giovedì 9 dicembre 2010

pc quotidiano 9 dicembre - manifestazioni in val susa e terzigno sabato 11 dicembre

Giornata europea contro le grandi opere inutili. Mobilitazioni nazionali
a Terzigno e in Val di Susa


CORTEO NAZIONALE A TERZIGNO. SABATO 11 DICEMBRE www.rifiutizerocampania.org
http://vesuvioinlotta.blogspot.com/

CORTEO NAZIONALE IN VAL DI SUSA
www.notav.eu

________________________________________________________________

Manifesto convocazione corteo di Terzigno

Dalla Val di Susa a Terzigno unire le lotte per difendere il nostro futuro

Per la chiusura immediata e la bonifica della cava Sari e delle
discariche del Vesuvio

Per uscire definitivamente dall'emergenza con un piano rifiuti basato
sulla differenziata porta a porta, riciclo , riuso e compostaggio, senza
discariche di tal quale e ineneritori che minacciano la nostra salute

Sabato 11 Dicembre ore 14 CORTEO
concentramento Boscoreale ex stazione F.S. (Via g.Della Rocca)



Sabato 11 ore 22 CONCERTO area mercato Boscotrecase

99 posse
Daniele Sepe
Bisca
E Zezi Gruppo Operaio Pomigliano
Pennelli di Vermeer



__________________________________________________________________


Appello mobilitazione nazionale contro le grandi opere inutili


11 Dicembre 2010: una giornata di lotta per difendere il nostro futuro

All’inizio di Ottobre 2010 si erano svolte nel nostro paese
significative iniziative di lotta contro le grandi opere: Messina,
Firenze e la Val di Susa avevano lanciato un appello per una settimana
di mobilitazione “per riunire, dall'estremo Nord al profondo Sud una
Italia impoverita dalla speculazione, rassegnata al degrado,
narcotizzata da una informazione distorta, devastata da una enorme
colata di cemento”.
All’appello avevano risposto in decine di migliaia, per dire NO al Ponte
sullo stretto, NO al sottoattraversamento AV di Firenze, NO al TAV
Torino-Lione. In quegli stessi giorni anche i cittadini di Stoccarda
scendevano in piazza per respingere il progetto di una megastazione
riprendendo le nostre stesse ragioni: un ponte di solidarietà aveva
unito le loro e le nostre lotte.

La risposta di Messina, di Firenze e della Valsusa è stata anche un
segnale di ripresa di un paese che resiste: di un paese che combatte
l’intreccio politica/affari/mafia, che si oppone alla distruzione
dell’ambiente e difende i beni comuni, che non accetta la logica
dell’emergenza e pretende una politica capace di guardare al domani, che
si oppone alla militarizzazione dei territori, al ritorno al nucleare,
che rifiuta la cancellazione dei diritti e difende gli spazi di
partecipazione democratica. E’ un paese che vuole essere protagonista
del proprio futuro e non intende consegnarlo alle lobby che governano la
politica, un paese che pratica l’altra politica, quella capace di
rispondere ai bisogni e non ai ricatti delle segreterie dei partiti,
dando voce a chi si organizza dal basso.

Oggi lanciamo un nuovo appello: una giornata di lotta che veda
mobilitazioni diffuse a livello locale unirsi con la forza della ragione
contro la violenza di un potere politico/mafioso che attacca le
condizioni di vita in nome del profitto. Da Vicenza sommersa non solo
dall’acqua dell’alluvione in una regione consumata dalla
cementificazione ma soprattutto dal fango di una base militare che
rappresenta uno strumento per la politica di aggressione verso altre
popolazione e di militarizzazione del territorio, a Messina che non si
rassegna a dover subire il ponte dei desideri e degli affari; dalla Val
di Susa che con la sua determinazione conduce da vent’anni una
resistenza popolare mai vinta, a Napoli e tutta la Campania sommersa dai
rifiuti e dalle menzogne di chi scarica sui cittadini colpe e
responsabilità che sono di politici e camorristi con nomi e cognomi; da
L’Aquila che ha saputo alzare la voce e da sotto le macerie di un
terremoto che ha rappresentato un tragedia per molti e una nuova
opportunità di business per pochi ha levato la sua voce per denunciare
una militarizzazione camuffata da ricostruzione, alle tante realtà
sparse per il paese che resistono a grandi opere che di grande hanno
solo la distruzione e le dimensioni del business.

Due appuntamenti su tutti: in Val di Susa e Terzigno. L’appuntamento del
Sud tenterà di riunire, in un unico corteo interregionale, tutte le
esperienze che da tempo rivolgono la loro critica ad una aggressione ai
territori e all’ambiente che determina solamente inquinamento
generalizzato. L’elevato livello di conflittualità espresso dalle
resistenze di Terzigno e Giugliano ha mostrato come sia possibile non
cedere di fronte all’arroganza di un potere politico corrotto. Dopo anni
di uso strumentale dell’emergenza, caratterizzata dalla sospensione
dello stato di diritto (commissariati straordinari, produzione di leggi
speciali e militarizzazione del territorio), è il momento di ribadire,
facendo corpo unico, che non saremo più disponibili ad accettare la
degradazione imposta dal profitto.
L’esigenza è quella di ritrovarsi in una giornata unitaria, provenienti
da territori diversi ma allo stesso modo contaminati, per dare un
orizzonte condiviso di concretezza ai contenuti delle vertenze che in
questa fase la lotta pone: respingere le conseguenze delle attuali
politiche ambientali, mettere al primo posto i bisogni/desideri della
popolazione, la difesa dei beni pubblici dall’aggressione

Nessun commento:

Posta un commento