Solidarietà
ai lavoratori di Palazzo San Gervasio, in lotta da due giorni per avere
un tetto sotto cui dormire! Qui la testimonianza diretta di uno di
loro, che racconta le condizioni di vita nel ghetto di Mulini Matinelle,
le ripetute richieste fatte al Comune e ai sindacati e la
determinazione di chi da anni lotta per vivere e lavorare in condizioni
meno disastrose di quelle attuali. Casa per tutti, ghetti per nessuno!
AGGIORNAMENTI DA PALAZZO SAN GERVASIO: I LAVORATORI RESTANO IN PRESIDIO
Dopo due giorni e due notti di mobilitazione e il solito scaricabarile delle istituzioni, c'è voluto il tentativo da parte dei manifestati di forzare l'ingresso dell'ex tabacchificio di Palazzo San Gervasio perché il prefetto di Potenza si decidesse a riceverli. Da quel che dice il prefetto, da mercoledì la struttura dovrebbe essere abitabile. Da domani, in attesa della fine dei lavori all'ex-tabacchificio, sarà allestito un accampamento emergenziale vicino al campo sportivo. Questo è un risultato, ma non è abbastanza. Per questo i lavoratori sono determinati a restare in presidio fino a che non avranno la certezza di un'alternativa abitativa.
Un piccolo risultato che dimostra come uniti e determinati si può ottenere ciò che si pretende.
La lotta continua. Chi può raggiunga il presidio!
Dopo due giorni e due notti di mobilitazione e il solito scaricabarile delle istituzioni, c'è voluto il tentativo da parte dei manifestati di forzare l'ingresso dell'ex tabacchificio di Palazzo San Gervasio perché il prefetto di Potenza si decidesse a riceverli. Da quel che dice il prefetto, da mercoledì la struttura dovrebbe essere abitabile. Da domani, in attesa della fine dei lavori all'ex-tabacchificio, sarà allestito un accampamento emergenziale vicino al campo sportivo. Questo è un risultato, ma non è abbastanza. Per questo i lavoratori sono determinati a restare in presidio fino a che non avranno la certezza di un'alternativa abitativa.
Un piccolo risultato che dimostra come uniti e determinati si può ottenere ciò che si pretende.
La lotta continua. Chi può raggiunga il presidio!
Da ieri sera una cinquantina di lavoratori che vivono nei casolari abbandonati attorno a Palazzo San Gervasio sta protestando davanti all'ex tabacchificio, dove sorge un centro d’accoglienza per stagionali, ancora chiuso. Chiedono soluzioni abitative reali, vista anche la quantità di lavoratori che soprattutto da altre parti della Puglia e dalla Campania sta raggiungendo la zona per la raccolta del pomodoro. A un gruppo di lavoratori che già da ieri sera sta protestando si sono uniti stamattina altri lavoratori, denunciando le condizioni abitative a cui sono costretti: vivono in casolari senza luce, sono costretti a percorre più di 3 km per procurarsi l'acqua, la polizia impedisce ai datori di lavoro di recarsi nei ghetti per trasportare le persone sui luoghi di lavoro. Per questo si sono recati davanti all'ex tabacchificio, struttura dedicata all'alloggio degli stagionali, che è chiusa da un anno nonostante i finanziamenti europei e regionali che sono stati stanziati per la sua ristrutturazione. Sul posto è arrivato il sindaco di Venosa il quale ha temporeggiato in ogni risposta, un po' delegando le responsabilità al sindaco di Palazzo San Gervasio, un po' prospettando vagamente un'apertura del centro a fine agosto. Come al solito, dal Piemonte alla Basilicata, le soluzioni abitative per i lavoratori stagionali vengono centellinate e la loro apertura ritardata, non sia mai che i lavoratori immigrati possano godere di troppo comfort. Di fronte alle risposte fumose del sindaco, i lavoratori hanno deciso di continuare la protesta e restare lì finché non avranno risposte.
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