“La manifestazione di sabato sia un grande momento di unità e di determinazione serena delle proprie ragioni” - ha mandato a dire Epifani, dalle pagine del CdS di oggi, alla Fiom.
E di quale “unità” si tratta, con chi e per cosa, lo spiega subito dopo.
Unità con cisl e uil: “si può dissentire da Bonanni, ma l'organizzazione della Cisl va rispettata”;
Unità per: “Faremo una nuova proposta sul sistema contrattuale... e penso che questo ci possa riportare al centro del confronto innanzitutto con cisl e uil, Poi con gli industriali”.
E per non far nascere dubbi su questa disponibilità della Cgil, aggiunge “non è ancora il momento dello sciopero generale”. Musica per le orecchie di Fiat, Confindustria e governo!
Dire questo a ridosso di una manifestazione che deve essere espressione della rabbia, della volontà di lotta degli operai Fiat, dei tanti operai delle fabbriche chiuse o in cassintegrazione, come delle fabbriche in cui il “modello marchionne" di fascismo padronale e schiavismo operaio sta facendo scuola, come dei tanti lavoratori e lavoratrici di vari settori che si trovano di fronte a una precarietà diventata norma; è voler sabotare a priori questa manifestazione, farla diventare una innocua passeggiata; appunto espressione “serena delle proprie ragioni”, per farne di fatto solo un messaggio di apertura di dialogo a cisl e uil e al padronato.
Sarà “sereno” Epifani! Ma non i lavoratori e le lavoratrici che ogni giorno si stanno vedendo peggiorare le condizioni di lavoro e salariali, si vedono togliere i diritti, anche quelli inalienabili, vedono un futuro sempre più duro davanti.
GLI OPERAI NON POSSONO PERMETTERE CHE EPIFANI TENGA IL COMIZIO IL 16 PER DIRE QUESTE COSE!
Epifani come Marchionne, non vuole che i lavoratori scioperino; invece di vedere la giusta rabbia degli operai, sfruttati, licenziati, colpiti per il solo fatto di rivendicare i propri diritti; si preoccupa di bloccare le lotte, di impedire lo sciopero generale; manda un messaggio ricattatorio quasi in stile mafioso all'interno della Fiom:il giornalista gli chiede: “si arriverebbe alla resa dei conti con la Fiom?” Risposta: “Beh, si aprirebbe un problema. Si indebolirebbe la Fiom e si indebolirebbe la Cgil”.
E Landini che fa? Gli dà bordone: “la manifestazione di sabato deve essere “democratica, pacifica, non violenta”.
NO! IL 16 NON FACCIAMO UNA PASSEGGIATA.
GLI OPERAI, LE OPERAIE, TUTTI I LAVORATORI NON HANNO TEMPO DA PERDERE!
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