Michael Forest Reinoehl, al servizio del popolo, in difesa delle vite dei neri, non morirà mai!
Dalla redazione
Giovedì notte, 3 settembre, una Federale Fugitive Task Force ha assassinato Michael Forest Reinoehl, sospettato di aver ucciso a Portland un fascista affiliato al Patriot Prayer. L'assassinio di Reinoehl non si può definire altro che un’esecuzione per mano della polizia per mandare il messaggio politico che difendere le vite dei neri e ribellarsi ai reazionari oggi è punibile con la morte.
Reineoehl è un eroe, un padre, un attivista, un compagno che ha dato la vita per difendere il movimento. In un'intervista apparsa sul canale borghese Vice, Reinoehl aveva dichiarato al giornalista di aver agito per legittima difesa, che tutti credevano che il fascista Aaron "Jay" Danielson, che per tutta la serata aveva aggredito i manifestanti, stesse puntando un coltello su Reinoehl e il compagno con cui si trovava. I video ampiamente diffusi su Internet sembravano confermare il racconto di Reinoehl.
Aaron "Jay" Danielson era un fascista, ripetutamente implicato in azioni di violenza di strada fascista, questo è ben documentato. L'eliminazione di Danielson è un momento critico nella lotta attuale contro la violenza razzista e reazionaria. I reazionari, quelli che agiscono ufficialemente in nome dello Stato come quelli che agiscono da privati, hanno causato parecchie morti tra i manifestanti: due a Kenosha e uno ad Austin a colpi di arma da fuoco. Ora il popolo contrattacca, consci che l’alternativa è uccidere o essere uccisi. Questo ha fatto il 29 agosto il compagno Reinoehl, garantendo giustizia popolare rapida e immediata contro la minaccia fascista assassina. Per questo va ricordato come un eroe che si è sacrificato. Il suo sangue è stato versato per il popolo e il popolo non lo dimenticherà mai.
Circa una settimana prima dell'assassinio politico del compagno Reinoehl da parte di agenti federali La polizia aveva lasciato che un giovane reazionario, Kyle Rittenhouse, attraversasse armato i cordoni schierati per tornarsene a casa dopo aver ucciso due manifestanti del Black Lives Matter. Rittenhouse è stato poi arrestato senza uso della forza, nonostante si sapesse che era armato e in fuga dallo Stato. Nella sua deriva sempre più reazionaria, lo Stato adotta due diversi standard, uno per l'estrema destra, che protegge e a cui fa scudo, come nel caso dell'arresto del fascista Dylann Roof, un'altro per il popolo e chi lo difende.
La scintilla che ha acceso le rivolte popolari dei neri e a difesa dei neri ha radice nella realtà lo Stato imperialista semina morte tra il popolo e il popolo deve o combattere o morire sotto il peso di un sistema che schiacci e opprime. Il compagno Reinoehl ha trovato la morte da eroe, la sua morte pesa più di una montagna. Danielson, d'altra parte, è morto da servo del fascismo, dell'imperialismo e della reazione, la sua morte è più leggera di una piuma.
Il messaggio politico dato dai sanguinari agenti federali che hanno assassinato premeditatamente Reinoehl ha una duplice natura. Da una parte ha lo scopo di seminare paura tra la gente, dice che si deve permettere ai fascisti di massacrare senza reagire, altrimenti si diventa bersaglio mortale. Dall’altra parte, per i neri la morte è una realtà di ogni giorno sotto, il peso dell’oppressione del sistema imperialista, e anche chi giustamente si schiera dalla parte del popolo, diventa bersaglio mortale, e ora che questo è chiaro, le masse non hanno altro da perdere che le loro catene, se la morte giunge al movimento, che il movimento la ripaghi con la stessa moneta - dando l’assalto al cielo, opponendo la violenza rivoluzionaria alla violenza reazionaria, opponendo alla guerra imperialista contro il popolo, la guerra popolare contro l'imperialismo.
Le forze popolari sono troppo disorganizzate e mal equipaggiate
Questo è un dato oggettivo, lo Stato e i reazionari colgono ogni occasione per attaccare il popolo, e il popolo è in svantaggio, contro di sé ha le leggi, la cultura, la giustizia e la polizia. Ma questo non deve scoraggiare i militanti.
Con la strategia e la tattica giuste, con la linea politica giusta, anche una piccola forza perlopiù disarmata e in svantaggio può imparare a combattere in modo da riuscire a sovrastare una forza militare superiore. I fallimenti degli imperialisti americano in tutto il mondo dal Vietnam, dove conobbero l'ira del popolo e dei rivoluzionari e furono costretti alla resa, all'Afghanistan, teatro della guerra più lunga nella storia degli Stati Uniti, senza alcuna traccia di vittoria per gli imperialisti, confermano questa verità gloriosa, quando il popolo si solleva armi in pugno, anche contro i militari più forti del mondo, vince.
