Sarà l’esempio dell’intrepido Marchionne, sarà l’aria che tira in Europa fatto sta che i padroni osano ogni giorno di più: la Ryanair, compagnia aerea cosiddetta low cost, a basso costo (si intende per l’azienda) ha deciso di andarci davvero pesante sui diritti dei lavoratori e chiede all’Unione Europea che venga “eliminato il diritto di sciopero” che definisce semplicemente “illegale”.
Questa arroganza non viene certo dal fatto che la Ryanair sia in crisi! Tutt’altro! Il 1° giugno di quest’anno, nonostante i “terribili” scioperi dei lavoratori, il suo amministratore delegato O’Leary, annunciava in pompa magna un utile d’esercizio salito al 204%, 319 milioni di euro, tariffe in riduzione del 13%, il traffico in crescita del 14%, a 67 milioni di passeggeri e un bel dividendo di 500 milioni di euro da distribuire a ottobre.
Ma a quanto pare ai padroni non basta più continuare a fare profitti (per non parlare dello spropositato arricchimento personale), come dice Marchionne, vogliono la sicurezza della “governabilità”!
Dal sole24ore di oggi che riprende un articolo già pubblicato dai giornali esteri il 6 ottobre scorso per rendere più credibile la posizione dei padroni.
“Ryanair: no a sciopero dei controllori
Revocare il diritto di sciopero ai controllori di volo. È la proposta di Ryanair, che chiede anche di riformare la normativa Eu261 sui diritti dei passeggeri, dopo essere stata costretta a cancellare altri 250 voli a causa dei nuovi scioperi dei controllori di volo francesi che oggi chiuderanno lo spazio aereo.
Nel 2010 - comunica il vettore - Ryanair ha dovuto cancellare 1.650 voli e a ritardarne più di 12mila, sconvolgendo così i piani di viaggio di oltre 2,5 milioni di passeggeri, come diretta conseguenza degli scioperi dei controllori di volo belgi, francesi e spagnoli. Per la normativa Eu261, continua Ryanair, le compagnie aeree devono affrontare i costi di tali interruzioni senza poter presentare alcun ricorso contro i sindacati o contro i governi europei che consentono la chiusura dello spazio aereo. Per questo, la compagnia chiede di «eliminare il diritto di sciopero» per i servizi di trasporto essenziali; «licenziare i controllori di volo» [come ha fatto Reagna negli Stati Uniti negli anni ‘80] che partecipano a questi «scioperi illegali»; «deregolamentare i servizi nazionali» di controllo del traffico aereo, per consentire a chi non aderisce agli scioperi di mantenere aperti i cieli; «riformare la normativa europea sui diritti dei passeggeri, in modo da esonerare le compagnie dagli obblighi del diritto all'assistenza.
L'amministratore delegato Michael O'Leary ha rincarato la dose: «Se queste persone non vogliono lavorare, vanno sostituite con militari e altri controllori di volo che desiderino lavorare. I controllori di volo francesi in sciopero sono paragonabili ai moderni banditi. Scioperano perché sanno di poter tenere in ostaggio governi e passeggeri».”
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