lunedì 7 aprile 2025

pc 7 aprile - Il primo numero di "ALT" - Sulle teorie di Toni Negri

PREMESSA

Alla morte di Toni Negri da un lato si è assistito alla celebrazione e santificazione di un teorico in grado di aggiornare la teoria marxista alle necessità dei tempi attuali. Un elogio più teso a dimostrare come le teorie di Marx e magari di Lenin fossero (presuntivamente) datate e “invecchiate male”, piuttosto che quelle di Negri moderne e utili. In tali elogi si leggeva quasi più il contrasto (ad esempio) alla critica dell’economia politica come scienza, allo sforzo leninista verso la costruzione del partito, piuttosto che la valorizzazione degli elementi originali del pensiero negriano.
Dall’altro lato – in maniera opposta ma speculare – si è commentata la figura di Negri come pensatore interamente cooptato dall’ideologia dominante, che ha da sempre messo il suo cervello al servizio della demolizione del pensiero di Marx. Si è così schiacciata la riflessione su Negri non solo ai suoi ultimi testi (lontani dai suoi primi contributi teorici, al di là del giudizio che si può avere tanto per i primi che per gli ultimi), ma addossando a Negri, ogni compromesso riformista e ogni cedimento teorico portati avanti negli ultimi decenni da varie componenti di movimento che si sono rifatte (in maniera più o meno genuina) al suo pensiero. Entrambe queste posizioni sono errate.
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