In questa situazione, le parti combattono ciascuna a proprio modo, considerando le condizioni oggettive e soggettive. L'imperialismo USA preferisce un rapido massacro di chi si ribella, il popolo aspetta il suo tempo e si prepara a battaglie che calcola sia più probabile vincere. Grande importanza hanno le rivendicazioni politiche delle parti in guerra.
C'è la rivendicazione politica delle forze di polizia imperialiste, che è mantenere il sistema di oppressione razzista al servizio della società di classe, con una classe operaia divisa. È un obiettivo reazionario senza speranza, il popolo non può sostenerlo. La rivendicazione politica del popolo è una vera parità di diritti, la fine dell'oppressione razzista e, a lungo termine, un mondo migliore, possibile solo con la rivoluzione socialista, la sola che può garantire l'uguaglianza dei neri, aggredendo tutte le disuguaglianze sociali ed economiche sul lungo periodo. Il capitalismo è intrinsecamente disugualitario, non riesce a realizzare neppure l'uguaglianza formale che proclama rumorosamente, perciò non può mai realizzare la vera uguaglianza razziale.
Queste rivendicazioni politiche sono opposti antagonisti, che implicano violenza. Il popolo è oggetto della violenza reazionaria, da centinaia di anni contro di esso viene condotta una guerra a bassa intensità per e le masse non possono che comprendere la realtà che sono state ingannate e che devono sollevarsi nella violenza rivoluzionaria.
Agendo per autodifesa, Rienoehl ha anche portato un attacco, sferrando un piccolo ma significativo colpo alla reazione, chiarendo che i fascisti dovranno affrontare le armi di chi non può tollerare il fascismo. Dal punto di vista strategico, questo tipo di difesa attiva è una posizione più forte degli incessanti attacchi della polizia. Il popolo preserva le sue forze, uno si sacrifica per tanti, e quanta più repressione lo Stato scatenerà, tanti più i fuochi di ribellione attizzeranno gli animi del popolo.
Il cambiamento importante che il popolo deve realizzare, che corrisponde ai suoi interessi strategici, è trasformare, urgentemente, la disorganizzazione in organizzazione. L'autodifesa attiva o difesa comune proattiva non deve essere lasciata all'iniziativa individuale o alla spontaneità. Questa è la lezione più importante che il popolo sta imparando attraverso le azioni di rivolta. È dovere di tutti i rivoluzionari insegnarlo.
Quelli come Reinoehl, pronti a uccidere e morire al servizio del popolo, devono organizzarsi meglio, le forze del popolo devono essere concentrate in unità militarizzate, sviluppare piani di autodifesa e difesa comune proattiva, proprio come i comandanti in battaglia sviluppano piani e organizzano le loro truppe. Lo Stato sta già conducendo operazioni di guerra contro il popolo e non si deve dargli ulteriore vantaggi opponendo forze disorganizzate.
Infine, destra e Stato sono militarizzati, hanno un grande arsenale di armi mentre le forze popolari non ne hanno. Sotto l'imperialismo niente è uguale, neanche l'accesso alle armi da fuoco. Ma strategicamente ciò non è una minaccia per il popolo, il popolo armato di coraggio, organizzazione e direzione rivoluzionaria ha volontà e capacità di strappare le armi dalle mani della reazione e rivolgerle al servizio del popolo. Dunque, dal punto di vista strategico, l'America è zeppa di armi e, quando saranno organizzate, le forze del popolo faranno del nemico la loro linea di rifornimento, il loro arsenale.
Con o senza un'organizzazione rivoluzionaria del popolo, il sangue continuerà a scorrere, le forze di reazione si abbattono sul popolo e il popolo non ha altra scelta se non combattere. Il compito del giorno non è tanto combattere, va da sé che quando il nemico cerca di ucciderti, si ha il diritto di preservare la propria vita con ogni mezzo, perciò questo non può essere il compito principale, è già dato. Il compito principale è la necessità di organizzare questa situazione secondo l'interesse strategico del popolo, facendo un paziente lavoro per creare le forme molto organizzate che al popolo occorrono per vincere questa battaglia, nel lungo termine. Queste forme organizzate sono il Partito Comunista, l’esercito rosso e il Fronte Unito di tutte le forze progressiste e rivoluzionarie che si oppongono al decrepito, arretrato e razzista sistema imperialista.
Con questo approccio strategico, le morti di compagni come Reinoehl, Garrett Foster, Anthony Huber e Joseph Rosenbaum non saranno solo tragiche perdite, ma i valorosi primi passi di una lunghissima marcia verso la vittoria, per il socialismo e contro il razzismo.
Giovedì notte, 3 settembre, una Federale Fugitive Task Force ha assassinato Michael Forest Reinoehl, sospettato di aver ucciso a Portland un fascista affiliato al Patriot Prayer. L'assassinio di Reinoehl non si può definire altro che un’esecuzione per mano della polizia per mandare il messaggio politico che difendere le vite dei neri e ribellarsi ai reazionari oggi è punibile con la morte.
