volta che chi manifesta contro il
fascismo viene pestato dalla polizia mentre i fascisti, che in alcune occasioni
si sono presentati in quella scuola aggredendo alcuni studenti, senza che il
preside si sia mai minimamente preoccupato di chiamare la polizia (e meno male
che dovrebbe rivestire il ruolo di garante della costituzione all’interno della
scuola!), vengono protetti nonostante facciano continuamente apologia di
fascismo con simbologia, linguaggi e immagini vietate dalla Costituzione e che
costituiscono reato.
ILLEGALI E NON AUTORIZZATI!!! sono i poliziotti allo sporco servizio di uno
Stato, di un governo che in ogni ambito quotidianamente marcia rapido verso un
moderno fascismo legittimando da un lato il rialzare della testa alla
manovalanza neofascista e reprimendo dall’altro gli antifascisti di oggi con
persecuzioni, criminalizzazioni, arresti.
No al moderno fascismo, no allo stato di polizia!
Libertà subito per i compagni arrestati!
La repressione non ci fa paura, non spegne ma alimenta la nostra ribellione!
Circolo di Proletari Comunisti Palermo
prolcompa@libero.it
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