martedì 12 ottobre 2010

pc quotidiano 12 ottobre - le bombe sugli aerei italiani in afganistan sono un ulteriore tappa dell'aggressione italiana nato usa in afganistan

La svolta Italiana in Afganistan: le Bombe Rassicuranti

Parte prima
Nella serata del 10 ottobre, mentre le salme dei 4 alpini morti ritornavano in volo dall’Afghanistan, in un dibattito surreale televisivo condotto da Monica Maggioni, il ministro della difesa LaR

ussa annunciava il contributo italiano alla exit-strategy dal pantano afgano: l’uso delle Bombe Rassicuranti da parte dei nostri aerei.

Tra un Rutelli pronto al voto favorevole per l’invio al fronte e l’uso di qualunque armamento a nostra disposizione per far sentire sicuri i nostri soldati in missione di pace( fortunatamente le bombe atomiche tattiche presenti in Italia sono di proprietà USA e non ce le prestano ) e un Ranieri del PD possibilista ad una decisione patriottica in parlamento, troneggiava da un megaschermo la faccia con gli occhi spiritati di La Russa che annunciava la svolta:

“-Dopo tante remore è giunto il momento di armare di bombe i nostri AMX affinché i nostri soldati si sentano più sicuri,- correggendosi poi immediatamente, per evitare di esser sputato in faccia dalla NATO- anche se, comunque, sino ad oggi, quando abbiamo richiesto l’appoggio aereo non ci è stato mai negato dagli altri ( USA, inglesi e francesi), però, noi che non vogliamo guastare il mito del buon soldato italiano, che mai ha fatto del male ad un civile, preferiamo che, se c’è da buttare qualche bomba , per difenderci, è meglio che lo facciano degli aerei italiani, così siamo sicuri che danni collaterali non ce ne saranno e il nostro rapporto con la popolazione rimarrà cordiale e fraterno come sin’ora è stato.. Comunque tra qualche giorno ne parleremo col generale Petraeus ( il comandante in capo designato da OBAMA e fautore della“vittoriosa” exit-strategy irachena).

A queste affermazioni tutti concordavano la purezza e l’innocenza dei nostri soldati nel mai aver fatto del male a nessun civile nelle missioni di peacekeping all’estero, mentre una agguerrita rappresentate dell’IDV , si incazzava con “l’esperto” de Il Giornale, che avendo comparato la Sicilia all’Afghanistan pavesava scenari di guerra totale, anche nella nostra isola, per combattere la mafia.

All’unanimità poi, in un clima che ci ricordava il sequestro Moro , tutti si dichiaravano convinti della lotta senza quartiere ai terroristi talebani: -“Nessuna trattativa! i nostri soldati rimarranno lì sino alla vittoria finale, salvo disposizioni USA-NATO!-“.

Dagli USA l’inviato RAI, inascoltato, annunciava che Karzai, spinto e appoggiato dagli USA sta per far entrare nel governo i “terroristi talebani” ( oggi ha precisato che lui tratta con i talebani afgani, definizione molto larga che comprende anche quelli del Waziristan tribale Pachistano, continuamente bombardato dai drone americani), i nostri, in studio, rassicuravano i nostri soldati sulla bontà della loro missione:difendere a migliaia di kilometri di distanza l’uscio di casa ed impedire che i talibani scorazzino presto armati per le nostre città.

LaRussa risponde ( all ‘Osservatorio sui Balcani di Brindisi)sulle perdite:

Nonostante che nessuno gli abbia fatto la domanda vietata ( vedi il nostro articolo http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/afghan17_domandavietata.htm

) LA Russa a sorpresa ammette, per la prima volta che, statisticamente. sono calcolabili le perdite che prevediamo di avere, ma… è meglio non parlarne e d è preferibile piangere , col cuore infranto, come se fosse la prima e ultima volta alla notizia di ogni soldato italiano…E per l’ennesima volta da giornalisti e esponenti dell’opposizione con la capo china tutti a non voler chiedere quante sono le perdite che si prevedono sino al ritiro.

Data fine ritiro: mai…

Lo spettro che s’aggirava nella trasmissione era quello della vera data del ritiro che LA Russa e C. vagheggiavano a fine 2011, ma ieri sera , solo grazie al corrispondente esteri RAI , abbiamo saputo che si spera sia il 2014, salvo lasciare alcune centinaia di “istruttori” all’esercito afgano…a tempo indefinito. Insomma, quella afgana sarà forse la più lunga campagna di guerra affrontata dal nostro esercito dall’Unità d’Italia contro un nemico oscenamente mostruosizzato e i cui rappresentanti presto faranno parte di un governo amico e sostenuto finanziariamente da Europa e USA.

Un dibattito confortante per le famiglie dei soldati all’estero che ora sanno il motivo perché i loro figli stanno a sputare sangue e sabbia , ammazzando altri esseri umani definiti terroristi e riempiendo tutti di orgoglio per la nostra coerenza, spirito di guerrieri pacifisti e di coerenti difensori della legalità internazionale.Un dibattito che ci ha confortato della valanga di milioni di euro che vanno in fumo in quella missione, mentre si taglia la scuola, la sanità e la disoccupazione giovanile, e non, galoppa senza tregua. Domani è un altro giorno, l’Italia che Mussolini segretamente dichiarava incompatibile con guerra, si commuoverà per qualche ora dinanzi a una bara col tricolore, poi volterà le spalle e tornerà al quotidiano “ io speriamo me la cavo” …a quadrare i conti…a portare la pelle a casa dal lavoro… a non morire per mala sanità…

Fine parte prima



Antonio Camuso

Osservatorio sui Balcani di Brindisi

Brindisi 11 /10/2010

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