Reineoehl è un eroe, un padre, un attivista, un compagno che ha dato la vita per difendere il movimento. In un'intervista apparsa sul canale borghese Vice, Reinoehl aveva dichiarato al giornalista di aver agito per legittima difesa, che tutti credevano che il fascista Aaron "Jay" Danielson, che per tutta la serata aveva aggredito i manifestanti, stesse puntando un coltello su Reinoehl e il compagno con cui si trovava. I video ampiamente diffusi su Internet sembravano confermare il racconto di Reinoehl.
Aaron "Jay" Danielson era un fascista, ripetutamente implicato in azioni di violenza di strada fascista, questo è ben documentato. L'eliminazione di Danielson è un momento critico nella lotta attuale contro la violenza razzista e reazionaria. I reazionari, quelli che agiscono ufficialemente in nome dello Stato come quelli che agiscono da privati, hanno causato parecchie morti tra i manifestanti: due a Kenosha e uno ad Austin a colpi di arma da fuoco. Ora il popolo contrattacca, consci che l’alternativa è uccidere o essere uccisi. Questo ha fatto il 29 agosto il compagno Reinoehl, garantendo giustizia popolare rapida e immediata contro la minaccia fascista assassina. Per questo va ricordato come un eroe che si è sacrificato. Il suo sangue è stato versato per il popolo e il popolo non lo dimenticherà mai.
Circa una settimana prima dell'assassinio politico del compagno Reinoehl da parte di agenti federali La polizia aveva lasciato che un giovane reazionario, Kyle Rittenhouse, attraversasse armato i cordoni schierati per tornarsene a casa dopo aver ucciso due manifestanti del Black Lives Matter. Rittenhouse è stato poi arrestato senza uso della forza, nonostante si sapesse che era armato e in fuga dallo Stato. Nella sua deriva sempre più reazionaria, lo Stato adotta due diversi standard, uno per l'estrema destra, che protegge e a cui fa scudo, come nel caso dell'arresto del fascista Dylann Roof, un'altro per il popolo e chi lo difende.
La scintilla che ha acceso le rivolte popolari dei neri e a difesa dei neri ha radice nella realtà lo Stato imperialista semina morte tra il popolo e il popolo deve o combattere o morire sotto il peso di un sistema che schiacci e opprime. Il compagno Reinoehl ha trovato la morte da eroe, la sua morte pesa più di una montagna. Danielson, d'altra parte, è morto da servo del fascismo, dell'imperialismo e della reazione, la sua morte è più leggera di una piuma.
Il messaggio politico dato dai sanguinari agenti federali che hanno assassinato premeditatamente Reinoehl ha una duplice natura. Da una parte ha lo scopo di seminare paura tra la gente, dice che si deve permettere ai fascisti di massacrare senza reagire, altrimenti si diventa bersaglio mortale. Dall’altra parte, per i neri la morte è una realtà di ogni giorno sotto, il peso dell’oppressione del sistema imperialista, e anche chi giustamente si schiera dalla parte del popolo, diventa bersaglio mortale, e ora che questo è chiaro, le masse non hanno altro da perdere che le loro catene, se la morte giunge al movimento, che il movimento la ripaghi con la stessa moneta - dando l’assalto al cielo, opponendo la violenza rivoluzionaria alla violenza reazionaria, opponendo alla guerra imperialista contro il popolo, la guerra popolare contro l'imperialismo.
Le forze popolari sono troppo disorganizzate e mal equipaggiate
Questo è un dato oggettivo, lo Stato e i reazionari colgono ogni occasione per attaccare il popolo, e il popolo è in svantaggio, contro di sé ha le leggi, la cultura, la giustizia e la polizia. Ma questo non deve scoraggiare i militanti.
Con la strategia e la tattica giuste, con la linea politica giusta, anche una piccola forza perlopiù disarmata e in svantaggio può imparare a combattere in modo da riuscire a sovrastare una forza militare superiore. I fallimenti degli imperialisti americano in tutto il mondo dal Vietnam, dove conobbero l'ira del popolo e dei rivoluzionari e furono costretti alla resa, all'Afghanistan, teatro della guerra più lunga nella storia degli Stati Uniti, senza alcuna traccia di vittoria per gli imperialisti, confermano questa verità gloriosa, quando il popolo si solleva armi in pugno, anche contro i militari più forti del mondo, vince.
In questa situazione, le parti combattono ciascuna a proprio modo, considerando le condizioni oggettive e soggettive. L'imperialismo USA preferisce un rapido massacro di chi si ribella, il popolo aspetta il suo tempo e si prepara a battaglie che calcola sia più probabile vincere. Grande importanza hanno le rivendicazioni politiche delle parti in guerra.
