martedì 8 aprile 2025

pc 8 aprile - la crisi della Stellantis a Melfi scaricata sugli operai

 info stampa

Lo stabilimento Stellantis di Melfi nella bufera: da 1.200 a 160 auto al giorno

Stellantis Melfi

C’è aria pesante a Melfi, e non stavolta (anche se il tema è sempre al centro) non stiamo certo parlando di emissioni. Gli operai dello stabilimento Stellantis sono sul piede di guerra o, per dirla meglio, sul bordo del baratro. La situazione sembra complicarsi ogni giorno di più. Tra i dazi dell’amministrazione Trump che piovono come grandine e una transizione ecologica che definire “gestita male” è quasi un complimento, la situazione è tutt’altro che rosea. Nello storico impianto lucano si assemblano ancora Jeep Compass, che presto avrà una nuova versione, ma anche modelli ormai col motore praticamente al capolinea, nel dettaglio Jeep Renegade e Fiat 500X, entrambe in uscita. ll’orizzonte c’è l’arrivo della futura Lancia Gamma, della DS8 e compagnia bella, ma il dubbio resta. Sarà sufficiente a salvare la baracca? Secondo un operaio degli oltre 5.000 dipendenti di Stellantis a Melfi, la risposta è un deciso no. “In TV va tutto bene,” dice, “ma noi siamo passati da 7.200 anime a 5.000. Prima facevamo 1.200 auto al giorno, oggi 160. E nessuno se ne accorge?”. “Siamo stati i primi a scioperare per portare l’elettrico a Melfi, ma tra Tavares che ci dava il buongiorno a colpi di tagli e una politica che naviga a vista eccoci qua, a guardare il futuro nello specchietto retrovisore”. Stellantis, nella sua “componente italiana” post-Agnelli, ha fatto qualcosa di concreto fin ad adesso per i lavoratori del Bel Paese? I “Abbiamo portato piani ibridi ed elettrici, ma ci hanno scaricato come una batteria usata. E intanto ci danno la colpa di un disastro che non abbiamo creato noi

 “Siamo alla frutta, e i segretari fanno gli eroi”

a un programma di Rete 4 “Guarda, ho sentito di sfuggita, ma ho cambiato canale”, esordisce un operaio Stellantis di Melfi “senza tessera”. Ad accendere gli animi il collegamento di ieri sera a ‘Dritto e Rovescio’, su Rete 4 dove si affrontava il tema ‘dazi e futuro’ nell’Automotive’ italiana e nel corso del quale c’è stato un collegamento da Melfi, con alcuni lavoratori supportati dai rappresentanti del direttivo Uilm. “Diciamola con molta franchezza- sbotta il lavoratore che ci ha contattati – quando 4 anni fa mettevamo in guardia che stavano smontando una linea portandola altrove loro facevano spallucce, facevano finta di niente”. E durante gli incontri con l’azienda poi “firmavano tutto ciò che gli passava sotto il naso”. Tutti i “peggioramenti avvenuti negli ultimi anni, i licenziamenti con l’incentivo e comprese anche le trasferte obbligatorie, hanno firmato di tutto”. Ecco perché, l’atteggiamento “da eroi da un po’ di tempo assunto da diversi sindacalisti non convince nessuno. Chiedete agli operai, la maggior parte di noi sa bene che siamo stati abbandonati proprio nel momento in cui bisognava combattere coi denti. “Ora che gli operai Stellantis si licenziano perché hanno perso fiducia nel futuro e nel progetto Melfi, loro che fanno, i segretari, alzano la testa?


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