C'è la rivendicazione politica delle forze di polizia imperialiste, che è mantenere il sistema di oppressione razzista al servizio della società di classe, con una classe operaia divisa. È un obiettivo reazionario senza speranza, il popolo non può sostenerlo. La rivendicazione politica del popolo è una vera parità di diritti, la fine dell'oppressione razzista e, a lungo termine, un mondo migliore, possibile solo con la rivoluzione socialista, la sola che può garantire l'uguaglianza dei neri, aggredendo tutte le disuguaglianze sociali ed economiche sul lungo periodo. Il capitalismo è intrinsecamente disugualitario, non riesce a realizzare neppure l'uguaglianza formale che proclama rumorosamente, perciò non può mai realizzare la vera uguaglianza razziale.
Queste rivendicazioni politiche sono opposti antagonisti, che implicano violenza. Il popolo è oggetto della violenza reazionaria, da centinaia di anni contro di esso viene condotta una guerra a bassa intensità per e le masse non possono che comprendere la realtà che sono state ingannate e che devono sollevarsi nella violenza rivoluzionaria.
Agendo per autodifesa, Rienoehl ha anche portato un attacco, sferrando un piccolo ma significativo colpo alla reazione, chiarendo che i fascisti dovranno affrontare le armi di chi non può tollerare il fascismo. Dal punto di vista strategico, questo tipo di difesa attiva è una posizione più forte degli incessanti attacchi della polizia. Il popolo preserva le sue forze, uno si sacrifica per tanti, e quanta più repressione lo Stato scatenerà, tanti più i fuochi di ribellione attizzeranno gli animi del popolo.
Il cambiamento importante che il popolo deve realizzare, che corrisponde ai suoi interessi strategici, è trasformare, urgentemente, la disorganizzazione in organizzazione. L'autodifesa attiva o difesa comune proattiva non deve essere lasciata all'iniziativa individuale o alla spontaneità. Questa è la lezione più importante che il popolo sta imparando attraverso le azioni di rivolta. È dovere di tutti i rivoluzionari insegnarlo.
Quelli come Reinoehl, pronti a uccidere e morire al servizio del popolo, devono organizzarsi meglio, le forze del popolo devono essere concentrate in unità militarizzate, sviluppare piani di autodifesa e difesa comune proattiva, proprio come i comandanti in battaglia sviluppano piani e organizzano le loro truppe. Lo Stato sta già conducendo operazioni di guerra contro il popolo e non si deve dargli ulteriore vantaggi opponendo forze disorganizzate.
Infine, destra e Stato sono militarizzati, hanno un grande arsenale di armi mentre le forze popolari non ne hanno. Sotto l'imperialismo niente è uguale, neanche l'accesso alle armi da fuoco. Ma strategicamente ciò non è una minaccia per il popolo, il popolo armato di coraggio, organizzazione e direzione rivoluzionaria ha volontà e capacità di strappare le armi dalle mani della reazione e rivolgerle al servizio del popolo. Dunque, dal punto di vista strategico, l'America è zeppa di armi e, quando saranno organizzate, le forze del popolo faranno del nemico la loro linea di rifornimento, il loro arsenale.
Con o senza un'organizzazione rivoluzionaria del popolo, il sangue continuerà a scorrere, le forze di reazione si abbattono sul popolo e il popolo non ha altra scelta se non combattere. Il compito del giorno non è tanto combattere, va da sé che quando il nemico cerca di ucciderti, si ha il diritto di preservare la propria vita con ogni mezzo, perciò questo non può essere il compito principale, è già dato. Il compito principale è la necessità di organizzare questa situazione secondo l'interesse strategico del popolo, facendo un paziente lavoro per creare le forme molto organizzate che al popolo occorrono per vincere questa battaglia, nel lungo termine. Queste forme organizzate sono il Partito Comunista, l’esercito rosso e il Fronte Unito di tutte le forze progressiste e rivoluzionarie che si oppongono al decrepito, arretrato e razzista sistema imperialista.
Con questo approccio strategico, le morti di compagni come Reinoehl, Garrett Foster, Anthony Huber e Joseph Rosenbaum non saranno solo tragiche perdite, ma i valorosi primi passi di una lunghissima marcia verso la vittoria, per il socialismo e contro il razzismo.
A Portland un primo lampo di giustizia popolare
Dalla redazione
Aggiornamento: nella tarda serata di giovedì, è stato riferito che Michael Forest Reinoehl, sospettato si aver sparato contro il fascista Aaron J. Danielson, è stato ucciso dalla polizia. Non la si può consierare altro che una rappresaglia politica contro il popolo, per essersi difeso con la violenza rivoluzionaria.
Mentre il movimento di protesta innescato dalle rivolte di maggio cominciava a scemare, Portland, notte dopo notte, è rimasta il centro delle manifestazioni più combattive, con scontri con la polizia e i fascisti. Quando poi la brutale sparatoria contro Jacob Blake e il seguente l'assassinio a Kenosha di due manifestanti antirazzisti da parte di un membro della milizia fascista hanno portato a una ripresa delle manifestazioni militanti, era naturale che il popolo avesse un primo saggio di giustizia popolare proprio dove c’erano le manifestazioni più combattive.
La notte del 29 agosto, un membro del gruppo fascista Patriot Prayer è stato ucciso per le strade del centro di Portland quando un corteo di reazionari sostenitori di Trump ha voluto attaccare i manifestanti anti-polizia muovendo contro la manifestazione per attraversarla con fucili a spray urticanti e proiettili di vernice. Più tardi quella notte, i video dalla manifestazione ancora in corso hanno ritratto Aaron J. Danielson (noto anche come Jay Bishop) mentre tentava di attaccare i manifestanti con mazza e spray prima di cadere in terra morendo sul posto dopo l’esplosione di due colpi.
Uno testimone che ha ripreso il fatto con la sua videocamera ha riferito che Danielson lo aveva raggiunto e iniziato a spruzzare massicciamente prima che gli sparassero; va anche detto che quello stesso giorno Danielson è stato ripreso con un coltello alla cintura. Mentre i media borghesi hanno subito oscurato la natura politica dello scontro, il video di quella notte conferma che Danielson era stato riconosciuto dai manifestanti come un reazionario pro-Trump e chi gli stava vicino gridava che aveva un tubo di spray urticante. Al momento l'identità del manifestante che ha ucciso Danielson non è ancora stata confermata.
Se a premere il grilletto fosse stato un agente di polizia o un reazionario filo-governativo, il gesto dello sparatore non identificato sarebbe passata per autodifesa, ma qui ciò che conta davvero non l'argomentazione legale della legittima difesa. La sparatoria va inquadrata nel contesto più ampio del movimento di protesta per le vite dei neri e dei frequenti scontri con i reazionari razzisti che sostengono la polizia e che troppo spesso hanno portato all'omicidio di attivisti. Questo fatto segna il primo caso documentato di uso mortale della forza contro un tentativo fascista di minacciare e attaccare i manifestanti, una rottura con il precedente schema di risposta al fuoco quando è già troppo tardi. Indipendentemente dal fatto che il tiratore sia identificato e/o perseguito, il fatto è che Danielson era colpevole di essere fascista ed è stato sanzionato dalla giustizia popolare nella sua forma più mortale dentro la più vasta difesa del movimento di protesta. Questi fascisti hanno una lunga e documentata storia di terrore contro il popolo che fossero fermati era solo questione di tempo.
Quando è stato colpito a morte Danielson indossava un cappello con il logo del gruppo fascista Patriot Prayer; il leader del gruppo, Joey Gibson, ha confermato che ne era membro. Quelli di Patriot Prayer, nonostante tentino di minimizzare la loro politica fascista dicendo di essere solo dei patrioti cristiani, sono noti per cercare lo scontro violento con manifestanti antifascisti e a questo scopo sono alleati di altri gruppi fascisti come i Proud Boys. L’accoltellatore sul treno a Portland, Jeremy Joseph Christian, che ha ucciso due persone che avevano cercato di intervenire mentre insultava di un passeggero musulmano, appena un mese prima aveva partecipato a una manifestazione di Patriot Prayer. Documentato è anche l'amicizia tra il gruppo fascista e la polizia di Portland, che guardava dall'altra parte mentre attaccavano violentemente i manifestanti progressisti e, in alcuni casi, gli ha persino dato consigli su come evitare l'arresto.
In reazione alla sparatoria, Donald Trump ha proseguito la serie di gesti fascisti, twittando "RIP Jay" insieme al commento di un altro reazionario che accusa di violenza "ANTIFA". Il significato di questo gesto è duplice: da un lato, Trump mostra chiaramente di sostenere l'uso del terrore da parte del movimento fascista contro il movimento per le vite dei neri, come ulteriormente evidenziato dal fatto che non ha commentato la morte dei due manifestanti antirazzisti uccisi a Kenosha da un militante fascista. Sta accentuando la sua strategia di marchiare gli "Antifa" come gruppo terroristico e come "terrorismo interno" qualsiasi manifestazione combattiva o distruttiva (come ha fatto nei casi di Portland e Kenosha) bollando chi vi partecipa come "agitatori esterni" e "terroristi".
Allo stesso modo, il presidente del sindacato di polizia di Portland ha colto l'occasione per chiedere più finanziamenti per il dipartimento e carta bianca per reprimere brutalmente le manifestazioni in nome della "tolleranza zero" contro la violenza. Questa posizione di “tolleranza zero” ignora il fatto che è la polizia la forza più violenta negli scontri, diventati frequenti durante le ribellioni di massa contro la polizia.
Nel tentativo di cancellare il carattere di classe dell’orientamento politica di Danielson, i media borghesi hanno propagato la tesi dei suoi amici che dicono che era solo un "americano amante della libertà", che non era né un radicale né un agitatore. La verità è che era un fascista in azione per terrorizzare il movimento per le vite dei neri e ha cercato deliberatamente lo scontro con i manifestanti, commettendo l'errore di andare a uno scontro a fuoco con un tubo spray. I media locali al servizio classe dirigente hanno anche propagandato un evento in memoria di Danielson per il prossimo sabato; è probabile che la manifestazione sia un altro momento critico negli scontri di strada tra destra e sinistra a Portland. Hanno persino oscurato le motivazioni della sparatoria mantenendosi intenzionalmente vaghi, per timore di ispirare casi simili di giustizia popolare contro i fascisti.
Ovviamente, politici democratici come il sindaco di Portland Ted Wheeler e Joe Biden, pur condannando la violenza da "entrambe le parti", hanno subito incolpato Trump , ricordando le precedenti reazioni di Trump alla violenza fascista. È loro interesse separare e isolare i settori più ribelli del movimento di protesta, per mantenere un'immagine "rispettabile" delle proteste e rivendicare su di esse una leadership ideologica non hanno mai ottenuto.
Fortunatamente, a Portland i manifestanti, in gran parte disorganizzati e fortemente influenzati dagli anarchici, non sono caduti nella trappola. In un video di quella notte, una donna che parla al megafono dice: "Tutti devono rendersi conto di cosa sta succedendo in queste strade. La nostra comunità può gestirsi da sé, senza polizia. Siamo in grado di gettare l’immondizia da soli. Non mi rattrista che stasera sia morto un fottuto fascista". Il sostegno alla giustizia popolare contro il sistema di "giustizia" reazionario dello Stato e il rifiuto di ricadere nella condanna della violenza "di entrambe le parti" mostra il carattere relativamente avanzato delle proteste in quella città.
Quello che stiamo vedendo a Portland e in tutto il paese è il tipico schema della reazione: ad ogni tentativo di fare un passo avanti dei progressisti, i reazionari tentano di spingerli indietro. Mentre decine di milioni di persone negli Stati Uniti sono scese in piazza contro la polizia e la violenza razzista, certi soggetti si sono contrapposti al movimento per le vite dei neri. Hanno affermato che ritengono giustificato lo Stato nell’assassinio di neri e poveri della classe lavoratrice, e fanno la loro parte per aiutare la polizia nel suo sforzo di reprimere violentemente qualsiasi protesta appaia progressista o di sinistra. Anche se affermano di amare e difendere la `` libertà '', le milizie fasciste e altri gruppi sono per natura intrinsecamente antidemocratiche e funzionano come braccio della repressione extralegale, alleati con lo Stato e facendo la loro parte di lavoro sporco per terrorizzare il popolo.
Ogni volta che il popolo si ribella, i fascisti gli scagliano contro la violenza reazionaria. Ciò non significa che il popolo non debba ribellarsi per paura delle ritorsioni, anzi, al contrario, dimostra che queste ribellioni sono effettivamente una minaccia per lo Stato e i suoi alleati più reazionari e che, invece che ripiegare su una linea di “rispettabilità” per evitare le accuse, esse devono assumere una posizione ancora più attiva nel rivolgere la violenza rivoluzionaria contro chi le attacca per reprimerle.
L'autodifesa ha naturalmente i suoi limiti: agendo solo per autodifesa, il movimento per le vite dei neri cede l'iniziativa ai fascisti e permette loro di colpire per primi. Questa tattica è utile solo per chi ha interesse a passare per vittima e guadagnare punti simpatia da uno stato reazionario preoccupato solo di sostenere la propria esistenza.
Questa non è la prima morte da arma da fuoco durante una manifestazione né sarà certamente l'ultima. Tuttavia, questo incidente si distingue in quanto è la prima volta che il movimento di protesta ha attivamente usato violenza letale contro un nemico ed esercitato giustizia popolare in un caso singolo. Ciò dimostra la necessità che i rivoluzionari di vedere questo come una battaglia di strada per la vita o la morte, per il nostro futuro, e che raccolgano queste energie militanti e le riversino in organismi stabili e organizzati capaci di condurre la guerra popolare contro il vecchio Stato e i fascisti suoi lacchè. È sempre giusto ribellarsi ai reazionari, e solo divulgando l'idea della giustizia popolare e prendendo tatticamente l'iniziativa, il movimento di protesta per le vite dei neri può dare nuovo vigore alle azioni militanti che erano tanto comuni durante le rivolte di maggio.
Aggiornamento: nella tarda serata di giovedì, è stato riferito che Michael Forest Reinoehl, sospettato si aver sparato contro il fascista Aaron J. Danielson, è stato ucciso dalla polizia. Non la si può consierare altro che una rappresaglia politica contro il popolo, per essersi difeso con la violenza rivoluzionaria.
Mentre il movimento di protesta innescato dalle rivolte di maggio cominciava a scemare, Portland, notte dopo notte, è rimasta il centro delle manifestazioni più combattive, con scontri con la polizia e i fascisti. Quando poi la brutale sparatoria contro Jacob Blake e il seguente l'assassinio a Kenosha di due manifestanti antirazzisti da parte di un membro della milizia fascista hanno portato a una ripresa delle manifestazioni militanti, era naturale che il popolo avesse un primo saggio di giustizia popolare proprio dove c’erano le manifestazioni più combattive.
La notte del 29 agosto, un membro del gruppo fascista Patriot Prayer è stato ucciso per le strade del centro di Portland quando un corteo di reazionari sostenitori di Trump ha voluto attaccare i manifestanti anti-polizia muovendo contro la manifestazione per attraversarla con fucili a spray urticanti e proiettili di vernice. Più tardi quella notte, i video dalla manifestazione ancora in corso hanno ritratto Aaron J. Danielson (noto anche come Jay Bishop) mentre tentava di attaccare i manifestanti con mazza e spray prima di cadere in terra morendo sul posto dopo l’esplosione di due colpi.
Uno testimone che ha ripreso il fatto con la sua videocamera ha riferito che Danielson lo aveva raggiunto e iniziato a spruzzare massicciamente prima che gli sparassero; va anche detto che quello stesso giorno Danielson è stato ripreso con un coltello alla cintura. Mentre i media borghesi hanno subito oscurato la natura politica dello scontro, il video di quella notte conferma che Danielson era stato riconosciuto dai manifestanti come un reazionario pro-Trump e chi gli stava vicino gridava che aveva un tubo di spray urticante. Al momento l'identità del manifestante che ha ucciso Danielson non è ancora stata confermata.
Se a premere il grilletto fosse stato un agente di polizia o un reazionario filo-governativo, il gesto dello sparatore non identificato sarebbe passata per autodifesa, ma qui ciò che conta davvero non l'argomentazione legale della legittima difesa. La sparatoria va inquadrata nel contesto più ampio del movimento di protesta per le vite dei neri e dei frequenti scontri con i reazionari razzisti che sostengono la polizia e che troppo spesso hanno portato all'omicidio di attivisti. Questo fatto segna il primo caso documentato di uso mortale della forza contro un tentativo fascista di minacciare e attaccare i manifestanti, una rottura con il precedente schema di risposta al fuoco quando è già troppo tardi. Indipendentemente dal fatto che il tiratore sia identificato e/o perseguito, il fatto è che Danielson era colpevole di essere fascista ed è stato sanzionato dalla giustizia popolare nella sua forma più mortale dentro la più vasta difesa del movimento di protesta. Questi fascisti hanno una lunga e documentata storia di terrore contro il popolo che fossero fermati era solo questione di tempo.
Quando è stato colpito a morte Danielson indossava un cappello con il logo del gruppo fascista Patriot Prayer; il leader del gruppo, Joey Gibson, ha confermato che ne era membro. Quelli di Patriot Prayer, nonostante tentino di minimizzare la loro politica fascista dicendo di essere solo dei patrioti cristiani, sono noti per cercare lo scontro violento con manifestanti antifascisti e a questo scopo sono alleati di altri gruppi fascisti come i Proud Boys. L’accoltellatore sul treno a Portland, Jeremy Joseph Christian, che ha ucciso due persone che avevano cercato di intervenire mentre insultava di un passeggero musulmano, appena un mese prima aveva partecipato a una manifestazione di Patriot Prayer. Documentato è anche l'amicizia tra il gruppo fascista e la polizia di Portland, che guardava dall'altra parte mentre attaccavano violentemente i manifestanti progressisti e, in alcuni casi, gli ha persino dato consigli su come evitare l'arresto.
In reazione alla sparatoria, Donald Trump ha proseguito la serie di gesti fascisti, twittando "RIP Jay" insieme al commento di un altro reazionario che accusa di violenza "ANTIFA". Il significato di questo gesto è duplice: da un lato, Trump mostra chiaramente di sostenere l'uso del terrore da parte del movimento fascista contro il movimento per le vite dei neri, come ulteriormente evidenziato dal fatto che non ha commentato la morte dei due manifestanti antirazzisti uccisi a Kenosha da un militante fascista. Sta accentuando la sua strategia di marchiare gli "Antifa" come gruppo terroristico e come "terrorismo interno" qualsiasi manifestazione combattiva o distruttiva (come ha fatto nei casi di Portland e Kenosha) bollando chi vi partecipa come "agitatori esterni" e "terroristi".
Allo stesso modo, il presidente del sindacato di polizia di Portland ha colto l'occasione per chiedere più finanziamenti per il dipartimento e carta bianca per reprimere brutalmente le manifestazioni in nome della "tolleranza zero" contro la violenza. Questa posizione di “tolleranza zero” ignora il fatto che è la polizia la forza più violenta negli scontri, diventati frequenti durante le ribellioni di massa contro la polizia.
Nel tentativo di cancellare il carattere di classe dell’orientamento politica di Danielson, i media borghesi hanno propagato la tesi dei suoi amici che dicono che era solo un "americano amante della libertà", che non era né un radicale né un agitatore. La verità è che era un fascista in azione per terrorizzare il movimento per le vite dei neri e ha cercato deliberatamente lo scontro con i manifestanti, commettendo l'errore di andare a uno scontro a fuoco con un tubo spray. I media locali al servizio classe dirigente hanno anche propagandato un evento in memoria di Danielson per il prossimo sabato; è probabile che la manifestazione sia un altro momento critico negli scontri di strada tra destra e sinistra a Portland. Hanno persino oscurato le motivazioni della sparatoria mantenendosi intenzionalmente vaghi, per timore di ispirare casi simili di giustizia popolare contro i fascisti.
Ovviamente, politici democratici come il sindaco di Portland Ted Wheeler e Joe Biden, pur condannando la violenza da "entrambe le parti", hanno subito incolpato Trump , ricordando le precedenti reazioni di Trump alla violenza fascista. È loro interesse separare e isolare i settori più ribelli del movimento di protesta, per mantenere un'immagine "rispettabile" delle proteste e rivendicare su di esse una leadership ideologica non hanno mai ottenuto.
Fortunatamente, a Portland i manifestanti, in gran parte disorganizzati e fortemente influenzati dagli anarchici, non sono caduti nella trappola. In un video di quella notte, una donna che parla al megafono dice: "Tutti devono rendersi conto di cosa sta succedendo in queste strade. La nostra comunità può gestirsi da sé, senza polizia. Siamo in grado di gettare l’immondizia da soli. Non mi rattrista che stasera sia morto un fottuto fascista". Il sostegno alla giustizia popolare contro il sistema di "giustizia" reazionario dello Stato e il rifiuto di ricadere nella condanna della violenza "di entrambe le parti" mostra il carattere relativamente avanzato delle proteste in quella città.
Quello che stiamo vedendo a Portland e in tutto il paese è il tipico schema della reazione: ad ogni tentativo di fare un passo avanti dei progressisti, i reazionari tentano di spingerli indietro. Mentre decine di milioni di persone negli Stati Uniti sono scese in piazza contro la polizia e la violenza razzista, certi soggetti si sono contrapposti al movimento per le vite dei neri. Hanno affermato che ritengono giustificato lo Stato nell’assassinio di neri e poveri della classe lavoratrice, e fanno la loro parte per aiutare la polizia nel suo sforzo di reprimere violentemente qualsiasi protesta appaia progressista o di sinistra. Anche se affermano di amare e difendere la `` libertà '', le milizie fasciste e altri gruppi sono per natura intrinsecamente antidemocratiche e funzionano come braccio della repressione extralegale, alleati con lo Stato e facendo la loro parte di lavoro sporco per terrorizzare il popolo.
Ogni volta che il popolo si ribella, i fascisti gli scagliano contro la violenza reazionaria. Ciò non significa che il popolo non debba ribellarsi per paura delle ritorsioni, anzi, al contrario, dimostra che queste ribellioni sono effettivamente una minaccia per lo Stato e i suoi alleati più reazionari e che, invece che ripiegare su una linea di “rispettabilità” per evitare le accuse, esse devono assumere una posizione ancora più attiva nel rivolgere la violenza rivoluzionaria contro chi le attacca per reprimerle.
L'autodifesa ha naturalmente i suoi limiti: agendo solo per autodifesa, il movimento per le vite dei neri cede l'iniziativa ai fascisti e permette loro di colpire per primi. Questa tattica è utile solo per chi ha interesse a passare per vittima e guadagnare punti simpatia da uno stato reazionario preoccupato solo di sostenere la propria esistenza.
Questa non è la prima morte da arma da fuoco durante una manifestazione né sarà certamente l'ultima. Tuttavia, questo incidente si distingue in quanto è la prima volta che il movimento di protesta ha attivamente usato violenza letale contro un nemico ed esercitato giustizia popolare in un caso singolo. Ciò dimostra la necessità che i rivoluzionari di vedere questo come una battaglia di strada per la vita o la morte, per il nostro futuro, e che raccolgano queste energie militanti e le riversino in organismi stabili e organizzati capaci di condurre la guerra popolare contro il vecchio Stato e i fascisti suoi lacchè. È sempre giusto ribellarsi ai reazionari, e solo divulgando l'idea della giustizia popolare e prendendo tatticamente l'iniziativa, il movimento di protesta per le vite dei neri può dare nuovo vigore alle azioni militanti che erano tanto comuni durante le rivolte di maggio.
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